CATEGORIE
« Indietro - Pagina 1 di 2 - Avanti »
da Chiara per 11 Settembre
Oggi 11 Settembte 2011. 10 anni fa, 11 Settembre 2001 un attacco tremendo agli Stati Uniti ed al mondo occidentale, sconvolse per sempre le nostre vite. Da quel giorno niente è stato più lo stesso.
Vorrei che venisse pubblicata questa testimonianza di un sopravvissuto, per ricordare le vittime di quel terribile giorno, e tutti coloro i quali hanno perso la vita in attacchi terroristici.
PER NON DIMENTICARE
La testimonianza risale a 5 anni fa.
Sujo-johnGiovedì 11 settembre 2001, ore 7.30.
Sujo John raggiunge il suo ufficio situato all’88mo piano della torre nord del World Trade Center. Recentemente trasferitosi negli Stati Uniti, quest’uomo d’affari originario di Calcutta lavora per una società di Telecomunicazione. La compagnia che dà lavoro a Mary, sua moglie, è installata al 71mo piano della torre gemella Sud. Quella mattina,
John avverte un profondo malessere dentro di sé: “Avevo il sentimento che la mia vita fosse vuota. Eppure la mano di Dio riposava sulla nostra coppia. Eravamo stati benedetti nel campo professionale e a quel tempo aspettavamo il nostro primo figlio. Ma la sola cosa che facevo per Dio era recarmi in chiesa ogni domenica mattina. Sapevo che Dio mi chiamava a servirlo ma io rimanevo inattivo”. John decide allora d’inviare un messaggio di posta elettronica ad un suo amico per fargli parte dei suoi sentimenti d’insoddisfazione concernenti la sua relazione con Dio.
Ore 8.45: John ha appena inviato tramite fax alcuni documenti e si appresta a raggiungere il suo ufficio quando sente un suo collega urlare: “È un aereo!”. Un’enorme esplosione risuona e tutti i vetri esplodono in una frazione di secondo. L’ufficio è invaso dai rottami infiammati del Volo 11 dell’American Airlines che ha appena colpito la torre proprio alcuni piani più sopra. “Abbiamo sentito che l’edificio oscillava pericolosamente verso sinistra. Le armature metalliche che sostenevano l’edificio cominciavano già a cedere (…) C’era un enorme cratere e potevamo scorgere i 10 piani situati più sotto”. Mentre s’inoltra per le scale, John è molto preoccupato per sua moglie e spera che la torre Sud sia stata risparmiata dall’esplosione. “Io sapevo che in quel momento preciso lei raggiungeva il suo ufficio”.
Durante l’interminabile discesa incontra centinaia di vigili del fuoco e poliziotti venuti a portare soccorso alle persone intrappolate nell’incendio. Improvvisamente una seconda esplosione ha appena fatto tremare l’edificio. In quel momento John è lontano dall’immaginare che un secondo aereo abbia appena colpito la torre Sud.
Dopo circa un’ora di cammino riesce alla fine ad uscire dall’edificio. “In quel momento ho scoperto un panorama di desolazione, tutto sembrava distrutto. Si poteva scorgere la fusoliera dell’aereo che si era da poco sfasciata. Rottami infiammati, vetro rotto e i corpi di centinaia di vittime ricoprivano il suolo. Si sarebbe detto una scena di guerra”. John decide allora di raggiungere la seconda torre nella speranza di ritrovare sua moglie. Ma mentre si avvicina all’edificio sente una forte esplosione: i 110 piani della torre Sud cominciavano a crollare in un fracasso spaventoso. “Ci siamo rannicchiati ad un’estremità dell’edificio e ho cominciato a pregare chiedendo a Dio di fortificarmi. Ho spiegato alla gente intorno a me che stavamo tutti per morire e che era importante che quelli che non avevano ancora ricevuto Gesù nella loro vita lo facessero prima che fosse troppo tardi. Tutti si sono messi a piangere e ad invocare il nome di Gesù”.
Degli enormi rottami d’acciaio e di gesso sono cominciati a cadere mentre un fitto fumo riempiva l’atmosfera. Alcuni secondi dopo, John scorge intorno a sé i corpi senza vita dei suoi compagni di sventura e scopre con spavento che è l’unico sopravvissuto. “Nessuna pietra né alcun proiettile mi ha colpito” spiega egli. Cercando di evitare le rovine fumanti della torre Sud del World Trade Center, John correrà per quasi un’ora. In quel momento pensa che sua moglie sia morta. Ma all’improvviso il suo telefonino suona: John apprende con sollievo che sua moglie è in vita. Il treno che aveva preso quella mattina per recarsi al World Trade Center era stato fermato 5 minuti dopo il primo crash.
In seguito agli eventi dell’11 settembre 2001, Sujo John e sua moglie hanno deciso d’impegnarsi al 100% per Dio con la missione di “Proclamare il suo amore ai quattro angoli della terra”. John ha visitato numerose scuole pubbliche, università, club sportivi, e chiese per condividere la sua testimonianza. Un ministerio il cui influsso sorpassa i confini americani poiché Sujo John si è anche recato in Canada, in India, in Inghilterra, così come nei paesi dell’Est. Circa 30000 persone si sono convertite in seguito alla straziante testimonianza di John.
“Il ricordo del fumo, della fuliggine e della cenere è rimasto impresso nella mia mente e faccio molta fatica a credere che sono già 5 anni” ha dichiarato Sujo John sul suo sito internet in occasione del 5to anniversario dei sanguinosi attentati del World Trade Center.
11 settembre 2011
Categoria: Vita
da Carmine
Un originario di Calcutta?
Avrà pregato Maometto, Krsna o qualche altra divinità indù...
Ma tu sempre di catastrofi devi parlare?
12 settembre 2011
da Chiara
Che Dio ti perdoni perché non sai quello che dici...di fronte a tragedie come quella dell'11 Settembre e tante altre, non è ammissimile scherzare in maniera così povera e crassa...
12 settembre 2011 - Milano
da vita per tutti
Ciao Chiara, grazie mille. Grazie ancora per le tue bellissime parole, e mi dispiace davvero di non avere capito subito la tua anima bellissima, le prime tue dediche che ho letto, non sapevo che eri tu e neanche le tue intenzioni così limpide e pure, non avevo capito la tua speranza di vita, avevo letto solo la tristezza. Ma ora ho capito e ti chiedo umilmente perdono per non averti capito subito fino in fondo. Però io non sono forte come te, io mi stanco, un pò come Teo, in un certo senso, ho bisogno di rinchiudermi dentro me stessa, di staccare, per ricaricarmi. Ciao Chiara, grazie di tutto e scusa ancora se non ti ho capito subito fino in fondo come avrei voluto.
15 settembre 2011
da Teo
Ciao Vita... rieccomi qua... sai l'importante non è se staccare o no o quante volte farlo... l'importante è esserci... resistere... grazie per la tua comprensione, la apprezzo molto
16 settembre 2011 - Milano
da Chiara
Cara Vita per Tutti, non ti devi scusare..io ti ringrazio perché sei molto carina nei miei confronti..e ti voglio molto bene anch'io...
Ci sarò per te..credimi...
Un abbraccio forte
Chiara
16 settembre 2011 - Milano
da vita per tutti
Per Teo. Ok. Giusto. Lo so che ci sei per questo ti saluto sempre. Bello. Ciao.
16 settembre 2011
« Indietro - Pagina 1 di 2 - Avanti »
© 2001-2021 by SCRIVILO - Tutti i diritti riservati
p.iva 01436330938