Sfoghi

da pikkola per bimbo

Assurda voglia di scrivere, di sfogarmi per qualche minuto. Assurda voglia di scrivere, senza avere un vero motivo. Assurda voglia di scrivere, in un pomeriggio caldo di luglio dove ancora rivivo in ricordi che mi riportano indietro nel tempo... A quei giorni freddi di febbraio, quando la mia vita ha iniziato dopo tanto tempo a prendere forma.. Quando nella mia vita sei entrato tu. Tu persona speciale. Tu che mi hai dato tanto... 20/02. Data che letta al contrario è sempre la stessa. Data che mi unisce a te. Ricordo quel pomeriggio, era freddo, era sabato. Tu non potevi giocare la partita, e quindi siamo stati insieme. "Ti vuoi mettere con me?". "Non ti parlo più..." "Perché?". "Perché fai le domande ovvie!" Iniziare così una storia che ero sicura sarebbe finita dopo un mese, o nemmeno. E invece no. Ricordo i pomeriggi passati a piangere perché non potevo vederti, quelli in preda all'ansia perché non ti vedevo arrivare, e invece poi tranquillizzarmi quando quella faccia da matto e quegli occhi bellissimi incrociavano il mio sguardo. Ricordo le conversazioni, le risate, i litigi, la gelosia, tutte le emozioni che sono passate in uno schermo. Ricordo la panchina, la nostra panchina, inaugurata quel giorno quando erano "tre settimane e un giorno" che stavamo insieme... Quando siamo stati tutto il pomeriggio lì seduti, abbracciati, a guardarci negli occhi e parlare di tutto e di niente, a ridere e scherzare, a completarci l'un l'altro. Ricordo il primo mese insieme, che giornata... Non la dimenticherò mai. Ricordo l'arrivo delle giostre, i pomeriggi interi passati su macchinette colorate a farsi male, tutti contro tutti; quella volta quando sono stata io a farti male, ma non con la macchinetta... Quando sono salita con Daniele, che ho incrociato il tuo sguardo e mi sono sentita morire. Quando mi hai accompagnato verso la chiesa, che ci siamo salutati prima della mia partenza per Roma. Quando sono tornata, e abbiamo passato tutta la mattina su quella panchina, a ridere degli "omini arancioni". I pomeriggi al cinema. L'ultimo prima di partire per la Francia... Quel giorno. 11/04. Domenica piovosa. Siamo andati al cinema a vedere quel film di cui ora non ricordo il nome... Quel film che non abbiamo seguito poi così tanto. Durante quella proiezione, mentre tutti gli occhi erano fissi sullo schermo e attenti a ogni singola parola, io di parole ne dicevo due, con un significato enorme.. "Ti Amo". Ho sentito il cuore battere. Ho visto la tua faccia sorpresa, felice. Ho sentito un brivido percorrermi la pelle. Lì ero felice. Tra le tue braccia, bimbo mio. Mi sentivo al sicuro. Mentre ti accarezzavo piano, scendevo tra i tuoi addominali e li sentivo sotto le mie dita... E davamo i numeri. La mia preferita era la 6. Ti ricordi, bimbo? Quante ne abbiamo passate insieme. è stata proprio quella gita a rovinare tutto. Se ci penso... Dio, che rabbia. Quando sei tornato ero felicissima. Era tornato il mio bimbo, la ragione di ogni mio singolo giorno. Poi sono stati giorni difficili... Giorni di litigi, giorni di canzoni che facevano piangere, giorni di lacrime. E quelle tue parole: "Sappi che comunque la storia più bella l'ho vissuta con te e che niente potrà mai cancellarlo". Con quelle parole avevo capito tutto. Avevo capito che per te era tutto un ricordo, che avevi altro in testa. Mi è venuta in mente lei, quella che in gita era diventata tua "amica". Ma non volevo crederci. Ho raggruppato le più belle parole che conoscevo e te le ho scritte su quello schermo insensibile, ma non sono servite. Ormai avevi deciso. E finalmente, dopo giorni in agonia credendo di essere io quella sbagliata, io il problema, mi hai detto la verità: "Sono indeciso tra te e Giulia". 11/05. Un mese esatto da quel giorno stupendo. E da lì ho iniziato a morire. Adesso non so più chi sono io. Non so capirmi. Credo che una parte di me ormai sia tua. E senza quella parte è impossibile andare avanti. Le ho provate tutte per dimenticarti, giuro, tutte. Ma niente è servito. Ho fatto passare due lunghi mesi. Niente. Ho provato a svagarmi, con le amiche, con una nuova persona al mio fianco. E anche quando credevo di avercela fatta, di averti dimenticato finalmente, ti rivedevo e ricominciavo a stare male. Credo proprio che non riuscirò mai a dimenticarti. Ti tengo nella mia testa, anzi soprattutto nel mio cuore, e da lì non te ne andrai mai bimbo mio. E nessun altro sarà mai come te. Forse un giorno ci rincontreremo Lo spero con tutto il cuore. Forse un giorno capirai il bene che ti voglio e tornerai da me. E per quanto quel giorno possa essere lontano, sappi che ci sarò, pronta a ricominciare, a farti sentire solo mio, a renderti felice. Perché è questa la cosa che voglio di più al mondo. La tua felicità bimbo mio. Forse perché dimenticarti è impossibile. Forse, perché quel tempo e quella distanza in realtà non ci hanno mai divisi.

16 luglio 2010

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