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da carla
"vedi quella stella joseph?è la nostra stella.mia e tua" disse mamma.
"come si chiama"?
"la gente la chiama stella del mattino.Noi la chiameremo 'stella di joseph e mamma' ".
Mia madre aveva il vizio di cambiare nome alle stelle.
Mi copri' gli occhi con le mani, mi fece girare su me stesso, poi punto' il dito verso il cielo.
"dov'è?la sai ritrovare"?
Cosi' imparerari a riconoscere a colpo sicuro la stella di joseph e mamma nell'immensità.
Stringendomi al petto, mamma mi canticchiava una ninna nanna yiddish.Appena finita una canzone, mi chiedeva di indicarle la nostra stella.Poi ricominciava a cantare.
Io lottavo per non sprofondare nel sonno, volevo vivere tutta intera l'intensità di quel momento.
Mio padre chino sulle valigie in fondo alla stanza sistemava e risistemava i suoi vestiti brontolando.Tra una strofa e l'altra trovai il coraggio di chiedergli "papà mi insegneresti a cucire"?
disroeintato esitò a rispondermi
"si" insisteti "voglio imparare a fare i tesori come te"
E lui cosi' in genere cosi' rigido e distante si avvicinò per stringermi a se e baciarmi.
"ti insegnero' tutto quello che so, joseph.e anche quello che non so "
Anche se c'erano due letti uno grande e uno piccolo, mamma volle che dormissi con loro nel lettone
Cosi' contemplando le stelle che cantavano in yiddish, mi addormentai un'ultima volta tra le braccia di mia madre
il bambino di noè - Eric-Emmanuel Schmitt
9 dicembre 2008
Categoria: Frasi di libri
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