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da non importa
A volte si può essere soli anche in mezzo a tanta gente..anche con una numerosa famiglia..perfino quando si ha il fidanzato..perchè la solitudine è un modo di essere che ti assilla e ti chiude..ti sovrasta e non ti dà scampo..la mi vita non mi dà scampo..oggi osservavo una ragazza che conosco da tempo..stava lì con gli occhi persi nel vuoto..non è bella nè particolarmente brillante nell’intelligenza..un’eterna goffa ragazza che guarda gli altri e darebbe qualsiasi cosa per un po’ di normalità..mentre la osservavo riflettevo su tutto ciò che invece sono io..una ragazza bella e a cui tutti hanno sempre dato atto di grande intelligenza..una ragazza che potrebbe avere il mondo ai suoi piedi, se solo lo volesse..una ragazza che però il mondo non conosce..non sono timida nè introversa, ma chiusa e diffidente al punto da non sapere cosa significhi avere un gruppo di amici..arrivo a segregarmi tra tutto ciò che mi riguarda ed evito di vivere..evito gli altri..li snobbo quasi..mi vergogno a scriverlo, ma non posso non farlo..è la pura verità..gli altri sono un peso per me..se potessi resterei sola in tutto il pianeta..sono convinta addirittura che nessuno sia come me, che io sia la migliore in tutto..e in questo hanno certamente influito i commenti di mamma, papà e parenti mentre crescevo, sempre tutti pronti a dirmi che ero la numero uno..o gli apprezzamenti di quelli che nel corso del tempo sono stati i miei insegnanti, i quali mi hanno sempre tributato lodi e considerata un’eccellenza..o ancora le attenzioni dei ragazzi che fino a qualche anno fa avevo ai miei piedi, quasi come se mi bastasse schioccare le dita per poterli catturare anche solo con lo sguardo..io sono questa persona..ma peccherei di obiettività se non raccontassi anche l’altro lato della medaglia..il lato bello di me e che pochi conoscono:la capacità di aiutare chi me ne fa richiesta, la forte spiritualità, la capacità di amare con anima e corpo..io sono questa persona..forte all’esterno e fragile dentro la propria coscienza..sono prigioniera di me stessa e del mio modo di essere..e pur con la consapevolezza che la mia chiusura al mondo sia dovuta solo e soltanto a difetti miei e non di altri, non riesco a cambiare la mia rotta..anzi, aggravo la mia situazione giorno dopo giorno..da molto tempo sono spettatrice di una vita che vedo vivere solo da parte degli altri e della quale ho smesso di essere protagonista..rinvio l’instaurazione di rapporti sociali al futuro in cui completerò gli studi, o l’abbandonarmi a sensazioni forti ad un destino che mi illudo possa arrivare presto, o la benevolenza verso il genere umano alla prossima amica che davvero sarà tale..mi dimentico che il futuro diventa presente molto velocemente e che rinviarlo ad un tempo imprecisato mi porterà a vederlo sempre un passo più avanti rispetto a me, così da non raggiungerlo mai..e poi ci sono i miei sogni, le mie divagazioni..quelle che mi capita di fare nel traffico mentre la radio manda una canzone triste e melodica..quelle che mi accompagnano addormentandomi la notte..quelle che scorrono disordinate davanti ad un bel quadro, un bel film, perfino davanti a un bell’uomo..figurarsi che ho addirittura apposto fantasie su un uomo molto più grande di me, visto una sola volta e con nessuna speranza di incontrarlo mai più, che non sa nemmeno che esisto..per mesi mi sono illusa che se solo il destino me lo avesse di nuovo messo davanti sarei riuscita a farlo innamorare di me..ma non si vive così..si vive di cose vere e reali..di cose presenti, che hai già e su cui puoi davvero fare mille congetture..vivere come vivo io, scartando il mondo e fingendo di star bene in questa solitudine estrema è equivalente a non vivere..certe volte penso che quando si superano i 20 anni tutto diventi più difficile..penso di non avere più alcuna speranza di essere anch’io una giovane come tanti ce ne sono in giro..ma forse con una marcia in più..chissà cosa succederebbe, pensavo tra me oggi, se quella ragazza goffa e poco carina che osservavo avesse un briciolo di tutti questi doni che ho io:dalla bellezza alla spigliatezza, dall’intelligenza alla forza!mi sono risposta che probabilmente lei userebbe tutto questo per essere circondata di amici, per vivere emozioni forti e passionali con gli uomini, per rischiare anche esperienze incerte..invece io sono qui..con tante belle cose in me, ma niente all’infuori di me..
