Sfoghi

da Christine

Che non aveva faccia questo lo sapevo, ed il suo inutile stare lo immaginavo.
Ma non pensavo di arrivare ad odiarlo.
E dietro grandi sorrisi si nascondeva il nulla, in quelle giornate nasceva l'indifferenza.
Io mascheravo il suo fare.
Sia maledetto quel giorno che,
in mezzo a tanta gente ho perso la mia strada e ho incontrato lui..lui che mi ha spezzato il cuore in tanti pezzi che nessuno riuscirà mai a rimettere insieme al loro posto.
Perchè in occhi avidi..nei suoi occhi.. ho visto un senso di colore più violento, e in quel momento ho voluto crederci, tra tanta gente lui mi ha rapita e non mi ha più fatta scappare.
Ha voluto distruggere l'ultima parte di me che ancora era buona, la parte di me che sapeva amare..che aveva imparato.
E non riuscivo a dire basta.
Era inutile comprendere, perchè a volte i pensieri si confondono, e mischiano speranze e realtà.
Le mie speranze, la sua realtà.
Gridando una, dieci..cento volte..gridando al vento, persa nella mia solitudine, sono riuscita ancora ad odiare, ma a tacere davanti al suo sguardo.
Sono riuscita a farmi del male.
E ora non c'è più nulla.
Lui se ne è andato.
Sono battiti di un'altra età che dovrò dimenticare..fragili ricordi che pian piano si annebbieranno.
In troppi silenzi riecheggia la rabbia delle mie certezze, provo ad arrendermi all'evidenza ma è inutile.
E' passato del tempo ma le cose continuano a non cambiare.
Mi ha distrutta.
E voglio rivederlo, voglio andare a piedi fino a dove non sento dolore, solo per vedere se sò ancora camminare..per vedere se riesco a tenergli testa almeno ora che non ho più nulla da perdere.
Aspetto ancora il momento giusto per dire basta a questo silenzio..
E spero di farti male un giorno..si..
Male più di un colpo di pistola, è appena quello che ti meriti..e proverò gusto davanti la tua espressione stralunata.
Riderò, come sapevi ridere tu divertendoti con le mie lacrime.
Durante questo tempo ho vomitato rancore, cercherò di ricucire i pezzi..ricomincerò a sperare.
Avevi tutto quanto, anche il mio sogno migliore..ti sei preso tutto, senza ritegno, senza guardarti indietro.
Ho imparato a non avere un perchè, sò rimpiangere..urlare a voce spenta e guardo immobile la vita d'altri che continua a scorrere.
La mia l'hai fermata tu.
Persino questa città sembra troppo grande, troppo per me.
E questi luoghi mi spaventano, sono carichi di vecchie paure, di vecchi ricordi che bruciano.
Prima o poi me ne andrò.
Lascerò indietro qualunque cosa mi ricordi te, i tuoi ricatti, il tuo sapermi amare.
Libera quanto basta per dare alla mia strada un nome, e un'ultima risposta.

27 dicembre 2008

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