Sfoghi

da vita mia

Chiedo solo una cosa alla mia vita, perchè devo affrontare scelte così grandi? Perchè ho dovuto camminare così tanto che la pelle dei piedi si è indurita, perchè ho dovuto lavorare così tanto che la schiena si è piegata, perchè ho dovuto piangere così tanto che gli occhi sono gonfi. Perchè? Io vorrei tanto che potessi fermarmi in un posto ora, un posto dove sono accolta, un posto dove posso stare serena lavorare senza angoscia, dove amare per sempre. Vita mia dammi ora tutto questo, lo voglio me lo merito ora, rendemi la felicità.

31 luglio 2011

Categoria: Sfoghi

da Angy*

Ciao amica...non smettere di sperare...avviene sempre qualcosa di positivo che ti cambierà la vita prima o poi...ti auguro un mondo di bene. :-)))Angy*

31 luglio 2011 - Cagliari

da Anonimo

Quello che chiedi può arrivare, hai solo sbagliato i tempi, è difficile non tanto spiegarlo ma trovare chi voglia credere. Che senso avrebbe produrre tanti sforzi per pochi momenti di felicità, questa condizione per nostra natura non può durare, chi prova felicità continua e costante per sempre, lo conosci forse ? questa vita ha lo scopo di preparare l'anima, se al suo termine le prove sono state superate, avviene il distacco definitivo, raggiungendo la felicità perfetta. Non dirmi che, sono stupidaggini senza fondamento, la fiducia accompagna l'uomo da sempre, anzi le civiltà del passato tenevano in grande considerazione questo passaggio tra la vita e la morte, per centinaia di migliaia di anni l'uomo si sarebbe illuso ? sono tantissime le prove dell'esistenza di una dimensione che sfugge ai nostri sensi, le credenze riguardo l'anima di civiltà come quella greco-romana sono fondate, mi vuoi dire che erano degli sprovveduti ? milioni di persone per almeno 4000 anni si sono illusi nel rincorrere un'idea che qualcuno si è sognato e da lì sarebbe partito il delirio collettivo ? oggi si, di ca**ate se ne dicono, con folto seguito, ma un tempo le idee si sviluppavano lentamente valutate e rivalutate prima di diventare bagaglio culturale universale.
Il problema è, che sotto le picconate delle ca**ate moderne l'uomo ha smarrito il senso della vita, rincorre traguardi dalla soddisfazione limitata, il giorno dopo riprende la noia e il vuoto dell'insoddisfazione, cercare e curare la dimensione spirituale ponendosi al di sopra delle miserie materiali da forza nel superarle perchè il loro valore non diventa preponderante, condizione necessaria per dominarle, se dipendi totalmente dalla materia invece ne diverrai schiavo.

1 agosto 2011

da vita mia

Felicità intesa come serenità, pace. Non voglio essere da sola in questa ricerca, il bene materiale mi interessa in funzione del mio fine ultimo appena detto, lo uso, difficilmente ne rimane molto, ma siamo ancora qui in questa società un pò per conservare la dignità di vivere deve rimanere, un pò dovrebbe rimanere.Un pò di bene materiale e la persona che crede che cammina con te. Questo.Chiaro che poi arriva il passaggio all'altra vita, ma la strada è lunga difficile anzi impossibile percorrerla da soli e privi di ogni bene materiale.

1 agosto 2011

da vita mia

Semplicemente c'è bisogno di cibarsi, coprirsi, semplici bisogni materiali ma questi vanno soddisfatti prima del distacco finale. Si chiamano primari. Vogliamo soddisfare almeno quelli? Comunque come dico mi sono sempre distaccata quando c'era necessità di farlo. Chiaro anche che la felicità vera si trova al distacco dal corpo, a me è sempre piaciuto conposcere e imparare i pensieri e i modi di vita della gente che ho incontrato, mi piace imparare, però incomincio a sentire il bisogno di stare ferma, di riposare la mente.

1 agosto 2011