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da Fiammetta per Persone
Essere almeno buoni.Questo è quello che mi piacerebbe nella vita, essere buona.Ma essere buoni significa spesso soffrire e prendersi a volte di quelle cantonate da sentirsi persino ridicoli.Essere buoni è cosa assai difficile.Eppure deve essere allo stesso tempo bello, perchè credo sia bello nonostante le difficoltà vivere senza avere doppi fini, senza provare rancore nei confronti di chi ci fa un torto, vivere nell'amore sapendo perdonare, senza pensare mai male di qualcuno, senza giudicare, senza godere per la sofferenza di quel qualcun altro che magari ci sta antipatico, che ci ha fatto un torto o che forse nemmeno conosciamo ed i cattivi sentimenti ci afferrano così, a gratis.Essere buoni è dura, è una sfida, e se alle volte sbagliamo è perchè siamo umani ma questo ci causa un profondo tormento se ci fermiamo a pensare, a quante energie sprechiamo certe volte per vincere contro qualcuno o qualcosa senza sentirci poi veramente appagati, se ci riflettiamo saremmo voluti essere buoni in determinate occasioni e ci vorremmo ripromettere di esserlo in futuro.Non è facile.Odio, dissidie,dolore, sconforto,ira...tutto questo può essere vinto da una sola cosa: dall'amore.Per questo sarebbe bello essere buoni, per portare l'amore.Sarebbe un bel mondo se riuscissimo a fare questo ed a ragionare così.Non è facile eppure sarebbe fantastico.Sarebbe bellissimo.
3 giugno 2011
Categoria: Pensieri
da Max
Le tue ide mi fanno pensare che vorresti essere buona ma non hai ancora trovato il modo, e renderlo pubblico mi sembra una richiesta di contributo per venire a capo di questo tuo nodo esistenziale. La mente cerca sempre di seguire le sue tendenze, se l'ambiente esterno crea ostacoli, questa si inventa sempre nuove strategie per superarli, imbrogliando se stessa nell'estremo tentativo di salvarsi. Il caso più clamoroso è il desiderio del male agli altri. non si potrebbe liquidare in due frasi e arrivo al punto.
La scienza medica ha dimostrato che, provare odio porta alla malattia ( di chi lo prova) il sistema nervoso con le sue manifestazioni di amore e odio, influenza a lungo andare il funzionamento biologico del nostro corpo, l'amore favorisce la salute e l'odio la malattia, e del resto basterebbe conoscere persone da lungo tempo per confermare queste tesi, come ho avuto occasione personalmente.
Le religioni insegnano ma forse in modo troppo teorico e senza un esempio concreto o testimoni in prima persona di quanto predicano, ma l'esperienza e le osservazioni, mi dicono indubbiamente che se ricevi il male e ti inca**i a morte imbocchi una via che ti danneggerà prima nella mente e poi nel corpo, a causa di questo odio che andresti a coltivare, sprofondandoti nell'inferno.
Rimanere distaccati e coltivando gli scopi della propria vita senza farsi distrarre, garantirà serenità e profitto al nostro vivere. Chi procura male è già di per se condannato a vivere male è uno suo stato mentale di sofferenza e disagio che manifesta coerentemente, non ci si deve far coinvolgere, si lasci da parte l'orgoglio che è un cattivo consigliere.
Si deve anche snobbare quella pseudocultura che incita a questo orgoglio che ha fatto solo danni nella storia dell'uomo. Osserva gli animali, hanno la capacità di accettare il loro ruolo, nell'uomo l'orgoglio invece può portare a scatti violenti, è solo paura di essere considerati dei deboli e per non fare la figura, commettono le cose peggiori buttando la loro vita, schiavi di una subcultura.
L'uomo nella sua storia rincorre l'ideale di bontà ma continua a commettere gli stessi errori.
4 giugno 2011
da Fiammetta
Ti ringrazio Max, è una spiegazione molto interessante e sono sicura che per certi versi sia anche vera.Provocare male fa vivere male sostanzialmente e induce alla malattia, è vero.Quando ho ricevuto del male da parte di altre persone mi è capitato spesso di arrabbiarmi, di rodermi il fegato e poi di sentirmi triste, seguono poi malesseri fisici come il mal di testa o dolori alle ossa...sembra poco rispetto a casi più estremi ai quali sicuramente si riferiscono i medici, però...è già un'idea.D'altra parte anche quando mi è capitato di essere io causa di sofferenza per qualcun altro, non è che mi sia sentita meglio, i rimorsi, i pensieri e qualche malessere anche fisico mi hanno di sovente assalita.Invece quando mi è capitato di fare qualcosa di buono per gli altri, di essere comprensiva o semplicemente gentile mi sono sempre sentita molto felice.Credo che dire felice significa già moltissimo.E pensando proprio a questo essere felice, giusta e comprensiva ho capito che sarebbe stato bello se fossi riuscita a comunicarlo agli altri perchè magari potrebbero farne tesoro e come me mettere da parte in qualche occasione quello stupido orgoglio che come dici tu divora l'essere umano.Questo era il fine della mia dedica.Mi è piaciuto il confronto con gli animali perchè pensandoci bene è vero, accettano il ruolo che la natura ha scelto per loro e nel bene o nel male vanno incontro al proprio destino senza vivere di quei sentimenti negativi che possano turbarli.Noi però siamo persone ed essendo l'uomo una creatura 'più avanzata mentalmente' o almeno si suppone, dobbiamo confrontarci anche con i nostri sentimenti e scegliere tra il bene ed il male...Ti ringrazio ancora molto per la tua risposta!mi ha fatto piacere leggere il tuo intervento.
