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da laura
…e ci sono certi giorni in cui proprio non ce la fai. La testa è puntata dritta su un punto..sempre quello, è come il rumore di una goccia che cade in un secchio, lo stesso: sono sola. Mi domando perché? Perché soffrire di una cosa che è sempre stata così, perché non accettare finalmente la natura del mio essere, mi conosco. Sapete il detto “non c’è nulla di certo”, beh per me non vale; per me tutto è certo, dal risveglio, alla telefonata, all’uscita tra amici, fino alle novità! Lo so è un paradosso, ma anche lì, la novità, è per me una certezza. So che suona strana questa affermazione, ma è proprio così: io so per certo cosa mi accadrà se intraprendo una strada o un’altra, ossia il NULLA. Come posso sbagliare se la risposta è sempre quella!?
L’altro giorno parlando con un’amica al telefono ho avuto un lampo di genio: ognuno di noi nella vita è destinato non a qualcuno o qualcosa ma è destinato ad essere qualcuno o qualcosa..ed io sono destinata ad essere una persona profondamente malinconica, nostalgica e triste, è radicato in me! Sono io che porto le situazioni a diventare certezze … non sono gli altri il problema, semplicemente sono io che non mi piaccio e quindi non posso piacere a gli altri…. Ecco svelato il mistero, le accuse che fino ad adesso io ho rivolto a gli altri non sono che autoaccuse…. incarno perfettamente l’isterica!!!
So di non aver scoperto l’acqua calda… so che molti di voi ci saranno arrivati prima di me, ma io fino a qualche giorno fa pensavo davvero che gli altri fossero gli alienati…. “Se non sto con nessuno è perché sono un pezzo raro, sono una brava ragazza” (che ha un super-io, ahimè, troppo sviluppato, che ha preso il sopravvento). Quindi cosa mi conviene fare?? Devo cambiare?? Devo forse essere diversa da quello che sono?? Ma così facendo non sarei me stessa per cui so che alla fine ad avere la peggio sarei sempre io. Che fare??? Accettazione incondizionata del mio attuale stato…. (cosa che ho già fatto) e inserimento di una minuscola, piccola ed effimera speranza… Si nonostante tutto sperò di trovare la pace, la serenità che in fondo mi merito… e se questo vuol dire stare da con qualcuno ben venga …
Gli Altri. Altro problema. Ma dove sta scritto che per essere normali una persona debba necessariamente avere una bella cerchia d’amici composta da una coppia felicemente fidanzata da 10 anni, una coppia che si lascia e si ripiglia sempre, ragazzi a cui piace far le 4 del mattino e ragazze a cui piace andare in disco… io non capisco chi ha stabilito questi parametri…. Non capisco perché se non sono fidanzata a 25 anni è un problema.. io voglio stare con qualcuno, davvero… anche a me piacerebbe passeggiare mano nella mano, ricevere le telefonate a tutte le ore del giorno, avere la you&me della Vodafone… ma non ce l’ho … e sentirmi diversa solo perché gli altri mi fanno sentire tale…mi fa davvero girare i cogli*ni!!! Ma se io l’amore non l’ho trovato che ca**o ci posso fare??? Oltre al danno la beffà!!!!
Ecco che ritorno tra i miei passi…il problema è dall’ambo le parti…..io che, troppo timida e troppo insicura, mi chiudo in me stessa e gli altri, che troppo estroversi e troppo sicuri, non si curano di conoscere un po’ meglio persone come me…di andare oltre..
Dunque di cosa mi dovrei lamentare???
8 marzo 2011
Categoria: Solitudine
da Maty
ciao Mi chiamo Matilde pensavo che ero l'unica che soffrivo di solitudine ma a quanto sembra non è csì comunque non sei sola anche io ho lo stesso tuo problema e ogni giono che passa mi fà restare sempre + male =(
8 marzo 2011 - Caltanissetta
da Nicola
Buongiorno Laura
Mi ha piacevolmente divertito la tua dedica.Sarà che ci ho visto una gelida ironia dietro ad alcuni pensieri, sarà per altro... Hai comunque un modo semplice e diretto di espirmerti. Che dire;nessuno qua ha voglia di prodigare i soliti, insulsi,piatti e prostrati consigli, ne si ha più voglia di compiangersi addosso. Sei una ragazza acuta, credimi e il sol fatto di capire che la causa dei nostri problemi è da ricercare in noi stessi anzichè inveire contro un infausto destino, è un passo che non tutti compiono.Uno scrittore disse che l'odio verso gli altri non è che una deviazione dell'odio che proviamo per noi stessi.Come obiettare quando il volto allo specchio rilette il nostro disprezzo? Forse non siamo in grado di dare una lettura obiettiva alla nostra solitudine, magari traendone anche i pregi piuttosto che i difetti, questo perchè siamo profondamente influenzati dalla cultura in cui viviamo. La nostra vita è preconfezionata. Si sono create delle consuetudini cosi radicate che chiunque volesse opporsi, anche con un sano e naturale principio di riflessione ecco che si sentirebbe minacciato da mille dita puntate e da altrettanti sguardi beffardi. In questa aria da burattini non si può che coltivare la passione per la frustrazione e la violenza, contro noi o contro il mondo.
Per me non sarebbe meno condannabile di uno stupro, il desiderio di "cambiarsi" perchè avvertiti inadeguati;sarebbe una violenza contro se stessi, contro la nostra unicità.
D'altronde basterebbe un minimo di lucidità per vedere la ridicolaggine di questo universo popolato da manichini.
Comunque Laura credo che tu sia nella buona strada, davvero.Sgretola queste mura fasulle e cerca di vedere la vera essenzialità.è una patetica conquista ma è altresì un'impresa eroica. E nel frattempo, fanculo se non conduci (e conduco) una vita cosi pateticamente steoreotipata, se la cosa può aiutare hai il mio pieno appoggio.
Spero di risentirti
Nicola
9 marzo 2011
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