Drammatiche

da Teo per Simona

C'era un tempo un cortile, una grande corte, struttura, insieme alla cascina, tipicamente lombarda (mio nonno era nato in una cascina e i racconti della sua infanzia riguardo essa hanno avuto molta influenza su di me). Presso quel cortile giocavano sette ragazzi, racchiusi tutti nell'arco di cinque anni: Luigi, Andrea, Simone, Daniela, Davide, Silvia e Matteo. In estate faceva molto caldo lì: c'erano ancora pietre e sassi e si giocava sotto il sole, sudando, bevendo, tirando gavettoni. L'ombra era un miraggio... ci si rifugiava su per le scale che conducevano alla ringhiera dei nonni, alla ricerca di fresco. Era un gruppo molto unito, ciascuno era un punto di riferimento per l'altro. Luigi e Daniela avevano una cugina, Simona. Una ragazza alta per la sua età, robusta, graziosa, dai tratti cordiali. Certo, il meno integrato dei sette, Matteo, non ci andava molto daccordo: si canzonavano e si prendevano in giro a vicenda, ma erano ragazzi e lo facevano senza cattiveria. Ma un anno, a novembre, durante l'ora di educazione fisica, Simona, che aveva 13 anni, iniziò improvvisamente a non vedere. La diagnosi fu infausta: tumore al cervello. Lottò per dieci mesi. Vivemmo quell'anno con il fiato in sospeso, sperando. Simona non andava più a scuola, era sempre ricoverata. Non ce la fece. L'ultima settimana la trascorse a casa, in coma. Spirò dieci giorni prima di compiere 14 anni. Il suo funerale ci spezzò il cuore: fu uno dei più commoventi fra quelli ai quali ho assistito. La bara bianca, canti di gioia, di festa: non si celebrava una persona morta, si onorava una ragazza viva come non mai, in tutta la sua purezza, in tutta la sua pienezza. Una ragazza che vive davvero. Giorni dopo la sognai: era cambiata da come me la ricordavo. Eravamo noi sette in cortile, come al solito. Lei entrò, ci salutò e ci abbracciò uno ad uno. Diceva che stava bene, era sempre con noi, non dovevamo preoccuparci. Masticava una gomma, era lievemente truccata e non l'ho mai vista così naturale come in quel frangente.
Sono passati quasi 18 anni, Simona. Ma Matteo si ricorda di te. Matteo non sa perchè un disadattato come lui sia ancora vivo e una persona così piena di vita come te, che avrebbe vissuto sicuramente meglio di lui, sia con Dio da quasi 18 anni. Matteo non lo sa... il tempo, le sconfitte, gli errori, i suoi disagi di sempre che lo hanno reso asociale lo hanno corrotto. Matteo ti sente adesso come non mai: sei vita, sei purezza, sei redenzione. Matteo ti vuole bene, Simona, nonostante gli screzi d'infanzia, e non ti ha dimenticato. Sa che stai bene, sa che sei felice. E tu sai che lui ti rivolge un pensiero di nostalgia, speranza e gratitudine. Grazie, Simona. Ti voglio bene. Chissà se sei contenta di me... io no, in verità, ma sono tanto felice di poter dire che sei parte di me. Quaggiù sei stata la persona che non riuscivo ad essere; ora e per sempre la persona che vorrei essere. Aiutami a non sprecare nemmeno un giorno, perchè questa è la mia paura più grande... sarebbe come farti morire di nuovo. Alla nostra età la vita era più semplice e io non ero stanco. Ma quando penso a te faccio un tuffo nella luce e mi sento migliore, almeno un pò.
Matteo ti vuole bene, Matteo non ti dimentica, Matteo ti vive. Grazie, Simona.

21 luglio 2011 - Milano

Categoria: Drammatiche

da Ele

Ho letto tutto senza mai interrompere il racconto.. Matteo è un grande uomo e Simona nè sarà sicuramente orgogliosa...

Un abbraccio..

28 luglio 2011

da Teo

Per Ele:
Cara Ele, le tue bellissime parole di stima hanno fatto molto bene al mio cuore e ti esprimo in tutta sincerità la mia profonda gratitudine.
Simona è salita in cielo il 24 settembre 1993. Avrebbe compiuto 14 anni il 4 ottobre. Io sono di poco più di anno più giovane.
Mi è rimasta nel cuore e nella memoria. Simona è una ragazza semplice, pulita, con tanta voglia di vivere e dei magnifici capelli bruni ricci lunghi soffici che adesso saranno più splendenti che mai.
Sei davvero sensibile e ti chiedo una cortesia: anche se non l'hai conosciuta, se e quando ti va, rivolgi una preghiera anche per lei.
Io rivolgo un pensiero speciale a te.
Grazie ancora
PS: Sì, hai ragione, nonostante tutto Simona sarà felice di sapere che le voglio bene e non è passata per me.

28 luglio 2011 - Milano

da Ele

Le tue parole hanno colpito il mio cuore.. è solo merito della tua enorme bontà..

Un abbraccio Ele..

2 agosto 2011

da Queen J*

Mi hai lasciata davvero senza parole.
Senza parole ma piena di pensieri: troppo spesso sprechiamo la vita perchè siamo sicuri di averne tanta ancora a disposizione...Poi accade qualcosa che non dovrebbe mai e poi mai accadere (come la morte di Simona) e ci rendiamo conto che la nostra vita è fragile come le ali di una farfalla. Non dovrebbero accadere queste cose per farci apprezzare le meraviglie della vita, dovremmo esserne consapevoli sempre e gioire per le piccole come per le grandi cose, senza lamentarci per le banalità o perderci in chiacchiere inutili.
Io sono molto giovane, ho solo20anni, ma spero di riuscire a vivere la mia vita in questo modo.
Tu hai capito il vero valore della vita e Simona è stata l'angelo che te l'ha insegnato rendendoti una persona migliore!
Baci*

4 agosto 2011

da Teo

Cara Queen J,
hai solo 20 anni, ma la tua saggezza colpisce chi, come me, ne ha quasi 31.
C'è limpidezza nel tuo cuore e, con le tue promettenti premesse, condurrai una vita degna e piena.
Ecco che allora la gioventù esprime ancora valori e gioia di vivere, tu ne sei un esempio.
La tua ultima frase racchiude tutto: Simona mi ha insegnato molto, più di tutto il valore della purezza, il valore di un sorriso, il valore di una vita che non tramonta, semplicemente si rinnova.
Sono sicuro che darai il meglio di te nella tua vita.
Cara Queen J, di regale non hai solo lo pseudonimo, ma anche il cuore.
GRAZIE

4 agosto 2011 - Milano