Vita

da Chiara per Vitya

Fin da piccolo Vitya ha convissuto con una ciste al fegato congenita che però non ha mai creato disturbi: ogni tanto appariva e poi scompariva di nuovo.

Il 5 aprile scorso, Vitya ha iniziato a sentirsi molto male, ha perso l'appetito e la febbre è arrivata a sfiorare i 42 gradi. La mamma preoccupata lo ha portato subito all'ospedale locale. La febbre non diminuiva e i medici, sprovvisti di apparecchiature per la diagnosi, faticarono a trovare la causa delle condizioni del malessere del piccolo. Dopo 20 giorni di ricovero, molte visite e altrettanti esami, la diagnosi preliminare fu cancro, e più precisamente neuroblastoma retroperitoneale con lesione del midollo osseo.
Il cancro si estendeva molto velocemente le metastasi avevano già intaccato la cavità orale e la testa del piccolo, l'unica speranza per Vitya era un ricovero urgente all'Istituto Nazionale del Cancro di Kiev. Le condizioni si aggravavano di ora in ora, Vitya ha raggiunto la capitale Ucraina in treno quasi in coma. Aveva terribili allucinazioni e soffriva di convulsioni. Il tumore nella testa del bambino aveva già raggiunto le dimensioni di un uovo di gallina. All'arrivo in ospedale Vitya è stato rianimato per più di un'ora, lottando con tutte le forze per non lasciare la sua mamma.
Il ricovero e la degenza negli ospedali in Ucraina hanno un costo enorme, lo stato non fornisce alcun aiuto e i genitori, che per la maggior parte non hanno un lavoro fisso, sono costretti a vendere tutto per poter acquistare il necessario per curare i loro bambini. E questa è la stessa condizione di estrema povertà in cui si è trovata la famiglia di Vitya, composta dalla mamma che sta con lui 24 ore al giorno e dall’anziana nonna che cerca di dar loro tutto l’aiuto possibile.
Zaporuka e Soleterre hanno così deciso di acquistare le terapie e i farmaci necessari per le cure del bambino che, con nostra immensa gioia ma anche grande stupore, si è ripreso in fretta, il tumore è diminuito e le metastasi sono scomparse.
Il piccolo, distrutto dalle dure terapie e in condizioni fisiche ancora estremamente gravi con un peso molto lontano dalla norma, aveva ora bisogno di riabilitazione fisica. Da subito i nostri fisioterapisti hanno iniziato a lavorare con lui e a effettuare le prime manipolazioni con la massima cautela. Vitya ha reagito negativamente alle prime due sessioni: piangeva molto e non voleva farsi curare. Lina, la psicologa di Zaporuka, ha così iniziato un lavoro in team con i fisioterapisti. Proprio grazie al suo lavoro, Vitya è riuscito a superare l’iniziale paura e ha capito che le sedute di fisioterapia lo avrebbero fatto stare meglio.
Dopo tre sessioni il piccolo ha aumentato la massa muscolare e ha incominciato a giocare a palla! Ora può muoversi senza problemi, alle manipolazioni reagisce tranquillamente e spesso è lui che chiede di poter fare gli esercizi!
Ora il gioco che lo rende più felice è nascondino, ha già fatto amicizia con gli altri bambini della Casa di Accoglienza Soleterre. Qui può riposarsi un pochino dopo le cure dolorose all’ospedale e passare qualche ora in un ambiente sano e accogliente.
Oggi guardando il dolce sorriso di Vitya è impossibile credere che qualche mese fa non poteva alzarsi dal letto e sopravviveva solo grazie a un apparecchio di respirazione artificiale, ma la sua voglia di vivere fino ad oggi è stata più forte anche del cancro!

27 ottobre 2011 - Milano

Categoria: Vita

da Ubuntu

Questa storia dà molta speranza...a volte le diagnosi dei medici vengono contraddette dalla forza della vita che può fare miracoli.
Sono contenta per questo bambino!

28 ottobre 2011

da Chiara

Imparo sempre molto dai bambini.
Ciao Cara

Chiara

7 novembre 2011 - Milano