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''Ma intanto l'angoscia aumentava, su questo non c'era dubbio;già ne conosceva la formazione:prima una vaga incertezza, un senso di sfiducia, di vanità, un bisogno di affaccendarsi, di appassionarsi;poi piano piano la gola secca, la bocca amara, gli occhi sbarrati, il ritorno insistente nella sua testa vuota di certe frasi assurde, insomma una disperazione furiosa e senza illusioni.Di questa angoscia Michele aveva un timore doloroso:avrebbe voluto non pensarci, e come altra persona, vivere minuto per minuto, senza preoccupazioni, in pace con se stesso e con gli altri:essere un imbecille sospirava qualche volta;ma quando meno se l'aspettava una parola, un'immagine, un pensiero lo richiamavano all'eterna questione:allora la sua distrazione crollava, ogni sforzo era vano, bisognava pensare.''
Da ''Gli indifferenti'' di Alberto Moravia.
16 novembre 2008
Categoria: Frasi di libri
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