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da anonima
la mia diversità sta nel fatto che so andare contro so andare oltre le inutili congetture, i limiti predisposti, che inducono un individuo a condizionare i suoi pensieri e desideri...secondo leggi e parametri dettati per controllare cuore e mente degli sprovveduti...ma siamo tutti uguali, tutti in carne ed ossa...con un intelletto, come si possono reprimere i sentimenti, come si può soffrire per non appagare i propri desideri? c'è una spiegazione oppure dobbiamo ascoltare di più il nostro cuore, dare voce ai desideri...ed amare liberamente chi fa parte della nostra anima...anche quando non dovremmo?!!
18 aprile 2011
Categoria: Pensieri
da anonimo
non esiste un non dovremmo... amare; esiste un dobbiamo amare e farlo con lealtà e purezza... questo esiste e questo è ben accolto agli occhi di tutti; al cuore non si comanda appartiene al creatore e noi non possiamo sottrarci a Lui... non possiamo deluderlo... dobbiamo andare fino in fondo è lì che si trova la luce della verità... non credi?
18 aprile 2011
da Anonimo
Le regole nascono per una ragione. Bisogna conoscerla per decidere se e come infrangerla. L'obbedienza alle regole deve essere un atto consapevole, che parte dalla comprensione dell'interesse che si vuole proteggere.
Non ci sarebbe bisogno di scrivere nessuna regola, o almeno una buona parte di quelle scritte, se tutti avessero presenti le stesse priorità. In questo senso il rispetto delle regole non rappresenta un muro che condiziona pensieri ed impedisce di realizzare desideri. Rappresenta un muro su cui affacciarsi per guardare bene di là di esso.
Poi è vero che ci sono regole che non hanno senso, e allora non bisogna rispettarle.
18 aprile 2011
da anonima
Per il 1° anonimo
Quel dobbiamo andare fino in fondo che fa paura…ma è la verità per capire si deve andare fin infondo con purezza e lealtà.
Per il 2° anonimo
Sono d’accordo che nascono per una ragione, forse proprio, molte di loro per non creare caos
per far credere in qualcosa che ci trasmetta protezione…esse non rappresenta un muro ma solo un impedimento formale sebbene invisibile ma molto solido.
19 aprile 2011
da Una
regole, regole, regole...anche la mia vita nè è piena..ma è solo nel coraggio di essere me stessa..andando contro ad esse..che mi sento libera e felice di amare...Secondo me le regole sono un'invenzione cretina per mettere paura alla gente, per renderla schiava, per offuscare il cuore e le menti. LE regole sono al servizio degli Uomni e non gli Uomini al servizio di esse!!!
19 aprile 2011
da anonimo
Perdonatemi se provo a fare un discorso serioso.
Non uccidere è una regola universalmente accolta. L'esigenza di rispettare questa regola serve sicuramente ad impedire il caos.
Se tutti fossero liberi di uccidere non sarebbe neppure possibile immaginare l'esistenza di una società civile, ma vivremmo come branchi di lupi sparpagliati sulla terra.
Ma non uccidere risponde ad un valore universalmente riconosciuto (o quasi) ed in particolare all'esigenza di non fare agli altri quello che non vorrei fosse fatto a me. Tutte le regole si basano su valori universalmente condivisi, ed io condivido in modo fortissimo tutte quelle regole che si basano sul principio di non fare del male agli altri. Questo può portare al sacrificio dei propri desideri più veri.
E' pur vero che un discorso di questo genere può diventare rapidamente pura ipocrisia.
19 aprile 2011
da anonima
Hai ragione può diventare pura ipocrisia…non intendevo per niente far del male agli altri, ma solo se era giusto sacrificare i propri sogni e desideri per seguire determinati limiti predisposte da regole senza significato che sono tutto al di la dall’amore…se è l’amore che fa girare il mondo come si può impedire di amare?
20 aprile 2011
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