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da Psiche per Amore
Io non lo so dove arriverà tutto questo. Qualche mese fa' consideravo folle la sola idea di poterti amare, di riuscire a trovare in te quello che tutti aspettiamo. Oggi, a distanza di tempo, ho capito che è davvero una cosa folle, insensata, incosciente, avventata, non matura, distruttiva. Ma va bene così, non ha importanza, va bene. La sofferenza ha sempre fatto parte della mia vita, ma non ha reso triste me. E non lo diventerò a causa tua. La tua tristezza mi riempie. Tutti i muri che fanno di te ciò che sei, non sono in grado di buttarli giù. Guai se fosse così. Non sono una infermiera, non posso guarirti, sono una donna e posso amarti. Quella sensazione di salvezza che nasce da esperienze dolorose, non può trovare pace in me, perché io sono dolore e per questo posso fare in modo di non procurarlo a te. Tu puoi capire? Sì, tu puoi. Nel momento stesso in cui non mi lasci andare, tu hai capito. Sei legato a me dal senso di impotenza e insieme siamo grandi e possenti. Non ho mai camminato così piano dentro l'anima di qualcuno. Riesci a sentire il vento che entra dalla finestra? E' così piacevole, così silenzioso. Che tu sia una tempesta irrefrenabile o un fuoco inarrestabile, poco importa. Ho smesso di creare quello che sento attraverso metafore. Esiste un bivio, mio amore, un bivio che non perdona e non lascia traccia dietro di sé. Siamo arrivati a pochi passi da lui, tante e tante volte, ma ci siamo sempre arrestati. Hai provato a mandare avanti me, a scaraventarmi con violenza dal'altra parte perché io potessi aprirti la strada. Vile. Ho provato a lasciarti lì, in mezzo al nulla aspettando che mi seguissi come il più inutile degli uomini. Egoista. Non siamo pronti amore mio, non ancora. Siamo disposti a rinnegarci e a venderci reciprocamente per avere ragione e sentirci liberi. Non oggi, mio tesoro, non oggi.
Sta arrivando l'autunno, un'altra vita è passata di qua e ancora non ci siamo sfiorati. Non oggi amore mio, non oggi. Tu sei la mia casa, l'ultimo brandello di coperta a cui chiedere riparo. Sono il tuo tetto rotto, quello che ti ripara dalla pioggia, ma solo a metà, quel tanto che basta per sentirti ancora inzuppato. E' vita mio amore, è vita... e io non voglio toglierti il privilegio di stare ancora sotto l'acqua, di urlare al mondo fino a scoppiare, fino a sentire il corpo tremare. Non lasciarti scoraggiare, provaci amore, provaci ancora un po'. Continua a guardarmi, inizia ad amarmi.
17 settembre 2011
Categoria: Lettere
da Anonimo
credo che tu non abbia le carte in regola per potere amare un uomo... dici troppe bugie che non fanno per gli uomini ma solo per le donne
18 settembre 2011
da Donna
Ma quanto sei assurdo!!!
19 settembre 2011
da Itoma
che splendide parole!...allora c'è ancora una speranza...l'amore non è morto...
19 settembre 2011
da Amore per sempre
E' difficile continuare nella certezza che questo amore e non è altro che un bellissimo surreale sogno destinato a sparire come la rugiada del mattino al sole. Ma in fondo cosa c'è da perdere? E' difficile vivere senza speranza, è difficile sperare senza amore...
19 settembre 2011
da Itoma
non c'è molto da perdere in effetti...soltanto noi...
20 settembre 2011
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