Solitudine

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da animfragile

Siamo già quasi a metà anno, e cosa è successo nella mia vita? niente! voglio dire i giorni scorrono uno dietro l'altro tutti uguali a se stessi, lavoro, casa, qualche uscita. Voglio dei cambiamenti, ci ho provato, forse è destino che non riesca a sentirmi parte di un gruppo, che non possa avere un amore, forse non ci sono portata davvero. E così guardo il tempo che scorre inesorabile, osservo le vite degli altri, spettatore della vita e mai protagonista. Ho paura che tutto rimarrà così per sempre, una volta stavo propio male a questo pensiero, adesso sono rassegnata, e non mi piace perchè sembra che non ho più emozioni, che niente mi tocchi, mi sento apatica, vuota.

12 luglio 2009 - Milano

Categoria: Solitudine

da Alex Darth NodTEK

probabilmente le cose non cambieranno, anche io mi sento come te dopo tanti anni ci si fa l'abitudine. la vita da spettatore in solitudine e' sempre stata la cosa che ho piu' temuto e alla fine si e' avverata. ma al peggio non c'e' mai limite, arrivati in fondo si comincia a scavare; pensa la mia timidezza e' tale che non mi consente di trovare un lavoro o di uscire o di fare una vita normale, i pochi conoscenti che avevo al tempo della scuola li ho dovuti allontanare perche' non ce la facevo ad uscire ma tanto non mi invitavano nemmeno quindi... beh insomma i giorni si susseguono tutti uguali come dici tu, nel mio caso non sono piu' giorni ma settimane, mesi, anni, molti anni. si lo so molti mi diranno che sono pessimista, che non lotto ecc... ecc... ma come ho detto in un'altra dedica non si puo' combattere contro i mulini a vento e contro l'inesorabile. parlo del mio caso si intenda. poi lo stadio finale e quello della totale apatia, zero emozioni, non ti frega piu' di nulla e di niente, lo so bene ci sono dentro; a quel punto (che io indico come stadio finale) ci stanno due cose o te ne freghi di tutto e vai avanti nella tua cinica apatia ma senza false speranze per il futuro e ci fai l'abitudine o cominci ad accarezzare il freddo abbraccio della morte (non necessariamente fisica) anche mentale, perche' io benche' sembri un essere vivente sono morto dentro da almeno 10 e piu' anni. e un morto che cammina non ha piu' speranze per nulla; aspetta che tutto finisca il prima possibile. si sono stato forse un po diretto e crudo ma dei consigli buonisti ne abbiamo piene le tasche tutti. lo stadio dell'apatia e' il piu' brutto all'inizio poi ci fai l'abitudine anche a quello. quando quel peso enorme ti prende il petto, le prime volte e' straziante poi ci convivi, la solitudine nel mio caso e' una brutta bestia da domare e devo dire che io ora la so domare molto bene. altrimenti non sarei qui a scrivere e a raccontarlo.

Alessandro

13 luglio 2009 - Milano

da animafragile

Ciao alessandro, wow... il tuo messaggio mi è arrivato diritto allo stomaco come un pugno...da un lato ho pensato no ma perchè tutto questo pessimismo, ci sarà sempre uno spiraglio, dall'altro mi sono detta che hai dannatamente ragione.
In fondo tra alti e bassi, più bassi, anche la mia vita non ha mai preso un percorso di normalità, le cose che fanno tutti, gli amici di sempre, le storie d'amore. Però sai cos'è, io credo che dobbiamo cercare dentro noi la forza di cambiare, è difficile vivere da timidi in un mondo che ti concede cinque minuti per giudicarti simpatico o no. Io ti parlo della mia esperienza, ho avuto diverse occasioni per cercare di inserirmi in gruppo, ma sono sempre riuscita a rovinare tutto, perchè troppo impaurita dal confronto con gli altri più brillanti, più intrapendenti, più chiacheroni, incapace di sostenere il disagio. Ma il desiderio di essere normale, di vivere è forte ed è per questo che devo (dobbiamo) non arrenderci. Trovare delle persone a noi affini è praticamente impossibile, per cui con gran fatica sto cercando di aprirmi, di farmi meno problemi, tanto sono già preparata all'ennesima delusione. Delusione che mi procuro da sola. Per cui il messaggio che ti do io è di contare solo noi stessi, non sperare che siano gli altri a salvarci.
In bocca al lupo.

