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da DeboleForza per formica
Sono le 2 e 20 di notte. Sono stato tutto il giorno a pensare a questa situazione. Molte lacrime colme di ricordo hanno bagnato questo volto dolorante dell'impossibilità d'illuminarsi di te, del tuo viso pieno d'amore e della tua dolcezza. Perché il destino ci donò l'uno all'altra per poi spezzare ciò che ci legava senza possibilità di rimedio, almeno nell'immediato? Ho temuto che tutto ciò fosse per renderci chiara l'entità di questi sentimenti, facendoli passare attraverso la prova del tempo e delle avversità. Ho avuto paura per un attimo che non fosse vero, che fosse solo un'illusione, che per una semplice infatuazione abbia messo in subbuglio il tuo cuore, causandomi dolore. Poi con i pensieri ho fatto un viaggio nel futuro allontanandomi da questo giorno di diversi anni. Mi sono visto cresciuto e realizzato, col volto sereno e qualche rughetta in più che dava l'aria più matura. Ho immaginato di stare a lavoro, di guidare per le strade, magari di tornare a casa da una moglie che non saresti stata tu. A quel punto un magone mi ha soppresso il respiro, portandomi sulla soglia del pianto. Ho provato a figurare altre possibilità, come quella di una vita piena di fortuna, magari con una sicurezza economica considerevole, con la possibilità di viaggiare, con conoscenze altolocate, tanti amici, una donna di straordinaria bellezza al mio fianco. Ma anche stavolta il respiro non tornava a fluire, e il cuore continuava a soffocare sotto il macigno del rimpianto. Cosa significa questa impossibilità d'immaginarmi con un'altra donna che non sia tu? Non posso dire che sia amore: non sono tanto saggio da saper dare una definizione certa a questi sentimenti, ma sento che la tua presenza nella vita è tutto ciò di cui avrei bisogno per essere felice. Posso fare a meno della ricchezza, di un lavoro sicuro, di una casa enorme, di una macchina di lusso, ma immaginandomi con te in un semplice contesto, magari sul divano o a tavola a ridere, ad accarezzarci teneramente, sento di essere già al completo e anzi immagino i miei occhi finalmente luminosi di gioia vera, consapevoli della fortuna di aver trovato tutto ciò che desideravano. Ora non so perché il destino ci abbia fatto incontrare in una situazione ai limiti dell'impossibile, ma sento le reazioni del cuore quando trova qualche riga d'amore scritta da te, lo sento diventare un tutt'uno con la felicità più completa, anche solo quando sente casualmente un termine che usi tu, un pensiero che parla di te, una canzone che condivide lo spirito della tua anima. Tante volte ho pianto per te di nascosto ogni volta che qualcosa mi ricordava di te. Allora non sapevo che condividessi questo sentimento... e ricordo che già l'anno scorso, in questo stesso mese, in quel giorno che è per te speciale, mi basto rivedere in tv una donna che un pò ti somigliava, stessi occhi, stessi capelli mossi, per esplodere in un pianto dirotto. Più tardi capii che eri con me anche allora con il cuore. Non so perché il destino ci abbia fatto incontrare per poi immetterci su vie separate che non sappiamo ancora quando si ritroveranno, ma so che ora sei il mio sogno più grande e che il solo sapere che cammini al mio passo, e che mi pensi, mi dà una ragione per cui lottare. Tante volte dubito, inciampo e cado nel dolore e tante altre volte accadrà, ma, lo sento, l'amore per te non mi permetterà di lasciare la corsa. Qualunque cosa accada, vivrò per ritrovarti al prossimo incrocio... e, se anche non ci sarai, avrò imparato a credere nei sogni, e mi dirò che forse era proprio questo che la vita aveva voluto insegnarmi...
