Solitudine

da sola come voi

capisco sempre di più quanto la gente in fondo non mi ascolti..quanto tutti vogliono avere sempre ragione..quanto devo sottostare alle decisioni che prendono gli altri..quanti NO mi vengono rifilati.vorrei essere presa in considerazione per una volta.capita fino in fondo.aiutata.mi basta che qualcuno mi chiami tesoro amore cosi tanto per dire, per piangere.sono fragile.troppo.è sempre più difficile ritrovare me stessa.e farmi una vita.una vera vita.sempre più impossibile.

5 novembre 2009

Categoria: Solitudine

da Mileto

Hai mai considerato di uscire da tutto questo vittimismo? No, ovviamente;lo so perchè è cosi per tutti noi.
Sicuramente penserai leggendo ciò: "Cosa vuole capire, non ha idea di come mi sento" o qualcosa di simile. Si sa, siamo esseri egocentrici, tutta la nostra realtà è piegata al nostro io, dimodochè i nostri dolori ci appaiono i più grandi. Vuoi un consiglio spassionato? Parrà esagerato e forse cinico, ma non mi vergogno ad ammettere che lo seguo: Vai all'ospedale, vai dagli "incurabili", contempla la pesonificazione della morte nelle persone affette da tumori critici, oppure osservando l'inanità nei paraplegici...e accetta quel naturale senso di vergogna per l'irrisorietà del tuo dolore. C'è sempre chi sta peggio di noi.
Sola, non vorrei che tu intenda queste frasi come un'attacco nei tuoi confronti. Il mio è un consiglio d'una persona che passò tutta la sua adolescenza nel narcisismo della solitudine, della sofferenza fittizzia, nell'inconsapevole estraniamento dagli altri...poi ho avuto il coraggio di guardare la vera realtà del dolore, quello fisico (che diventa psicologico) e sono maturato.Non importa se ora sono felice o non, ciò che importa è che sono consapevole di essere autore della realtà in cui vivo. Il destino non esiste "sola".
ciao

6 novembre 2009

da sola come voi

si mileto ho sempre considerato di uscire dal vittimismo.
se scrivo il mio dolore ancora dopo mesi dopo anni significa che c'è ed è potente.ormai lui guida le mie azione.
noi non possiamo decidere tutto.molte cose ci vengono decise o non si possono cambiare.in più dei malati fisicamente abbiamo solo la possibilità di vivere di più.ma bisogna vedere COME.la mia è una vita quasi inutile direi.di sconfitte.tutte sconfitte.penso che nessuno possa stare più male di come sta chi è nelle mie condizioni.aspetto una tua risposta.ciao.

6 novembre 2009

da Mileto

Il dolore dei malati è solo fisico? Hai idea di che razza di vita è la loro? Ma va beh, se non hai la giusta percezione inutile insistere.
Dato che ti proclami come la Vinta per eccellenza, ti dispiacerebbe dirmi qual'è la tregedicità della tua esistenza? (ti prego di essere sincera e non enfatizzare il racconto con situazioni inverosimile.Questa non è una gara a chi più soffre, ma qui ci dobbiamo aiutare a vicenda...e io spero tanto di poterti esser d'aiuto sola^^)

7 novembre 2009

da sola come voi

la mia infelicità è tutto quello che scrivo in queste dediche..
il malato fisico sicuramente si sente male anche dentro..ma qualcuno che l'ama ce l'ha.
oppure sta abbastanza male da non accorgersi di avere una vita limitata.
non conoscerò l'argomento fino in fondo ma penso di averne una percezione giusta..

7 novembre 2009

da Dino

Cara sola c'è molta "prepotenza" nella nostra società.può darsi che tu custodisca dentro di te qualcosa di importante che non incontra la mentalità diffusa e comune nella nostra società.La stima e l'affetto sono conquiste possibili ma non sempre facili.Ciao

8 novembre 2009 - Siracusa