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da giuggi
Cercavo la felicità nelle vie sbagliate e nel disperato tentativo di inseguirla mi sono smarrita, sono caduta per terra e con gli occhi l?ho vista fuggire lontana fino a scomparire nel orizzonte.
Mi sono rialzata e ho ricominciato a correre verso quel confine immaginario, ho attraversato boschi bui, nuotato in mari neri, ma lei non c?era, la felicità sembrava non volersi far trovare da me.
Cadevo, mi fermavo a piangere tutte le mie lacrime sperando di farle cosi un po di pena e farla venire a ad asciugarmi gli occhi, ma la felicità sembrava sorda e cieca.
Allora correvo via, ma inciampavo, mi rialzavo ma ero sempre con il culo per terra, le forza mi abbandonavano inesorabilmente come il pensiero che un giorno finalmente avrei potuto raggiungere quella che chiamano felicità, ma come fare a trovarla, a provarla, a farla mia se non l?avevo mai conosciuta?
Mi incamminai quindi, strisciando i piedi, per una strada che non conoscevano, che non aveva inizio ne fine. Ora sorridevo un poco, finalmente stavo bene, ma in verità avevo solo perso ogni speranza. Era finita la mia ricerca.
E dopo poco capii che avevo perso tutto, senza accorgermene, che stavo perdendo me stessa. Camminavo per quelle strade come una anima persa che non rispetta e non si rispetta che finge l?invincibilità ma che dentro ha il sangue che gli trema per la paura.
Mi sentivo forte e lo sembravo davvero, senza bisogno di nessuno, senza bisogno della felicità?
E ogni giorno rotolavo piu giu..piu giu?e non facevo niente per evitarlo.
Non facevo niente per restare in superficie.
Lo squallore di sere inutili, la vicinanza di anime ferite e egoiste, l?odio verso il mondo.
Era tutto cosi sbagliato..ma era tutto quello che desideravo.
Ormai ero sul fondo del mio mare nero, Tra gli abissi gelati. i miei polsi e le miei caviglie erano legati al fondo del mare dalle alghe viscide.
Ero li, in uno stato di trans, senza pensieri, senza parlare, senza neanche piu soffrire quando i miei occhi, ormai avezzi al buio, videro un piccola luce?una mano slegò i miei polsi e le miei caviglie e anche se lo stupore mi riempi l?animo rimasi immobile, volevo davvero essere liberata?da chi?qual era ora la decisione che dovevo prendere.?
Quella figura mi sfiorò le labbra e un calore immenso riempi il mio corpo gelido. Mi prese la mano e nuotando mi porto in superficie.
Lo guardai, era segnato come me. ma immediatamente capii che insieme ce l?avremmo fatta.
Ed ecco che, improvvisamente un piccolo vero sorriso apparve sul mio volto.ed ecco che la felicità era venuta e cercarmi. Ci abbracciamo, il suo petto nudo era caldo, apoggiai la testa tra il suo collo morbido e la sua spalla e inspirai il suo profumo. Ero protetta, in superficie, ero di nuovo viva.
7 dicembre 2008
Categoria: Vita
da Francesco88
È bellissima, l'ho letta tutto di un fiato sono rimasto scioccato da quel che ho letto, perché purtroppo è quello che sto attraversando anche io, spero di uscirne presto, spero che la felicità si accorga di me e mi salvi.
9 dicembre 2008
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