Sfoghi

da Melissa

Mi sento una m**da.
Ho un carattere molto forte, ma anche un bel visino che non lo lascia trasparire.. ed è per questo che a volte capita di dovermi scontrare con persone che pensano di poter aprire bocca solo per passare il tempo.
Il punto però, è che mi sono sempre saputa controllare, in ogni discussione ho sempre detto la mia ma con moderazione..mettendo al loro posto chi per un attimo aveva cercato di invadere il mio senza pensare che sotto l'aspetto tranquillo ci fosse un carattere molto più duro del previsto.
Raramente ho ceduto alle provocazioni e non ho mai messo le mani addosso a nessuno..mai, sono molto più abile a ferire con le parole e sopratutto a volte sono molto più efficaci per far male.
E' solo che ci sono cose del mio passato che non devono essere toccate, ricordi che fanno tremendamente male...fatti di cui la gente ha sentito parlare, e fino ad ora non mi era mai capitato che in una discussione mi si venisse rinfacciata una cosa del genere..nessuno aveva mai toccato questo tasto, non credo neanche per paura ma solo per rispetto.
Quando ero piccola mio padre beveva, dire che fosse alcolizzato è dire poco...ed io ho passato un'infanzia non proprio rose e fiori come tanti altri, magari penserete che non è poi una tragedia e invece per me lo è stata..è una cosa che non ho mai superato.
Sono ricordi che fanno ancora un male assurdo, ho come dei flash back..scene che non potrò mai dimenticare neanche se volessi, scene che ho sognato per tante notti..che non mi fanno dormire tutt'ora a volte.
E la cosa peggiore è che sono scene nitide, è difficile da spiegare, durano si e no 20 secondi.. non ricordo tutti i discorsi ovviamente ma posso dire se fosse estate o inverno, mattino o sera... ricordo i vestiti, i colori ma soprattutto ricordo le sensazioni, le paure..e sento tutto più di quanto dovrei.
Sono cose che non sono mai riuscita a raccontare, sia perchè non credo di riuscirci, sia perchè nessuno ha mai chiesto nulla..nessuno ha mai affrontato il discorso..anche se il mio è un paese piccolo e la gente sa per sentito dire.
Comunque è sempre stato meglio così.
Ecco, una settimana fa un tipo che non sopporto mi stava stuzzicando come sempre e come sempre le mie risposte erano secche e molto tranquille.
Solo che a un certo punto ha detto qualcosa che non doveva dire.
"Sei solo un'alcolizzata come tuo padre".
Ho totalmente perso il controllo, ho urlato, ho tirato oggetti, ho picchiato, ho pianto... ho buttato fuori una rabbia che non sapevo neanche di avere dentro...quel tipo ha veramente tirato fuori il peggio di me.
L'ho mandato all'ospedale..gli ho spaccato il naso con una gomitata, non dirò che è stata accidentale perchè non lo è stata, non mi giustificherò dicendo che non lo volevo fare..perchè in quel momento se non ci fosse stato chi sapeva come calmarmi avrei sicuramente fatto di peggio, molto peggio.
Non dirò nemmeno che sono pentita.
Posso solo dire che ho esagerato questo si.
Ma è stato qualcosa che non ho saputo controllare, nessuno aveva mai toccato un tasto così debole, nessuno si era mai permesso di entrare nella mia vita per prenderne un pezzo che mi fà contorcere lo stomaco ricordare.
Non sò spiegarvelo.. mi darete della pazza e in effetti in quell'istante lo sono stata...è che ho passato cose che mi fanno venire i brividi ancora adesso, niente violenza fisica lo preciso, ma comunque cose che una bambina non dovrebbe assolutamente vivere, cose che mi hanno costretta a crescere prima del tempo..
E' stata un'infanzia orrenda, passata tra le urla alle sei del mattino e i piatti spaccati contro il muro di casa..passata con la paura di piangere, di fare i capricci e di guardare negli occhi mio padre.
Quello stesso padre che adesso amo più di ogni cosa, perchè poi ne è uscito totalmente, ma è pur sempre colui che nascondeva le sua bottiglie nella mia casa delle bambole.
E tutto quel dolore che crescendo ho cercato di reprimere è stato fatto uscire fuori da uno stronzo qualunque che di me non può sapere assolutamente nulla.
Che ha parlato per ferire, senza preoccuparsi di quanto quelle poche parole potessere farmi male.
Ecco.
Adesso sto veramente meglio, avevo troppo bisogno di sfogarmi e dato che non riesco a parlare di questa cosa con nessuno senza mettermi a piangere l'ho fatto qui.

17 ottobre 2009

Categoria: Sfoghi

da mery

ciao melissa, ho letto molto attentamente le tue parole e devo dire che mi sono rivista nelle tue descrizioni. sento di poterti capire molto ma molto bene ed è per questo che ho deciso di scriverti. anch'io ho avuto un'infanzia tragica e capisco molto bene i tuoi stati d'animo. quando sin da bambini si è costretti a vedere e conoscere un mondo che non appartiene assolutamente al mondo di un bambino, dentro si creano dei traumi che ci portiamo dentro per tutta la vita. conosco bene i flash di cui parli. all'amprovviso succede qualcosa che ti riporta al passato e tu vedi in manierA molto nitida e chiara certe scene vissute in passato, in quel momento ti senti male perchè sembra che non sei più nel presente ma che la tua mente e la tua anima sia completamente stata trasportata nel passato e tu lo vivi come se ti stesse succedendo in quel momento: vedi quelle immagini, senti quelle voci, senti tutti i traumi che da bambina i tuoi occhi hanno dovuto vedere, le tue orecchie ascoltare. certe cose rimangono in noi. sai, da una parte capsco il fattoche tu non ne abbia mai voluto parlare di certe cose perchè fanno male, ma mi ha colpito anche il ftto che tu abbia scritto: nessuno mi ha mai chiesto niente. è brutto non poter condividere con qualcuno certi traumi, tenerli dentro non è la cosa migliore... ma se non ce nessuno con cui poterne parlare sicuri di essere capiti è meglio così. io sono qui, se vuoi puoi sfogarti con me, io posso capirti molto bene. riguardo l'episodio di quell'idiota che ti ha detto quell'ignobile frase capisco la tua reazione, e sai cosa credo fermamente? che per quanto lui possa essersi fatto male fisicamente, non avrà mai provato il dolore che hai provato tu quando la sua cattiva frase ha penetrato la tua ferita. so cosa si prova quando la gente insensibile e imbecille ti ferisce come una spada e tanti vetri trafitti nell'anima. certe ferite non sono come degli indumenti che prendi e riponi nell'armadio, sono incisi nella pelle, col tempo ci convivi ma restano li. li per sempre. ti sto scrivendo con le lacrime agli occhi: ti auguro di tutto cuore di poter un giorno essere ricompensata in qualche modo di tutto il dolore subito e che quei flash e terribili sensazioni possano col tempo essere meno prepotenti e se vuoi io sono qui. un grosso abbraccio. mery.

22 ottobre 2009