Sfoghi

da cristina per diana e alfredo

Eccomi qui. Ho bisogno di tirare fuori quello che ho dentro, e questo mi sembra il posto adatto.
E' da un po' di tempo che ragiono e rifletto sul mio carattere, e pian pianino mi sto rendendo conto che gran parte della mia personalità deriva da ciò che ho dovuto subire.
Sì, parlo di bullismo.
Sono stata vittima di bullismo alle medie e alle superiori. Niente di particolarmente aggressivo o violento, ma in una persona timida e introversa come me, anche un solo sguardo può massacrare.
E ora scrivo a te, diana. Non saprai mai che ti ho scritto, ma sputare fuori queste parole mi farà bene.
Avevo seppellito tutto nei recessi della mia mente. Volevo dimenticare per non soffrire più, ma recenti fatti mi hanno fatto capire che bisogna "elaborare" per mettersi alle spalle le esperienze negative. Perciò, eccoci qua.
Io ero una ragazzina che voleva solo passare inosservata. Eppure tu, tra tante persone, puntasti me. E lì cominciò il mio calvario. Mi fermavi nei bagni, con le tue amiche. Mi chiudevi dentro e non mi lasciavi uscire. Mi bloccavi e mi sputavi in faccia. Non ricordo bene, ma sono convinta che tu mi abbia pure molestato sessualmente. Le cose sono andate avanti per mesi, e io ricordo distintamente il terrore che mi assaliva nel mettere un piede dentro alla scuola. Finchè un giorno ho trovato il coraggio di confidarmi con una compagna. Lei mi ha indirizzato ad una prof che mi ha spedito dal preside. Che fatica doverne parlare. Che fatica dover io fare il primo passo perchè le prevaricazioni potessero finire. Io, vittima. Il preside ti sospese per due settimane, e io ho vissuto x giorni nel terrore di qualche tua vendetta.
Che brutto scherzo del destino, poi, ritrovarti alle superiori. Tu mi hai cambiata nel profondo. Tu mi hai rovinato la vita, e nemmeno ti ricordavi di me. Anzi, mi salutavi come se niente fosse. E quella è stata l'ulteriore, definitiva umiliazione.
Perciò, non ti auguro brutte cose. Ti auguro solo di provare, anche per un solo momento, il terrore, l'ansia, la rabbia e l'umiliazione che tu hai fatto provare a me.
E ora parlo con te, alfredo.
Io ti odio. Ti odio e vorrei riuscire a trovarti, prima o poi, per sputarti in faccia tutto il veleno che mi hai fatto crescere dentro.
Non so perchè scegliesti me. So solo che per tre anni diventasti il "male", per me.
A scuola facevi finta di niente. Ti scatenavi, con i tuoi imbecilli accoliti, nel tragitto in corriera per tornare a casa. Lì mi prendevi di mira, con battutine, con risa, con riferimenti ad alta voce a qualcuno che "assomigliava così tanto" a me. Io vivevo nel terrore di quei venti minuti. Riuscivi a trasformare un viaggio in bus in un viaggio dell'orrore. Io volevo solo passare inosservata! E invece tu mi hai regalato l'esatto opposto. Appena salivo in corriera cominciavano le battute, mi sedevo e anche con il lettore cd riuscivo a sentirvi. Il momento peggiore era quello della discesa. Lì sapevo che mi rendevo vulnerabile... e trattenevo il fiato fino a quando mettevo i piedi sul marciapiede. Allora potevo tornare a respirare, almeno fino al giorno successivo.
E' vero, non mi hai mai usato violenza fisica, ma sei stato crudele con me. E solo ora capisco di non aver avuto nessuna colpa.
Eri tu l'elemento bacato. Eri tu il bast*rdo. Io ero e sono solo una vittima, che si è trovata la vita rovinata per colpa di due persone ignoranti.
In te ho visto la cattiveria e la malignità. Tu mi hai devastato, negli anni più fragili per una ragazza.
E quindi ti auguro che anche la tua possa venire rovinata. Perchè voglio che tutti abbiano quel che si meritano, e tu meriti il nulla, bast*rdo.

Se qualcuno legge queste parole, ed è stato o è vittima di bullismo, trovi il coraggio di parlarne.
Tenersi tutto dentro fa male. Tutto quel dolore si trasforma in un cancro che ti mangia la voglia di vivere... e noi siamo solo vittime. Non ce lo meritiamo.

22 marzo 2011 - Vicenza

Categoria: Sfoghi

da Roberta

Ciao Cristina, la tua lettera di sfogo mi ha toccata cosi tanto da farmi scendere le lacrime mentre la leggevo. Non devi odiare e provare rancore per gente insignificante, ricordati che i bulli sono degli infelici senza cervello, infatti loro agiscono in gruppo perchè hanno bisogno di tanti cervelli per formarne uno ma solo di cattiveria. L'unica cosa che puoi fare per sanare questa ferita è quello di fare in modo che questo non succeda più ad altri.
Ti abbraccio

22 marzo 2011 - Taranto

da cristina

Ciao Roberta,
grazie della risposta. Hai ragione in tutto quello che hai detto, approvo ogni singola parola.
Io ho 25 anni, e ora sto "bene".
E' che da un po' sentivo la necessità di buttare fuori quelle parole, perchè le sentivo troppo pesanti dentro di me.
E' vero, non dovrei odiare... anche perchè alla fine sto male solo io! però non riesco ad essere indifferente... se lo vedessi per strada non credo che riuscirei a far finta di nulla. Mi ha fatto così tanto male che vorrei solo che sapesse cos'hanno causato anni di risate e di prese in giro.
Comunque, grazie ancora per le tue parole!

22 marzo 2011 - Vicenza

da Anonimo

Cara Cristina, i bulli cercano di colpire proprio a chi vedono isolato perchè lo vedono non protetto. E' successo anche a me. Il mio papà per ragioni di lavoro si è dovuto trasferire in un'altra città. Quindi mi sono trovata senza amiche, il primo giorno di scuola hanno cominciato ad osservarmi, sapevano solo la mia provenienza ma non sapevano chi fossi cioè che persona fossi. Gli ho ignorati non facevo una smorfia ai loro insulti pensavo solo a studiare e seguire le lezioni. Finchè un giorno in bagno mi presero alle spalle, però loro non sapevano che fin dall'età di 5 anni praticavo la difesa personale (arti marziali) usai solo la teconica del bloccare, da quel momento non si avvicinarono più, altre volevano invece diventarmi amiche. Ne parlai con i miei genitori e l'anno dopo cambiai scuola e non ho avuto nessun problema.
Io comunque sbagliai perchè dopo l'episodio nel bagno avrei dovuto parlarne con i docenti e con il preside, invece non lo feci perchè non ebbi il coraggio di farlo, tu invece sei stata molto più coraggiosa di me perchè hai parlato. Per combattere il bullismo bisogna parlare e denunciare non solo se si è vittime ma anche se sono altri le vittime di questi...
Credimi è uno spreco consumarsi per certi individuii

22 marzo 2011