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da Marco
Questa è la storia di un curioso esperimento.
Prendete un uomo disperatamente bisognoso di affetto, romantico fino al midollo, passionale come un gatto selvatico. Uno che fin da bambino si innamorava delle sue compagne di scuola. Un ragazzo dal temperamento ardente, ricco di immaginazione, sensualissimo. Un ragazzo il cui unico desiderio è quello di poter amare una donna e di esserne amato. Uno che pur di realizzare questo sogno sarebbe disposto a fare qualunque sacrificio, rinunciando al denaro, al lusso, alla carriera... uno che sarebbe disposto anche a trasferirsi in un paese lontano.
Ora prendete quest'uomo così fatto e costringetelo a vivere in una solitudine totale. A trascorrere la sua esistenza nell' isolamento più completo. Fate in modo che possa osservare da lontano la felicità degli altri. Negategli in modo sistematico l'unica cosa di cui ha veramente bisogno. E quando poi incontrerà la donna dei suoi sogni fate in modo che la perda in modo irrimediabile dopo appena tre mesi.
Cosa sarà diventato quell'uomo alle soglie dei 40 anni ?
26 aprile 2010 - Firenze
Categoria: Solitudine
da Angel75
Marco, mi piacerebbe parlare un po' con te...
26 aprile 2010
da BETTY
Caro Marco, quell'uomo sarà diventato arido nei confronti del suo prossimo che non gli ha voluto bene, oppure, capendo tutto il male che c'è su questa terra, sarà diventato più buono degli altri, più altruista e caritatevole.
Dimmelo tu!!
Ciao da nonna Betty.
27 aprile 2010
da Reginadifiori
Un perdente? Non ti offendere...Non credo che tu sia un perdente...Ma come mai l'hai persa dopo soli 3 mesi? SPiegati meglio almeno possiamo capire la situazione...
27 aprile 2010
da Anonimo
Facciamo un altro esperimento... prendiamo una ragazza in una città diversa dalla tua, con un'età diversa dalla tua e che crede disperatamente nell'amore, romantica fino al midollo. Facciamoli incontrare, facciamoli parlare... quella persona arida che credi di essere potrebbe vedere in quella giovane ragazza l'entusiasmo, la gioia e la felicità e la speranza che lui stesso provava. E potrebbe riscoprire che quei sentimenti in realtà non se ne sono mai andati, si erano solo nascosti in un posto sicuro perchè erano stati feriti e avevano paura. Proviamo a farli riemergere, a convincere noi stessi che alle volte la vita va diversamente da come vorremmo. E noi possiamo arrabbiarci, piangere, diventare indifferenti...ma la vita continua ad andare avanti...e solo noi rimaniamo fermi.Seguiamo il flusso della vita...viviamo il dolore ma non impediamogli di farci andare avanti...vivere è l'unica possibilità che abbiamo per essere felici...e purtroppo possiamo vivere una volta sola... quindi non perdiamo tempo a guardare quello che abbiamo perso, speriamo si trovare qualcosa di altrettanto bello sulla strada...continuiamo a camminare...
27 aprile 2010
da Marco
A Angel:
Ciao Angel. Non volevo rattristarti con la mia malinconia. Ci sono persone che si sfogano piangendo e persone che si sfogano scrivendo... Anche a me farebbe piacere parlare con te perché ho l'impressione che tu sia una persona molto sensibile. Ma se non ti piace corrispondere via mail e non entri su Internet la sera sarà un po' difficile che riusciamo a comunicare. A parte una mia collega d'ufficio, a cui sono affezionatissimo, io ho soltanto amicizie epistolari... magari riusciamo a incontrarci nei fine settimana...
A Betty:
E' una domanda che mi pongo spesso anch'io. A volte il cuore si indurisce, a volte diventa più tenero. Un tempo ero pieno di rabbia ; adesso non ho più neanche la forza di arrabbiarmi. Non sono diventato arido; non ne sarei capace... sono solo molto triste e malinconico.
27 aprile 2010 - Firenze
da Marco
Per Luisa:
Grazie per avermi scritto. Sei un vero tesoro. Io però ti ho sempre risposto in questi giorni. Forse le mie mail non ti sono arrivate per qualche contrattempo teconico... se mi mandi direttamente il tuo indirizzo forse è meglio. Almeno le mie lettere ti arriveranno di sicuro.
Un bacione.
27 aprile 2010
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