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da BETTY per ALBERO DI NATALE
I pensieri di un piccolo abete nel mese di dicembre (Da un racconto di anonimo):
"E' tutto bianco attorno a me. Questa notte è caduta tanta neve ed io mi sono vestito tutto di bianco, ma non ho freddo. Sto bene. Amo la neve.
Sono sette anni che mi trovo in questo bosco e l'inverno è sempre stata la mia stagione preferita. C'è una quiete speciale. L'unico rumore che si sente è il fluire delle acque di un fiume che scorre poco distante da dove mi trovo. Ho tanti compagni che mi voglio bene. Io sono il più piccolo di loro ed essi mi proteggono spesso quando tira vento e si scatena un temporale.
Da grande voglio diventare enorme come loro e toccare il cielo con la punta della mia cima.
Ho paura. Non capisco cosa stia succedendo nè dove mi stiano portando. Questa mattina la quiete del bosco è stata infranta da un rumore che non avevo mai udito prima.
Si sono avvicinati a me degli esseri che camminavano su due zampe, diversi dagli animali del bosco che spesso vengono a dormire sotto i miei rami, ed hanno iniziato a farmi del male, anche se non capisco il motivo per il quale hanno tagliato il mio tronco e mi hanno portato via dal mio amato bosco che ora scorgo solo da lontano mentre questo strano veicolo con le ruote mi porta via dal posto dove sono nato.
Fa caldo qui dentro. Anche troppo. Hanno acceso un fuoco. Quasi non respiro. Voglio tornare all'aria aperta. Ho sentito da quegli strani esseri a due zampe che questo luogo si chiama casa. Di certo non è il posto in cui vorrei stare. Voglio tornare nel mio bosco. Mi mancano i miei amici!
Poi dentro questo contenitore soffro. E' troppo piccolo e la terra è secca. Ho sete e nessuno ancora mi ha dato da bere.
Stamattina due degli esseri a due zampe più piccini di quelli che mi hanno fatto male e portato via dal bosco, sono venuti a vedermi ed hanno danzato e cantato felici attorno a me, mentre quella che doveva essere la loro mamma ha riempito i miei rami di palline colorate e luci luminose che assomigliano alle stelle che ogni sera guardavo mentre scendeva la sera nel bosco.
Ha messo tra i miei rami anche delle candele accese. Speriamo che stia attenta a non darmi fuoco.
Anche se qui dentro c'è una bella atmosfera, io vorrei tanto tornare a casa.
Sono passati diversi giorni e nessuno si occupa più di me. Mi danno da bere solo quando si ricordano e sto morendo di fame.
Il fuoco è acceso ad ogni ora del giorno. Fa talmente caldo che i miei rami si stanno seccando. L'essere a due zampe più grande di tutti gli altri si è anche arrabbiato con me. Mi ha detto che non valgo nulla e che doveva scegliere un abete più grande e resistente.
Non sopporto nemmeno quell'animalaccio dal pelo rosso che tutti chiamano Bobi e che viene spesso a farsi le unghie sul mio povero tronco, che ora è tutto graffiato e rovinato.
Sotto i miei rami ci sono tante scatole colorate e, di tanto in tanto, mi si avvicina qualche altro essere a due zampe che non ho mai visto e ne deposita uno nuovo.
Chissà cosa devono farci con tutte queste scatole?
25 dicembre: oggi è stata la giornata più bella che ho vissuto da quando mi trovo in questa casa.
Oggi tutti gli esseri a due zampe, sia grandi che piccoli si sono radunati attorno a me ed hanno aperto tutte quelle scatole che non capivo a cosa servissero e che poi ho capito si chiamavano regali.
Un rito che, da quanto ho capito dai loro discorsi, questi esseri a due zampe compiono una volta l'anno per poi dimenticarsi, durante tutti gli altri giorni dell'anno, di come sia stato bello condividerlo assieme, tornado alle loro vite di tutti i giorni e alle loro solitudini.
Comincio a sentirmi più stanco del solito. Ho paura che non rivedrò mai più il mio bosco.
7 gennaio: finalmente mi trovo di nuovo all'aria aperta!
Peccato che non abbia più nemmeno la forza di tenere piantate le mie radici nel terreno. Ho perso tutti i miei aghi. I miei rami sono secchi e spogli. Non mi hanno dato da bere per una settimana intera e quell'animalaccio peloso mi ha fatto cadere a terra, spezzando a metà il mio povero tronco.
L'essere a due zampe più grande, voleva ridurmi in tanti pezzetti e bruciarmi nel fuoco, ma poi ha deciso di spogliarmi di tutte le palline rosse di cui mi avevano vestito quando ero ancora un bell'abete e di gettarmi in questo posto maleodorante e sporco, dove ci sono topi che rosicchiano quel che è rimasto di me.
Chissà quanto è lontano il mio bosco da qui? Chissà se i miei amici mi stanno ancora aspettando? Chissà se vedrò di nuovo cadere la neve!
Nonna Betty
21 dicembre 2009
Categoria: Vita
da merilulu
bellissimo il racconto di questo abete, io preferisco l'abete artificial cosi egli non soffre come questo abete che racconta la sua storia.Complimenti sign.Betti scrive semre tante cose belle
21 dicembre 2009 - Napoli
da Charla
nonna Betty che tristezza...
sembra uno di quei temi che facevamo alle elementari per imparare a scrivere e vedere il mondo da un altra propspettiva...
secondo voi gli alberi soffrono? mi hanno sempre insegnato di si... e nonostante questo continuiamo a raccogliere i fiori tanto belli per le più svariate occasioni! per portarli in cimitero, da regalare alla fidanzata, per un matrimonio, per il funerale, per l'onomatico, laurea, nascita di un bimbo.. o solo per fare una sorpresa ogni tanto ad una persona amata... oppure gli abeti per il Natale (anche se sempre più spesso sono soppiantati da quelli finti)..
io non so veramente cosa sia meglio.. non che mi ponga questa domanda spesso.. anzi... credo che questa sia una di quelle rare volte... voi che ne pensate??
21 dicembre 2009
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