4 marzo 2011
Categoria: Solitudine
da Anonima
Io penso che quella ragazza sia molto più felice di te... Avere stima di se e una bella cosa...ma tu esageri tesoro mio!!
5 marzo 2011
da barbara
nn la penso come Anonima, non esageri, anzi sei una delle persone +sincere.quella ragazza che osservavi non è felice credimi perchè so che cosa significa non essere belle e avere poke persone intorno, devi prendere la forza proprio da queste persone e gioire di tutto ciò che hai.
5 marzo 2011
da Vento
La vanità, una volta riconosciuta negli altri, spaventa sempre. Ma sarebbe ipocrita da parte mia (come presumo, da parte di molti in questo blog) biasimarti perchè anch'io sono vittima di un certo narcisismo, morboso e ammorbante.Mi specchio nella mia melma.Esisto nel mio dolore.. A volte ci si sente come un Atlante che deve portare sulle spalle tutti i mali di questo mondo. Io non credo di essere mai stato particolarmente bello;ma mi è sempre stata conferita un'intelligenza superiore alla media. La verità è che non credo sia neanche l'intelligenza vera e propria a distinguermi dagli altri ma piuttosto la sensibilità.Questo discorso è ampliabile alla maggior parte delle persone che frequentano questo luogo, ne sono certo. Baudelaire considerava la sensibilità il genio degli uomini e più ripenso a questa affermazione più mi convinco che è vera.
Sai, avevo una ragazza tempo fa, una ragazza tutt'ora importantissima per me. Era l'unica che riusciva veramente a capirmi, l'unica che accusava gli stessi miei mali. Ho imparato molte più cose stando con lei per poco tempo che non stando solo con le mie mille riflessioni di una vita.Mi sono sempre chiesto quale diritto aveva questa persona di soffrire tanto, perchè penava in tal guisa.Aveva tutto;figlia di una famiglia facoltasa, intelligente,sensibile, bellissima.Era quel tipo di persona che ti rimane impressa nella mente anche solo incrociando il suo sguardo, era quel tipo di ragazza che vorresti ad ogni festa, quel tipo di donna che può davvero ottenere tutto con la sua avvenenza e la sua intelligenza.Eppure soffriva. La amai sopra ogni cosa, la odiai sopra ogni cosa. Era un insulto ogni suo dolore;mi domandavo con quale arroganza poteva accusare di sentirsi sola quando era circondata da gruppi sempre nuovi di persone al contrario di me che non ho mai avuto nessuno, neanche l'affetto di una madre...Eppure il suo dolore era vero, lo capivo nonostante non volessi ammetterlo.Tutto questo per dire unicamente che si;ci si può sentire davvero soli anche se si è circondati da mille persone.
Mi permetto un consiglio all'autrice della dedica; devi ancora capire cosa cerchi, o lo sai e nopn lo hai mai trovato. Se oltre a sentenziare su i "meno fortunati" provassi a immedesimarti più sulla loro condizione forse scopriresti ciò che cerchi. Lo so, nonostante sia brutto da dire è vero, l'occhio vuole sempre la sua parte e l'apparenza conta più di tutto.Ma cerca di avvicinarti di più a quelle persone che non possono vantare le tue qualità;gli abietti, i relitti sociali. Sarà cinico, ma prendilo solo come un gioco.Credimi ad alcune persone basterebbe solo l'attenzione di un loro prossimo, solo una pur momentanea ma sincera considerazione altrui per emergere dalla palude in cui, o loro o la vita, gli ha sommersi. è molto più difficile da farsi che da dirsi, lo so, ma provaci.Sfrutta la tua fortuna per aiutare il prossimo perchè è proprio questo che il mondo ha bisogno, del semplice altruismo. Basterebbe davvero poco, te lo dico per esperienza.Un saluto, una sorriso, qualche breve parola...forse riusciresti ad infondere quel coraggio che nessuno ha sollecitato e la soddisfazione e il benessere interiore di aver aiutato realmente qualcuno, con il minimo sforzo, sarebbe ben superiore a qualsiasi conquista.
Ciao;ti auguro di trovare la tua felicità^^
5 marzo 2011
da Fredic77
Bellezza, sensibilità, bruttezza, non è misurando le cose che si riesce a stare bene, le autodiagnosi nel caso di problemi che uno si rende conto di avere non servono, io con i fatti combatto contro la solitudine, senza fare paragoni o bilanci, ognuno ha il suo peso da trascinare se mi fermo a guardare il peso che portano gli altri rimarrò sempre indietro, bisogna fare come i pugili con la faccia piena di sangue si continua a combattere finchè si può.
7 marzo 2011
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