Pensieri

da irene

A volte è così difficile capire che cos'hai dentro. Perché sei così, mentre vorresti essere in un altro modo. Perché ti comporti in una certa maniera e non in un'altra che sarebbe sicuramente più giusta. A volte litigi immensi si fanno spazio tra mille pensieri. Litigi tra di loro, i protagonisti di tutto: il cuore e il cervello. Il cervello dice cosa che il cuore non vuole accettare, mentre quello che comanda il cuore viene ritenuto assurdo dal cervello. A chi dare ascolto? Me lo chiedo anche io. Me lo sto chiedendo in una calda sera d'estate, con i grilli che animano questo silenzio intorno, mentre mi guardo riflessa in un vetro immobile. Mi sto chiedendo perché ancora dopo due mesi dalla fine devo stare male, perché non riesco a dimenticarlo, perché mi rimane così difficile, sembra quasi impossibile diamine. Il cervello mi dice di andare avanti, anche se sa che è difficile, dice che devo godermi l'estate e non pensare a niente. Il cuore invece lo rivuole qui. Lo rivuole a tenergli compagnia. Lo rivuole e nessuno sa per quale motivo. Forse perché da quando non c'è più non batte come prima... Forse perché adesso quel guardarlo da lontano senza nemmeno salutarlo gli fa male. Lo sento, cavolo, è a pezzi. Non voglio ridurmi come lui. Se lo ascoltassi, è così che finirei: tre metri sotto terra col cuore infranto. Eppure è proprio a lui che ho dato retta ed è grazie a lui se sono stata felice. Perché adesso mi fa questo? Perché prima mi fa innamorare e rende la mia vita inutile senza la sua presenza, e poi mi lascia cadere, mi taglia le ali, vuole vedermi soffrire, vuole che voli anche senza di esse? Perché è così meschino, così crudele..? Il cervello invece ha ragione. Ma lui non vuole che io rischi. Vuole che mi rassegni una volta per tutte, che metti l'anima in pace e rimanga una perdente che cerca di nascondere la propria infelicità dietro una maschera col sorriso da ebete. Dietro una maschera che davanti sorride e dietro muore. E allora sai che ti dico, caro cervello? Che non hai ragione. Che non sono una perdente, bensì una lottatrice, e continuo a lottare, nonostante tutto e nonostante tutti; nonostante sappia che è sbagliato, nonostante sappia che tutto questo mi potrebbe uccidere, mi potrebbe fare molto male. Voglio rischiare, rischiare di essere felice, rischiare di amarlo di nuovo, rischiare di sentire il tuo caro nemico cuore battere ancora forte, battere a tremila quando lo vede arrivare, scoppiare letteralmente quando si avvicina a me. Sì, caro cervello. Farò proprio così. Ascolterò quel traditore del tuo nemico, per una singola ragione: lui mi ha fatto rischiare tempo fa, lui mi ha fatto felice. Questo potrebbe accadere di nuovo. Forse tornerò ad essere felicemente innamorata, e non per merito tuo. Perché, mio caro cervello, io così non voglio più stare. Voglio reagire. Rischiare di perdere completamente quelle poche ali rimaste, volare con loro, anche se si potrebbero consumare. Perché io lo amo. Sì. Lo amo. Volevi sentirti dire questo, eh? Ebbene sì, è proprio così. E la sua assenza mi sta bruciando giorno dopo giorno. E allora tento il tutto per tutto. Giusto, sbagliato? Chissene frega! Per amore faccio di tutto.

9 luglio 2010

Categoria: Pensieri