Ricordi

da pikkola per bimbo

Non parlare. Sto camminando in silenzio in mezzo ai nostri ricordi. Sono fragili, in dormiveglia, e non voglio che si sveglino. No, non farlo. Non aprire la tua bocca rosea, che tanto volte ho sfiorato, che tante volte mi ha fatta sentire importante. Non dire una parola, ne hai già dette troppe; hai detto troppe bugie, hai fatto troppe promesse, è ora di smetterla. E non guardarmi con quegli occhi marroni, dolci, intensi, mi faresti solo del male. Ma ovviamente non mi dai ascolto. E parli. E mi dici che sto sbagliando. Ecco, si sono svegliati. Te lo avevo detto. Vedo immagini confuse, non capisco... Le vedi anche tu, bimbo? Vedi quel pomeriggio in cui le nostre mani si sono intrecciate in un ballo improvvisato, e le nostre labbra si sono toccate piano? Vedi lo splendore del mio viso, la tua maglia di Superman? Senti i nostri cuori battere all'unisono? Ma dai, ricordare fa rumore. Si sveglierà anche qualcos'altro. Esatto, lo sapevo. Ecco un nuovo ricordo. Quel pomeriggio di pioggia, in cui mi hai chiesto di diventare tua, in cui ho accettato, in cui non importavano le gocce, non importava il cielo grigio e tetro, dentro di me c'era la luce, c'era la felicità: dentro di me c'eri tu. Oh, poi ti ricordi? Quando sei corso da me per vedermi qualche secondo, tutte quelle volte in cui raccontavo balle a mamma per venire a vedere i tuoi allenamenti di calcio? Ti ricordi che venivi sempre da me in pantaloncini e io mi chiedevo come diavolo facessi a non morire di freddo... Ti ricordi come ci baciavamo, come sbuffavi quando vedevi i tuoi compagni entrare in quel campo e come mi salutavi con dolcezza, correndo verso il tuo vero sogno? E poi, ora ricordo anche i pomeriggi passati a chiacchierare su quella panchina fredda, e ridere per le ca**ate e quella volta in cui eri arrabbiato, eri geloso, e mi trattavi come se non esistessi.. Quel giorno che hai visto una mia lacrima cadere sulle guance, e lo hai capito che ti volevo bene veramente, che eri importante per me... E le giostre, i minuti al cinema, e tutto ciò che abbiamo di nostro. E.. Dio, quanto mi mancavi. Ogni volta che ci salutavamo volevo correrti incontro e rimanere sempre con te, e abbracciarti e stringerti forte per non farti volare via, in altre braccia forse più forti delle mie.. E le litigate, quei momenti bruttissimi in cui il sole si spegneva e mi sentivo vuota, ma poi tornavi a rimpirmi, a rendermi felice, ed è per questo che ti dico grazie, bimbo mio. Perché sei stato troppo importante, così importante da dirti per la prima volta quella cinque lettere: ti amo. Così importante da rimanermi dentro anche dopo un anno. Così importante da essere gelosa ancora oggi di chi ti gira intorno, di chi scrive sulla tua bacheca e di chi è importante per te. Sì, perché vorrei essere io il centro di tutto. Vorrei che tu fossi ancora qui, a tenermi la mano, a guardarmi negli occhi e farmi ridere, farmi piangere, farmi sognare, farmi sentire viva. Vorrei essere l'unica di cui non ti dimenticherai mai, l'unica che ti resterà sempre impressa nel cuore, l'unica che ti appaia nei sogni.. Perché a me succede così. E lo puoi capire perché ancora dopo undici mesi sto qui a scrivere su un sito parole dolci per te, che tanto non le leggerai mai. E mi sento stupida, Dio, come mi sento stupida.. Ma non importa. Perché ti ho dentro. Sento che in ogni mio respiro c'è qualcosa di te, e ti sento. Ti sento che mi parli, che mi rassicuri, sento che un giorno sarai ancora mio. E quel giorno giuro, correrò verso di te e ti stringerò forte, perché in questo periodo non sto facendo altro che tonificare le braccia, per non farti volare via. Per rimanere mio, solo mio, per sempre. Bimbo mio... Stringo la mano al destino. Perché è grazie a lui se ci siamo incontrati, grazie a lui se ho sentito il mio cuore battere forte, grazie a lui se ci siamo divisi, e si è spento il sole.. E sarà solo grazie a lui che il sole risplenderà di nuovo, che tu sarai ancora qui, a regalarmi emozioni e felicità, a farmi crescere dei tuoi sorrisi e del tuo amore. Ecco, ora ricorda quel pomeriggio al cinema. Quando c'era il film, quel film. Quando ho trattenuto il respiro. Quando ti ho guardato negli occhi. Quando ti sei girato, e ti ho sussurrato piano: ti amo.

27 gennaio 2011

Categoria: Ricordi