Lettere

da Chiara per angelo custode

Caro Papà mio, te ne sei andato via, il 5 gennaio del 2001, quindi già nove anni fa, ma sembra ieri. Come tutte le mattine, venni a salutarti, di fronte a me, non vidi la tua faccia, ma un presagio terribile, ovvero, la morte. Sapevo che da li a poco, avresti lasciato questa vita. Dissi alla mamma, che sarei rimasta a casa, ma tu mi chiedesti con quel lievissimo fiato che ti era ancora rimasto in corpo "Chiara che ci fai ancora qui? Perché non sei al lavoro? E così decisi di andare in ufficio.
Intorno alle 11 mi chiamò la mia collega, e mi disse di andare a casa subito, perché ti eri aggravato...che strano ma non pensai al fatto che fossi volato in cielo. Mi venne a prendere lo zio, appena lo vidi, gli chiesi subito, "ma è morto il mio papà?" lui mi abbracciò e con le lacrime agli occhi annuì...In un attimo mi trasformai in una statua di ghiaccio, non riuscivo a piangere, non riuscivo a rendermi conto di dove fossi, eppure avevo intuito poche ore prima...
Solo quando ti vidi nel letto, mi sciolsi in un pianto a dirotto...
Perché non mi parlavi? Eppure quante domande ti feci..perché eri li immobile?..la tua anima dov'era?...Papà...non ci sei fisicamente..ma nel mio cuore sei più vivo che mai..e ti sento vicino in ogni istante della mia vita..Mi manchi da morire...Ti voglio bene..quando strinsi per la prima volta il tuo dito ti agganciai per sempre..e non sarà la morte a dividerci...Anzi è proprio la morte che ci rende immortali...Proteggimi..non lasciarmi mai sola...aiutami..prega per me...avrò sempre bisogno di te...
Ti stringo forte...

Tua figlia Chiara

5 gennaio 2010 - Milano

Categoria: Lettere

da EAM

Dolcissima Chiara,
anche io l'8 febbraio del 2006 ho perso mio padre, anche io sapevo, vista la malattia, che poteva lasciarci da un momento all'altro, ma quando è successo io non sono riuscita a piangere, gli ho portato i vestiti nella camera mortuaria, gli ho parlato l'ho toccato ma anche durante il funerale non sono riuscita a piangere.Da quando è successo lo sogno spesso e vado sempre al cimitero, gli parlo, gli racconto dei suoi nipotini e mi occupo delle cose che prima faceva lui, in un certo senzo è come se fosse ancora con noi solo che non lo vediamo.
La morte rende immortali, perchè il ricordo dei nostri cari vive dentro di noi
Ciao

5 gennaio 2010

da Sognando

Cara Chiara, Se tu conoscessi il mistero del cielo dove ora vive, se tu potessi vedere e sentire quello che lui vede e sente in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se lo ami. In cielo si è ormai assorbiti nell'incanto di DIO, nelle sue espressioni di infinita bontà, e dai riflessi della sua sconfinata bellezza che tutti prima o poi raggiungeremo. Certamente questo non ti dà sollievo e nemmeno ti aiuta a dimenticare, ma solo ricordare ciò che hai amato, che ami e che amerai per tutta la vita...

5 gennaio 2010

da BETTY

Ciao Chiara, sono tornata solo oggi al lavoro, dopo 18 giorni di ferie e di influenza!
Il caro papà tuo sono 9 anni che non è più fisicamente con te, ma come il caro papà mio, sono accanto a noi ogni istante ed il BENE che gli abbiamo voluto e chi gli vogliamo ancora e per sempre, non può spaccare il nostro cuore e far lacrimare continuamente i nostri occhi (anche se c'è il nodo in gola tutte le volte che penso a lui ed alla mamma!).

Un grande bacio da nonna Betty

11 gennaio 2010