Solitudine

da sola come voi

ho visto che la gente è molto autolesionista.forse anche senza accorgesene.se trovi una persona dall'anima almeno rispettabile quella va incontro alle persone che la trattano peggio.questo è MOLTO demoralizzante..
poi per quanto riguarda me stessa..mi avete dato molti consigli..bellisimi e utilissimi..ma sono una che se riesce a fare qualcosa è per i propri pregi e le proprie qualità o perchè le viene naturale.
io con la buona volontà riesco a fare ben poco.se non niente..forse anche perchè la mia energia è esaurita non lo so..
so solo che non facendocela con l'impegno sono costretta nei periodi nei quali non mi viene spontaneo, a fallire o ad avere rimpianti su cose che voglio infinitamente.
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23 aprile 2010

Categoria: Solitudine

da Un ragazzo

Ciao...
Anch'io mi sono posto spesso questa domanda: com'è che le persone più sensibili sembrano soffrire di più?
Mi ponevo molto anche la domanda: perchè tante ragazze sensibili si innamorano di ragazzi superficiali che le fanno poi soffrire?

Sai, queste domande mi hanno accompagnato per anni. E la risposta che ho trovato è questa: di solito le persone più sensibili sono persone che hanno sofferto in modo particolare...Poichè si sono abituate a soffrire, senza rendersene conto ricercano nuove situazioni in cui soffrire...
Sembra una cosa molto strana e ingiusta: ma se ci fai caso, sembra che queste persone continuino a ripetere alcuni comportamenti tipici che le fanno soffrire. Magari il comportamento è dare fiducia a un ragazzo o a una ragazza che li ha già delusi altre volte, oppure uscire con amici che inizialmente sono molto interessati a loro e di punto in bianco smettono di farsi sentire.
Io ho scoperto questa cosa prima di tutto su ME STESSO; e poi ho provato ad applicare questo ragionamento anche agli altri, e mi sono reso conto che è un ragionamento molto fattibile.

Questo ragionamento è doloroso, demoralizzante come hai detto tu: ma apre anche le porte a un cambiamento positivo...
Infatti quando ci rendiamo conto che continuiamo a ripetere un comportamento che ci fa soffrire, possiamo iniziare a farci caso e cercare di comportarci in un altro modo: per esempio usare altri criteri per scegliere il nostro partner o i nostri amici, oppure riflettere di più prima di prendere una scelta.
Io credo che sia importantissimo vedere questo lato positivo della questione, perchè è in questo modo che se ne può venir fuori :)

Riguardo a te stessa, capisco la tua sensazione di non farcela nonostante l'impegno che ci metti alcune volte...E capisco che pensi che non hai una volontà abbastanza forte...Probabilmente ti è stato detto spesso da altre persone, come genitori o persone che ti hanno giudicato, e tu hai accettato questo loro giudizio...

Io, pur conoscendoti poco, la penso però in modo diverso...
Non credo che per te sia tanto questione di poca volontà...
Io credo invece che hai bisogno di sapere COME FARE per usare la tua forza di volontà.
E scendo subito sul concreto...
Spesso quando vogliamo fare una cosa ma non ci riusciamo (per esempio chiedere a una persona di uscire con noi), ci intestardiamo con noi stessi e ci diciamo: "Devo farcela! Non è possibile che non ce la faccio! Devo farcela!"...Pensi che questo ci metta nello stato d'animo giusto per farcela?
Ci mette nello stato d'animo opposto...Ci sentiamo come costretti a fare quella cosa, ed una parte di noi inconsciamente si ribella...E puntualmente manda all'aria i nostri tentativi di fare quella cosa!

E cosa possiamo fare per riuscire nel nostro obbiettivo, allora?
Possiamo usare il modo di pensare opposto: per esempio "Non voglio chiedere a quella persona di uscire con me!" o "Come potrei non riuscire a chiedere a quella persona di uscire con me?".
Sembra stranissimo, no?
Però se provi a farlo anche solo per un minuto, sperimenterai che la tua paura di fare quella cosa cala sensibilmente...e che per reazione ti viene piuttosto da immaginare di riuscirci!
E' così, vero?
Quindi quando vogliamo fare una cosa e non ci riusciamo perchè la paura in qualche modo ci blocca, possiamo usare questi pensieri che ci liberano dalla tensione e ci rendono spontaneamente più fiduciosi in noi stessi.

Il segreto di questi pensieri è che non ci fanno sentire costretti a fare quella cosa...Così ci sentiamo liberi e possiamo attingere più facilmente alla nostra forza, alla nostra simpatia, alla nostra creatività!

Usando questi pensieri noterai che riuscirai a fare alcune cose in cui prima non riuscivi...Ed altre cose, anche se non riuscirai ancora a farle, le vedrai comunque più possibili e le sentirai più alla tua portata.

Io ora uso praticamente sempre questi pensieri quando desidero fare qualcosa che non me la sentirei di fare...E funzionano spessissimo!!!

Un abbraccio,
Fabry

PS: Vorrei darti un piccolo suggerimento, se mi permetti; penso che potrebbe evitarti molto dolore.
Cerca di riflettere sugli aspetti positivi della vita e delle persone...E quando hai un obbiettivo, cerca di chiederti sempre "Come posso realizzarlo?", così che prima o poi il tuo cuore ti darà una soluzione...
Non lasciarti scoraggiare dalle difficoltà e dalla sofferenza, per poi cadere in pensieri tipo "Non ci riuscirò mai" o "Il mondo è troppo brutto"...
Qualunque cosa ti capiti, focalizzati sui tuoi obbiettivi e chiediti come raggiungerli...
E ti assicuro che, presto o tardi, li raggiungerai!

Hai la mia parola: potrei farti tantissimi esempi dalla mia vita, e se ti fa piacere potrò fartene qualcuno la prossima volta che ti scriverò!

Quando hai bisogno, sappi che sono qui a tua disposizione.
Un abbraccio,
Fabri

25 aprile 2010

da Marco

Condivido in pieno l'analisi di Fabrizio riguardo all'autolesionismo. In questi casi gli psicologi parlano di "coazione a ripetere".
Se ripenso alla mia vita mi rendo conto di avere sempre cercato donne problematiche e potenzialmente pericolose per il mio equilibrio e per la mia serenità. Non c'è da meravigliarsene perché come affermava il mio analista il primo partner è la madre... io ho cercato sempre delle donne che mi facessero provare lo stesso senso di frustrazione e di rifiuto che avevo sperimentato da bambino.
Più in generale, noi riscontriamo questa tendenza autodistruttiva nelle persone dell'altro sesso, ma non ci accorgiamo quasi mai di esserne noi stessi vittime. Gli uomini accusano le donne di cercarsi sempre dei mascalzoni e dei furbetti; le donne accusano gli uomini di cercarsi sempre delle donne superficiali e di facili costumi :)
Forse sarebbe il caso di fare tutti un po' di autocritica.

26 aprile 2010 - Firenze