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da Auanagana Bob per Gente
Da ragazzi di castronerie se ne fanno tante, ma questa combinata da me e altri due ragazzini intorno ai 12 anni è memorabile:-
Diversi anni fa in un primo pomeriggio di fine primavera bighellonavamo per le vie del mio quartiere, era arrivato un grande circo e si era temporaneamente stanziato in una grossa piazza adiacente un grande parco e ne sfruttava il vasto spazio.
Da giorni gironzolavo tra le roulottes degli artisti circensi e le gabbie e i recinti degli animali usati per i vari numeri dello spettacolo, affascinato da quel mondo così fantasioso e vagabondo.
Compravo le sigarette per il custode degli elefanti e in cambio mi raccontava le curiosità di questi enormi pachidermi, per esempio il fatto che chiunque inizia ad accudirli riceve nei primi giorni una bella strigliata da loro, tanto per far comprendere all’essere umano chi è il più forte, o sollevandolo improvvisamente con la proboscide come un fuscello, o una spintarella tanto da farlo cadere nel letame, potrebbero ucciderti in un istante, mi diceva, ma si limitano solo a darti una piccola lezione come monito, poi si fanno pulire, lavare,spazzolare e sgridare senza più farti nulla sempre che non esageri…ed è vero che hanno una grande memoria…,si aggirava tra loro con un punteruolo di ferro arrotondato a forma cilindrica di 30 centimetri, che gli serviva per far sentire la sua presenza e li colpiva leggermente sulla pancia per farli spostare, lo sentivano appena.
Tutto sembrava incredibilmente affascinante e interessante per gli occhi di un ragazzino ma la marachella che inconsapevolmente ci apprestavamo a fare di lì a poco fu veramente pazzesca e poteva trasformarsi in una grande tragedia mortale.
Avevamo visto il pasto dei leoni, enormi pezzi di carne con ossa con dei tagli nei quali gli inservienti mettevano una strana polvere, probabilmente dei tranquillanti per renderli meno pericolosi e aggressivi per il loro show.
A un lato del vagone che li ospitava, c’era una gabbia disimpegno rettangolare e una botola nel vagone in alto che si apriva con una fune, appena la porticina si apriva i leoni saltavano giù e correvano nel tunnel comunicante predisposto per farli entrare in scena per il loro numero nel tendone del circo, questo tunnel fatto di massicce grate di ferro era per lo più coperto da teloni di plastica.
Ebbene su un lato di questo rettangolo, con la base più piccola poggiata sul terreno, c’era una porta di grate di ferro con un chiavistello legata approssimativamente con del fil di ferro come sicura, e sapete quale assurdità ci venne in mente?
Avete capito,…. in un momento di calma ci siamo messi ben in tre a sciogliere quel fil di ferro che teneva chiusa quella porta, pensando che tanto restava chiusa con il chiavistello e invece tutto avvenne nello stretto giro di un fatidico minuto:-Appena tolto quel fil di ferro la porticina era aperta!
Non era trattenuta dal chiavistello!
Infatti si aprì, anzi per immensa fortuna si socchiuse di pochi centimetri trattenuta da un mucchietto di terra che gli impediva di spalancarsi!!!
Non era finita lì, alcuni secondi dopo la botola tirata da una corda di un ingranaggio azionato da dentro il tendone del circo si apre e in un secondo un immenso leone maschio dalla criniera maestosa salta giù pesantemente dal vagone, noi tre atterriti e a bocca spalancata e muta dallo spavento riusciamo solo a fare mezzo passo indietro, paralizzati dallo spavento, il leone cosa fa?
Si mette ad annusare insistentemente l’apertura del cancelletto proprio dove con le mani avevamo tanto lavorato per togliere quel filo di ferro mezzo arrugginito, bastava che con quell’enorme capoccione spingesse e tra noi e lui non ci sarebbe stato più nessun ostacolo, la cosa che mi colpì molto è che mostrava una specie di sorriso beffardo…vi siete mai trovati a mezzo metro da un leone maschio?
E’ semplicemente enorme!
E’ terrificante, si comprende bene perché nella savana spesso le zebre muoiono di infarto ancora prima di essere sbranate, sono animali terrificanti, maestosi e forti, perfetti strumenti di morte della natura e del suo cerchio naturale in un ciclo perfetto.
Sapete come andò a finire e che cosa ci salvò da una morte orribile?
Dopo alcuni interminabili secondi nei quali il leone annusava insistentemente il chiavistello sono saltate dietro di lui non so quante leonesse che si sono messe subito a correre nel tunnel per cominciare il loro numero con il domatore e il leone quasi travolto e spinto si è subito messo a correre anche lui insieme alle altre belve.
Finito quell’intenso e breve incubo appena “scongelati”abbiamo rimesso quel filo intorno alla porticina-grata alla meno peggio e siamo fuggiti a gambe levate a velocità supersonica ridendo e saltellando euforici di adrenalina per lo scampato pericolo….
Credo che quel giorno, grazie a Dio, i nostri angeli custodi per aiutarci abbiano fatto una bella sudata anche loro….beata sciocca e incosciente gioventù, con quel rigurgito adolescenziale potevamo causare una tragedia dalle vaste proporzioni, per fortuna non accadde nulla, il giorno dopo c’era una grossa catena con lucchetto ad evitare altre gesta pazze ed inconsulte….
Loving, Bob
12 aprile 2010
Categoria: Vita
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