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da Io uno schifo per Fratello
TU sei mio fratello. Nessun altro lo è, nessun altro forse è un fratello migliore di te. Eppure, eccomi. Sto qua a piangere come una stupida per l'ennesima incomprensione. Abbiamo caratteri molto diversi: per me NESSUN litigio è un vero litigio. Dunque, dirlo ai genitori, parlarne come se fossimo indiani attorno al falò, tutte cose che per me sono solo INUTILI. Tu no, non la pensi così. Pensi il contrario e mi obblighi a parlare con te. Io sono una persona molto...superficiale. Passo sopra alle cose, e non mi va mai di parlare con te, nè con nessuno dei nostri sbagli. Perchè tanto, per me, gli sbagli sono solo sbagli, e li si fanno e basta, senza un motivo. E stare qui a parlare del perchè anche questa volta siamo finiti a urlarci contro, è come stare qui a parlare del perchè il cielo è azzurro. E questo non vuol dire che non mi importa di te. Vuol dire che non mi interessa se anche questa volta mi hai fatto piangere. Perchè sei mio fratello e ti perdonerei in ogni caso, per queste idiozie! e questo è il meglio che riusciamo a fare, io e te! Urlarci contro e tornare normali. Ognuno ha i suoi difetti, io i miei, tu i tuoi. Mi dici che la mamma è l'unica persona che rispetto. Ma c'è una differenza, tra il rispetto...e quel che è giusto. Rispettarsi vuol dire che io posso starti di fianco e stare bene, perchè non abusiamo l'uno dell'altra, ecc. Non vuol dire che io devo fare quello che mi dici senza la minima voglia di ribattere, di farmi valere, anche io, per una volta. Ed è qui che tu inevitabilmente ti avvicini come se volessi farmi male e cominci a sbattere tutti gli sportelli della casa a cui io sono vicina e cerchi anche di farmi un po' paura, forse. E il fatto è che tu continui a dire solo una cosa: A TE DI ME NON IMPORTA. Perchè non chiedi ai miei amici, se di te non mi importa?! Quasi mi prendono in giro, perchè parlo di te quasi come se fossi il mio divo. Questo non lo saprai mai. Perchè? Perchè è così che va la vita. I problemi maggiori, non si dicono, si tengono per sè. Si crea un muro, che viene distrutto solo con la finzione. E poi si chiarisce tutto alla fine. Quando si è grandi. Ho solo quattordici anni, e tu diciotto, per certe cose, forse, saremo abbastanza grandi tra tanto tempo.
14 gennaio 2011 - Ferrara
Categoria: Genitori e figli
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