13 luglio 2009 - Milano

da Anonimo

Alex :: ti capisco benissimo ai detto delle cose sante, putroppo siamo solo spettatori in questa vita da schifo,!! molte volte sentedo tanto cose senti che muoiono ragazzi giovani ). E io mi dico avrei dato la mia vita xchè dio non ai preso me? Tnt sono inutile !!!! E anche questo non si sa il xchè dobbiamo solo soffrire forse in un altra vita abbiamo sbagliato qualcosa, a proposito di questo, io spero soli ci sia un altra vita do questa xchè seno non sarebbe giustoo. !!!!

14 luglio 2009

da venere

Ciao Alex, io penso che il tuo non sia solo uno stato di solitudine interiore che si può superare con la volontà, ma una forma molto forte di disagio che col tempo è divantata una patologia contro la quale non riesci più a reagire, per questo sono inutili quelli che tu chiami soliti "buoni consigli", non perchè non siano buoni o validi, ma perchè nel tuo caso non funzionano, non sono adatti alla tua situazione. Non sono una psicologa nè un medico, ma mi fa un gran dispiacere sentirti parlare così...ti avevo già consigliato di farti aiutare, ma forse anche uno psicologo non servirebbe a nulla, io penso che tu abbia bisogno di un aiuto molto forte per sentirti integrato nella società, perchè non provi ad informarti se ci sono nella tua zona delle cooperative che aiutano ragazzi che vivono dei disagi? magari lì potresti lavorare, e non dovresti avere paura di non essere accettato perchè potresti conoscere ragazzi con problemi simili ai tuoi. Forse ho detto una grande stupidata...ma perchè non provare? Capisco che per te uscire e vivere la "normalità" è molto difficile e traumatico, per questo ti ho consigliato di cercare un "rifugio" dove poterti esprimere ed essere capito.

14 luglio 2009

da Paolo

Ciao animafragile, leggo spesso le tue dediche, non so quali siano le cause che ti hanno portato fino a queste considerazioni.
Capisco come ti senti, in parte come me quando in metropolitana a Milano vedo le persone con la loro vita, e tu sei lì a chiederti "dove cavolo è la mia?" oppure "cosa ho costruito?".
Mi accuseranno di credere di essere meglio di tanti, ma ritengo che tu sia una di quelle persone speciali, un cigno...in un mondo di oche purtroppo.
L'unica soluzione è trovare un altro cigno, anche se è difficile perchè spesso molti si sono camuffati da oche per non essere soli.
Ti avevo scritto anche un messaggio tempo fa, ma non ho più ricevuto risposta, io sono soltanto un ragazzo di 25 anni e forse non posso capirti appieno, ma se volessi anche solo sfogarti ci sono (ho il nick tyzer).


@Alex : amico mio credo che il consiglio che ti hanno dato non sia brutto, so solo in parte quello che hai passato, ma devi uscirne, devi alex...in certi momenti non ci si può tirare indietro nemmeno di fronte ai propri limiti e alle proprie paure. Forse puoi iniziare piano a piccoli passi...ti abbraccio forte!

15 luglio 2009 - Novara

da anonima

ragazzi qua stiamo tutti incasinati forti, chi più chi meno! perchè non smettiamo di farci (io compresa)domande e cominciamo a fregarcene, non è facile ma io sto tentando di accettare questa devastante, cupa,fredda, dannata solitudine.è quindi cominciamo a reagire.quelle poke volte che esco (purtroppo per problemi di salute senò uscirei sempre, mangerei un panino al parco...pur di non stare a casa!!)certo vedere le coppie che amoreggiano kome colombe, amike che starnazzano kome oke ed i ragazzi con la bava che le seguono, incontrare conoscenti, intravedere ex amici che appena ti vedono ti danno le spalle come se fossimo dannosi, nocivi alla loro salute o reputazione...insomma esseri da scansare ridurre in polvere dall'alto della loro bramosia, arroganza,superbia pronti a vessare il prossimo.ke vogliamo farli vincere?farli ridere ancora di noi? no i fetentoni devono vedere che le loro angherie non ci hanno distrutto ma rafforzati, io dopo tutte le angherie subite sono diventata più coraggiosa, la mia mutazione comunque è stata drastica non sono più come prima, oggi sono cinica a tratti acida, dura e sicura di me.ho questo comportamento verso quiunque mi voglia sopraffare, sottomettere e umiliare. non sono parole ma realtà è la mia ricetta per la sopravvivenza, perchè rimane sempre e comumque un modo per adattarsi non è certo la ricetta della felicità.da!i dai! dai! chi ha bisogno dei dottori vada, loro possono aiutare ha ristailire un equilibrio laddove sia andato perduto capita!ma teniamo presente che non realizzano desideri.impegno ci vuole e anche un pò di saggezza nel saper accettare che a volte si perde e che le kose o persone che vogliamo non saranno mai nostre .

15 luglio 2009

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