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da Poeta
Ciao a tutti,
vi scrivo perchè mi sento di nuovo solo.
Ho vissuto alcuni giorni sereni, insieme alla mia famiglia.
Da ieri si è riaffacciata dentro la mia anima la solitudine, ci è rimasta per tutto il giorno, e la sera mi sentivo spaventato perchè mi sono reso conto che era cresciuta, istante dopo istante, e che se non avessi fatto qualcosa avrebbe nuovamente preso il sopravvento e avrebbe fatto a pezzi il mio faticoso equilibrio, mi avrebbe nuovamente precipitato in un abisso.
Così ho deciso di scrivervi qui oggi.
Cosa dirvi?
Sorseggio il caffè mentre scrivo questo messaggio.
Ieri mi sono addormentato dopo aver letto qualche paragrafo de "Il mondo come volontà e rappresentazione" di Schopenhauer.
Sono fiducioso che ad ottobre risolverò i miei problemi; questa estate però mi annoio molto.
Il sentimento prevalente non è il dolore, ma la noia, tanto che ieri ho scritto una poesia sull'argomento.
Questo lo ritengo un ottimo passo avanti: annoiarsi nel mio caso significa che ho già trovato un certo equilibrio, ho accettato la mia situazione attuale, i miei problemi con il panico, e l'attesa che dovrò sostenere fino ad ottobre, quando potrebbe accadere l'evento decisivo per la mia vita.
La noia è un sentimento che provano spesso tutte le persone: il dolore no.
Soprattutto la noia è meno dolorosa del dolore.
In questi giorni cercherò di sentire alcuni amici al telefono o via Facebook. Vorrei avere uno-due amici con cui poter parlare o uscire spesso, anche tutti i giorni; ma non ne ho di così disponibili, quindi devo accontentarmi di sentirci magari una volta a settimana. Sono comunque soddisfatto, perchè fino a qualche tempo fa non avevo NESSUNO da sentire in NESSUN GIORNO. La mia solitudine era TOTALE. Era notte fonda nella mia vita; ora sto intravedendo le prime luci dell'alba, nell'attesa di vedere lo splendore del suo compimento e, come desidero da anni, il pieno giorno.
Sto scrivendo pensieri in libertà, come mi vengono. Un flusso di coscienza come Joyce o come quello richiesto da Freud ai suoi pazienti. Mi sento molto meglio a farvi conoscere i miei pensieri.
In questa estate mi sto dedicando moltissimo alle poesie. Mi fanno passare molto tempo, mi fanno sentire molto motivato, mi fanno sognare di vincere concorsi, di divenire un poeta conosciuto nell'ambiente letterario, di pubblicare dei libri. E soprattutto provo un senso di magia, di creazione mentre penso le mie poesie. Mi donano un senso di libertà che è difficile spiegare a chi non scrive.
E' come correre o volare, risvegliarsi da un sonno con la sensazione che sia tutto apposto, sentire per un attimo che la vita ha un senso e che tutto accade per una precisa ragione nell'universo. Credo che ora mi possiate capire quasi tutti.
Sì, è fantastico creare nuove metafore e poesie, esprimere quello che tante persone sentono. Sento di scrivere anche per gli altri. Per gli altri tanto quanto per me.
Le poesie, fin da quando frequentavo le superiori, mi hanno aiutato a combattere la solitudine, a riempirla con qualcosa di creativo, a trarne lo spunto per divenire più saggio, per costruirmi una visione della vita.
Mi rendo conto di non aver scritto un messaggio molto appassionante. Al posto vostro, sinceramente, non so se lo leggerei e risponderei. Spero che voi lo facciate, anche se non me la sento di chiedervelo.
Non penso di aver scritto cose particolarmente toccanti per i sentimenti, ma solo cose profonde dal punto di vista del pensiero.
Il motivo è che oggi, appunto, provo emozioni come la noia, la calma; non ho sentimenti forti che possano accendere sentimenti forti anche in voi.
Ma avevo comunque bisogno di scrivervi.
Un abbraccio
11 agosto 2011
Categoria: Solitudine
da una fuori dalMondo
Ciao poeta, mi piace come scrivi e sebbene sia triste anche quello che scrivi...
Spesso purtroppo esprimendo il proprio dolore si finisce per allontanare gli altri, si finisce per essere, come dicono spesso gli altri: "pesanti" (che brutto modo di dire, soprattutto ad una persona che soffre)..ma è così, il dolore solo raramente permette di dare alla luce qualcosa di speciale, qualcosa che arrivi al cuore degli altri, che sia un dipinto, un racconto, una poesia...
Tu continua a scrivere, sicuramente ti fa bene, può essere un modo per convertire il male in bene (anche se probabilmente questa affermazione sembrerà troppo altisonante) scrivendo poi puoi provare ad aprire una breccia nel muro che ti divide dagli altri...anche se credo che alla fine questa sia la via più difficle..arrivare gi altri con l'arte purtroppo è difficile...
Però il dedicarti all'arte (il che richiede obbligatoriamente una mai facile ricerca interiore) ti può sicuramete rendere migliore..
Il dolore, se avrai la forza di non arrenderti a lui, ti renderà migliore..e non è una frase fatta...
Anch'io vivo nel dolore da tanti anni..e pur non soffrendo di attacchi di panico, anche in me spesso il dolore interiore si tramuta in dolore fsico..anche il mio corpo non ne può più...ma alla fine un qualcosina per andare avanti lo trovo..e, credimi, fatico tanto per riuscirci...non sai quante volte ho pensato seriamente al suicidio..
Ti abbraccio
11 agosto 2011
da stella
ragazzi e vero quando ci si sente soli si vede sempre il buio ma se imparate a guardare dentro al vostro cuore vedrete che avete tanto da dare e da ricevere perche la vita va vissuta fino in fondo anche contro il dolore perche ci si cresce e ci si impara ad amare un po di piu almeno io ho fatto cosi dopo tutto il male che io ed il mio essere ha ricevuto baci ragazzi dolce notte ciaoooo
12 agosto 2011 - Perugia
da Max
Masaru Emoto, i suoi studi sull'acqua, per capire cosa può la forza della mente.
12 agosto 2011
da Poeta
A una fuori dal Mondo:
Il tuo nick è molto espressivo, molte volte provo la sensazione descritta da quelle 4 parole.
Ti vorrei augurare di tornare a sentirti DENTRO il mondo; ma so quanto soffri per essere arrivata a pensare al suicidio, pensiero che per un anno ho avuto anche io in modo fisso, e che poi si è riaffacciato di tanto alla mia mente nei momenti più bassi della mia vita.
Augurartelo è inutile, ti serve soltanto una soluzione concreta al tuo dolore, ed io non ho idea di quale sia.
Ti dico soltanto che io punto tutto su un sacerdote psicologo che incontrerò ad ottobre e che spero mi faccia fare gli ultimi passi per uscire definitivamente dal panico e dalla depressione ad esso conseguente.
La fede e la psicologia sono le due forze che mi hanno sostenuto in questo periodo, questo periodo in cui spesso anche i miei amici non potevano capirmi e si rilevano distanti, separati da me.
Ti abbraccio, e comunque andrà la tua vita sarò felice di averti abbracciato, ora.
A stella:
Mi fido della tua esperienza, ma vorrei capire in che modo hai trasformato la tua sofferenza in gioia. Magari torna utile anche a me!
Complimenti per avercela fatta
A Max
Credo pienamente nella forza della mente. Il mio problema è trovare la teconica con cui farla uscire
13 agosto 2011
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