Solitudine

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da Poeta

Ciao a tutti,
mi sento molto solo.
Scrivo qui perchè in questo momento è l'unico modo che ho per comunicare con altre persone, per avere un piccolo contatto umano.
Per me l'estate è il peggior periodo dell'anno: alcuni amici ritornano a casa loro nelle loro regioni, ed io mi ritrovo quasi del tutto solo a Roma oppure me ne torno in Toscana, dove ho la mia famiglia ma nessun amico.

Mi sento molto malinconico a vedere questo sole, ideale per uscire, a pensare a questi 3 mesi di vacanze, in cui potrei dedicarmi soltanto a ciò che mi rende felice, e pensare invece che trascorrerò un altro giorno da solo.
Io sono certo che nessun istante della vita è sprecato, altrimenti non esisterebbe. Eppure non sono capace di trovare un senso a queste mie giornate; ma soprattutto non sono in grado di trovare un senso a questi anni passati con una costante solitudine interiore, anche quando sono con gli altri. Non sono in grado, ora, di trovare un senso a questa vita vissuta nel dolore senza che io abbia fatto del male a qualcuno per meritare una vita così. Non so trovare un senso a questa vita in cui mi trovo da solo, senza nulla di utile da fare, e in cui d'altra parte non posso andare incontro agli altri perchè mi sentirei male, anzi, perchè mi sento male soltanto al pensiero.

Il mio soffrire di attacchi di panico in pubblico mi ha costretto, fin da bambino, ad una vita molto ritirata e ad evitare molte occasioni in cui poter conoscere nuovi amici perchè mi sarei sentito male. Intendo sentirmi male fisicamente: cuore che batte come se stessi per avere un infarto, tremore come se stessi perdendo il controllo di braccia e gambe, e altri sintomi del genere.
Da qualche anno ho capito che si tratta di attacchi di panico e ci ho lavorato con diversi psicologi, al momento 7. Non ho ancora superato questo problema.
Non voglio compiangermi perchè non serve a nulla: quello che voglio è parlare di me in modo obbiettivo.
Il fallimento con l'ultimo psicologo è duro da accettare: è il numero 1 al mondo nel tipo di terapia che utilizza, conosciuto a livello internazionale, ha lavorato in USA, è il fondatore di un nuovo tipo di terapia, ha risolto casi disperati. Ma non è riuscito ad aiutare me. Ho dovuto fare un grande sforzo per non lasciarmi andare alla depressione dopo questo insuccesso.

Spero con tutte le flebili energie che mi sono rimaste che questo psicologo saprà aiutarmi.
Altrimenti mi resta una sola possibilità: ricorrere ad una terapia classica per attacchi di panico con in più l'assunzione di psicofarmaci, nella speranza che almeno essi, agendo dal punto di vista fisico, possano calmarmi e rendermi capace di affrontare gli altri.
Se non funzionasse neanche questo, avrò soltanto due alternative: suicidarmi o vivere una vita di quotidiano annullamento, in cui ogni giorno morirà una parte di me.

STATEMI VICINI, per favore.
Ora ad ottobre tenterò con uno psicologo che ha ben 5 lauree in differenti psicoterapie, inclusa una terapia simile all'agopuntura che agisce molto sul corpo e dovrebbe perciò funzionare con gli attacchi di panico, che sono malesseri essenzialmente fisici.

6 agosto 2011

Categoria: Solitudine

da Anonima

Mi dispiace davvero io mi trovo nella tua situazione da quando morì mia madre solo che adesso mi rifiuto di uscire per paura di incontrare persone ho paura anche di andare a fare la spesa.
Gli psicofarmaci ho smesso di prenderli da poco ma solo con la mia forza di volontà anche se è stato difficile e doloroso dopo anni che li prendevo e il medico non era daccordo e nemmeno mi ha aiutata quando gli ho comunicato che avevo intenzione di smettere di assumerli perchè aveva paura che mi suicidassi, ora faccio una vita isolata da tutto, le uniche persone con cui parlo sono i miei due cani che amo con tutto il cuore, fatti forza e cerca di reagire un po alla volta come stò provando a fare anch'io.
Bacioni

7 agosto 2011

da Chiara

Ti starò vicino caro poeta..leggi le mie dediche...Chiara da Milano...
Sono nelle tue stesse condizioni...possiamo aiutarci a vicenda..
Un abbraccio..ora non sei solo...anche se possiamo parlare solo virtualmente..ma è già qualcosa...

