Amore

Il sole si rifletteva sul mare limpido,
e le onde s'infrangevano sugli scogli.
Gli occhi della fata erano colmi d'un amore
pulito e sincero come lo era il cielo.
Felice sognava la dolcezza di una carezza,
sperando che un giorno tutto questo le fosse donato.
Le rondini cantavano la primavera,
i germogli in fiori le scesero sul cuore,
portandole la delicatezza dei loro petali,
rosa, soffici leggeri e profumati che le riportarono
alla mente ricordi di amori vissuti e finiti.
Come rugiada fresca dal suo viso discese una lacrima
che racchiudeva la purezza di tristi e dolci momenti.
La fata pensò a come il tempo le avesse portato via
tutta quella voglia d'amare, e di sperare.
Il sole divenne freddo, le onde gelide e gli occhi cupi
velati della tristezza della solitudine.
Piangendo rincorreva i suoi sogni ormai infranti,
mentre il suo cuore sofferente e oramai stanco,
delle delusioni, dalle illusioni dategli si fermò
per un ultimo sospiro...
Abbandonandosi a questa perenne malinconia,
abbracciando la nostalgia si accasciò su di un prato
di fiori di bosco, e chiuse gli occhi e cominciò
a volare in quel mondo dove tutto era perfetto,
dove le parole erano vere, dove le carezze erano i raggi del sole, il cielo dipinto e i baci farfalle.
Dove si poteva cavalcare l'arcobaleno senza la paura
di cadere e colorare la propria felicità.
Creando un mondo dove non c'era odio,
né rancori né tristezza,
creando solamente il buono dell'animo
che ognuno di noi porta dentro sé
creando quella speranza che in fondo non ci abbandona mai, creando un sentimento indefinito immenso e infinito cui tutti noi abbiamo dato un nome. Un nome speciale, un nome semplice ma complicato,
un nome che racchiude gioia e tristezza,
felicità o amarezza,
un nome il quale ogni giorno almeno una volta pronunciamo,
e che anche io pronuncio chiamando te, AMORE.

26 agosto 2009 - Genova

Categoria: Amore

è bellissimo quello che ai scritto!!!!ai una fantasia unica... ciao ciao

27 agosto 2009 - Vibo Valentia