4 giugno 2011
da Max
La condivisione potrei descrivertela con questa frase:
se due persone hanno una mela a testa e la scambiano avranno una mela ciascuno, se hanno un'idea a testa e la scambiano avranno due idee ciascuno.
Hai portato degli esempi interessanti sugli effetti di rabbia e amore, e mi sembra che la tua natura sia fondamentalmente orientata al buono, perciò il tuo compito in quella direzione dovrebbe essere facilitato. Per combattere chi ti vuol male la strategia migliore è di non farsi coinvolgere, paradossalmente il male che non trova sfogo ( vedi, evitare il coinvolgimento ) diventa letale per chi lo coltiva.
Condivido il tuo pensiero e apprezzo la tua capacità di analisi, , nei momenti bui come questi la forza delle proprie idee non deve venir meno, però buoni ma non remissivi.
Vorrei sottolineare una tua frase “ mi è capitato spesso di arrabbiarmi, di rodermi il fegato” frase arcinota, bene, un neuropatologo italiano, Calligaris, negli anni 30 fece strabilianti scoperte, riusci a scoprire una sorta di mappa delle emozioni sulla pelle del corpo, stimolando questi punti si produceva uno specifico stato d’animo, cosa già nota da millenni in Cina con l’agopuntura o la riflessologia plantare, anche se quel tipo di stimolazione ha scopi terapeutici. Lui invece andò oltre, gestire le emozioni.
Il punto del fegato si trova alla base tra dito indice e medio ed è collegato al sentimento di odio, mentre di altri organi interni ad esempio il cuore alle emozioni, i polmoni al sonno, la Milza al dolore, l’intestino all’amore etc.etc., mi pare riguardo all’ultimo si dica “di sentire le farfalle allo stomaco “ quando uno prova un forte sentimento in particolare d’amore, studi molto interessanti che raccontano del potenziale umano in gran parte sconosciuto, e delle fondate ragioni sul fatto che amare aiuta la digestione e odiare la rovina : )) Grazie della tua risposta
4 giugno 2011
da Fiammetta
Grazie ancora Max, si vede che sei una persona molto preparata e posso supporre anche colta.Non lasciarsi coinvolgere è proprio quello che credo farò, rispondere al male con altro male porta solo a conseguenze drastiche basti pensare alle guerre.Cercare di non lasciarsi sopraffarre da esso è una garanzia sul piano emotivo e trovare il giusto rimedio a seconda del caso penso sia corretto per sconfiggerlo.Bisogna trovare un'altra strada per rispondere alle cattive azioni rivolte verso noi stessi che non prevedano di indirizzare ulteriore malvagità.Mi è piaciuto il paragone dello scambio di idee come uno scambio di mele, una a testa.Ed è così che deve andare, è naturale che qualcuno possa pensarla anche diversamente da me, ma la forza delle proprie idee può andare avanti soprattutto qualora si arriva a toccare la mente ed il cuore di altre persone, a volte essa può diventare una ragione per qualcuno che magari non ha nulla ed ha bisogno di una spinta per rimettersi in marcia lungo la vita.E' così interessante scoprire gli studi che hai menzionato, sono accattivanti e mi fanno tornare alla mente un aneddoto di qualche anno fa: mio fratello lavorava presso uno studio come geometra, ma non si trovava bene a contatto con il datore di lavoro tantomeno con i colleghi, spesso soffocava la rabbia dentro se avvertendo un pressante senso d'ansia che interrompeva il sonno la notte.Un parente che lavora presso un centro massaggi ed ha compiuto studi particolari visitò mio fratello e premendo con le dita la zona del fegato scoprì che si originava un acuto dolore. Mio fratello andò avanti con tranquillanti dell'erborista finchè cambiando lavoro tutto si risolse.Confido in questi studi, deduco siano fondati.Ancora una volta hai saputo rispondermi suscitando il mio interesse:).Farò tesoro dei tuoi insegnamenti.Un saluto di cuore.
5 giugno 2011
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