Ricordi

da Elisa per Davide

Era una serata come tante altre..
o forse ancor più noiosa.
Una serata alla quale avevo aggiudicato il primo posto nella classifica: “ le serate più noiose”.
Pensavo, di dover lavorare, magari anche solo fare qualcosa, dietro al bancone del bar, ma mi ritrovai ben presto, a sedere, con Laura.
Parlavamo, di tutto, parlavamo della musica che scorreva sotto, e di quel che avevamo fatto durante la giornata.
nel frattempo..notavo sguardi, più belli di altri, passare di lì, ma che poi, ma che presto fuggivano, per tornare nella mischia, a ballare, e già li avevo scordati.
Non erano poi cosi eccezionali, quei occhi...Carini.
Solo uno ritornava a colpirmi sempre, uno solo, occhi normali, al quanto semplici.
Ma allo stesso tempo, eccezionali!
Sembrava guardarmi qualche volta, o almeno mi illudevo che lo stesse facendo sul serio.
Cercavo il suo sguardo, ma spesso il suo non incrociava il mio, così, pensai, che come tutti gli altri, sarebbe tornato in mezzo alla gente, che sarebbe scomparso, e che pian piano, lo avrei guardato solo da lontano.
Ma non appena mi accorsi, per voltare lo sguardo altrove, per non procurare altro male ai miei occhi,
per poter dimenticare ancor più in fretta quello sguardo...
sentì come i suoi occhi addosso, come se la sua voce, mi attirasse a sé.
Cercavo di capire, che stesse succedendo, e continuavo a chiedermi il perchè lui fosse ancora lì, aveva il suo drink.
Cercai di smontarmi la testa, cercai di non credere a quel che cuore voleva dirmi.
“Quei occhi, cercano te!” “No!” “..e allora perché, ti guarda in quel modo, e adesso..perchè ti chiama ?”
Non ci credetti, finché voltandomi, lo vidi che mi chiamava, con un cenno, cercava di attirarmi.
Già pensavo a cosa avrei dovuto dire, e poi pensai, che quel che stava facendo non significasse nulla.
Non avrei mai accettato se quello sguardo non mi avesse colpito da subito.
Ballammo, fino a tardi.
Ogni tanto le nostre mani si sfioravano, e le nostre bocche si avvicinavano. Sentivo crescermi dentro, qualcosa di forte, una bella emozione. Se mi avessero chiesto, come mi sentivo in quel momento potevo dire di essere, davvero, felice.

8 giugno 2010 - Bologna

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