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9 settembre 2011 - Palermo
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Il motivo principale – seppur in fondo banale – per il quale si assegnano dei nomi agli uragani è quello della necessità di una facile e veloce identificazione del fenomeno. Insomma: chiamandolo per nome gli avvisi alla popolazione risultano di più facile ed immediata comprensione. L’esperienza mostra che l’uso di nomi brevi e semplici migliora la comunicazione e diminuisce gli errori: e d’altronde prima si utilizzavano i metodi di identificazione basati sui dati di latitudine e longitudine, fin troppo semplici da sbagliare, a maggior ragione quando le comunicazioni erano dirette a stazioni navali, basi marine e a imbarcazioni in navigazione. Per fare un esempio: l’uragano che colpì la Florida nel 1992 lo si può indicare come “ciclone tropicale in atto sull’oceano Atlantico tra 23/30° latitudine N e 70/80° longitudine W, nei giorni 16-28 agosto 1992” o come "Andrew". Non c’è dubbio che la seconda soluzione sia la più semplice e la più utilizzata. L’uso di un nome proprio dunque semplifica e riduce i rischi di confusione, anche e soprattutto quando due o più uragani si muovono contemporaneamente, magari in direzioni opposte.I primi uragani chiamati per nome risalgono a circa due secoli fa, quando intorno alle coste caraibiche si usava assegnare il nome del santo del giorno in cui l’uragano si era manifestato. Le cronache dell’epoca raccontano dell’uragano Sant’Anna, che sconvolse Porto Rico il 26 luglio 1825, o ancora dei due San Felipe che la colpirono il 13 settembre del 1876 e del 1928. Col tempo la pratica di assegnare nomi prese piede: negli Stati Uniti lo fece durante la seconda guerra mondiale, prima nel campo della cultura e dello spettacolo (1941, romanzo “Storm”, sul quale lavorò poi anche Walt Disney) e poi in campo militare e meteorologico. Nel 1953 la svolta: gli uragani atlantici prendono i nomi contenuti in una lista pensata dal Centro Nazionale degli Uragani (National Hurricane Center) e poi col tempo aggiornata dalla World Meteorological Organization. Si tratta di un elenco – o meglio di sei diversi elenchi – usati a rotazione, anno dopo anno. Ogni lista è composta da nomi propri, uno per ogni lettera dell’alfabeto, con l’eccezione della Q, della U, e di X, Y e Z (troppo complicato trovare nomi semplici che inizino con tali lettere). Sono queste liste che decidono i nomi degli uragani. Fino al 1979 vi sono stati solamente nomi femminili; dopo quella data sono state apportate delle modifiche, e fra i nomi indicati si alternano i maschili e i femminili.
9 settembre 2011 - Milano
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