Chiara

7 agosto 2011 - Milano

da ruena

Ciao mi ha colpito molto la tua storia, in parte ci sono passata da quando mio marito mi ha lasciata sono rimasta sola con due bimbi piccoli da crescere, ti assicuro che non è stato facile dunque mi sono rivolta dall'psicologo dopo quasi due anni speravo di esseremi ripresa... poi purtroppo ho perso la mia mamma ecco ci sono ricaduta di nuovo... ma una cosa è certa basta farmaci ti isolano cerca di stare in mezzo alla gente per quanto sia difficile ma credimi solo da solo ne puoi uscire è tutto una questione di testa trova la forza in te... non permettere mai a nessuno di spegnerti il sorriso... sorridere è le migliore medicina...ti sono vicina a presto...

8 agosto 2011 - Torino

da Max

Sei come una pila scarica, rendo l'idea ? di fatto quella è la condizione organica di molti che si sentono come te, le pile si scaricano per molte ragioni, in certi casi può persino dipendere dal luogo in cui stiamo, un giorno ero andato ad acquistare dei cristalli, una breve chiaccherata col gestore del negozio su questi prodotti, il quale mi racconta di quante difficoltà nel dormire e male avesse patito per anni, fino allo scorso però, chiesi se avesse cambiato casa, me lo confermò, mi disse poi come alcune persone in quel negozio appena entrati stavano male, tipo attacchi di panico, ansia, nervosismo, uscendo ritornavano normali, considera che lì ci sono quintali di pietre dure e cristalli di ogni tipo.
Il corpo comunica con tutto ciò che si trova nell'ambiente vicino e lontano compreso quello che mangiamo e beviamo, lo stato psico fisico è il risultato di questo scambio.
Il punto è che, ogniuno dovrebbe se ha un problema, non subirlo ma capirlo, la differenza è che, cercando le risposte da se le assimiliano completamente, se le dicono gli altri mancano di profondità. Non escludo anche che in certi stati ci si trova perchè è la propria natura, anche se migliorando le funzioni vitali, cambia anche l'approccio alla vita.

8 agosto 2011

da Anto80

ciao Poeta e ciao a tutti...premetto che non posso capirti/vi in quantoo non soffro di attacchi di panico...sono un ansiosa cronica, devo fare delle indagini sperando che non abbia quel qlcosa di brutto che un medico sospetta ma comunque non posso capirti...e tu mi dirai: e allora xchè mi scrivi???bhe...sarà il momento di egocentrismo, sarà perchè sono sola...sarà perchè ho pensato che mi gratifica molto di più risponderti che finire nelle solite chat (di cui credo di avere una certa dipendenza).
Io non posso capirti ma se si parla di solitudine, bhe...lì si che ne so qualcosa...mi dispiace sapere che tu stia male, di sicuro però credo nel forte potere della distrazione...da 8 anni mi faccio del male, non sono riuscita a capire il perchè di questoa autodistruzione ma di sicuro so che se solo avessi voluto/avuto la giusta distrazione mi sarei risparmiata giornate, mesi, anni di abbuffate.
Con questoo voglio dirti/consigliarti di cercare il più possibile situazioni di distrazione...un hobby, qlcosa che ti tenga impegnato e che ti gratifichi... provaci...occorre molta determinazione ma tu provaci..
per qlsiasi cosa io ci sono
ciao da
Anto

9 agosto 2011 - Napoli

da Poeta

Ringrazio tutti per le risposte.
So di poter contare su di voi in questo periodo difficile ed importante per me.
Un abbraccio

9 agosto 2011

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