buonanotte, formichina fucsia. :) Vado ora a sognarti con amore. Sono le 3 e 13. E stato bello perdersi nei pensieri. Ti mando una carezza che aleggiando nell'aria arriverà a riempirti il cuore di dolcezza. Ti amo tanto. :')
21 novembre 2011
Categoria: Lettere
da formica
Ciao amore mio, a me succede nei momenti più pesanti di voler scacciare la fatica, di voler scappare da una situazione pesante materialmente e complicata nei rapporti, mi immagino prima mille uomini tutti uguali indistinti senza faccia, ma subito scarto anche solo il pensiero non ce la farei proprio, poi in una situazione più semplice con te liberato da ogni peso immagino anche i modi fattibili, ma in questa situazione, chissà perchè tu scompari, questa è la siuazione nostra e non si può cercarne un'altra più facile ora, è inevitabile questo cammino, comunque nel momento in cui nelle 2 situazioni future più semplici tu scompari, puntualmente scoppia l'angoscia nel mio petto e il pianto mi viene spontaneo, sento che viene dal profondo della mia anima, mi scuote fino ai singhiozzi e per calmarmi devo solo ripetermi tante volte che non ci lasceremo mai, che sei l'amore grande e staremo sempre insieme. Ecco, allora pian pianino, mi calmo, poi la pace, la serenità, e sai, anche tanto calore mi avvolgono. Vedi amore grande, ci succede la stessa cosa. A me capita anche in certi momenti nei quali posso riposare e la mente è vuota dalle azioni quotidiane, in questi casi ti mando sempre un sms, perchè ho bisogno di senire che sei lì con me e stiamo camminando insieme. In quei momenti sento che il presente è vuoto, sento che ora non esisto completamente, che la mia esistenza è nel futuro con te. Ed è tanto doloroso sentire di non esistere ora in maniera profonda completa e vera perchè manchi tu. Io penso che siamo incontrati ora in un percorso difficilissimo partendo dal nulla proprio perchè è da quando ci siamo incontrati che è iniziata la nostra vita, quella che più ci rappresenta che più rispecchia il nostro modo di essere. Il nostro essere che si perde nella notte dei tempi. Io a volte mi interrogo e mi guardo dentro, mi ricordo di quello che ho sempre pensato fin da bambina, di come ho sempre vissuto e considerato la vita. In maniera semplice nei modi e nelle necessità. Non ho mai desiderato molto le cose materiali, ho sempre preferito i sentimenti, rinunciare alle cose materiali mi è sempre risultato sopportabile, rinunciare all'amore, amicizia, sentimenti è sempre stato per me IMPOSSIBILE.Ed è prorio la mia vita in maniera reale che con te sta ricominciano da allora da quando ero bambina, quando avevamo proplemi economici perchè nella mia famiglia era stato complicato trovare lavoro, mi ricordo che per me avere tante amiche che mi volevano bene era di gran lunga una soddisfazione maggiore rispetto alle ristrettezze economiche. Mi ricordo con tanto amore la mia infanzia quasi nulla le privazioni, solo piccole poche, ma mi ricordo tutti i giochi, le spensierate passeggiate, le risa, la serenità di essere insieme. Dopo, i problemi economici sono finiti, è arrivata l'adolescenza, le amiche sono scomparse dietro invidie e dolori, finite le privazioni materiali, ma questo lo ricordo come il periodo più grigio e triste della mia vita. Senza amicizia, senza amore, il raggiungimento di una certa tranquillità economica non mi aveva salvato dalla tristezza. Sto ripercorrendo con te la mia infanzia? Capisci che per me è proprio la stessa identica situazione di allora? Mi sento di vivere come allora. Non so per te. Ma vedi per me le coincidenze sono talmente palesi ed evidenti che non ci sono dubbi. E quando ti ho visto la prima volta? Che veramente ho realizzato di essere nata lì in quell'attimo vicino a te. E poi continuamente sentirmi una bambina dentro, sentirmi nuova. E ora la mia infanzia nelle situazioni pratiche identiche.Ti rendi conto? Che per la mia vita è chiara la rinascita e il percorso di crescita che è identico a quello della mia data anagrafica. Sai io a chi assomiglio? A mio nonno, il papà di mio papà. Lui assomiglia anche a te. Era una persona tanto buona e creativa, suonava alle feste di paese, aveva un animo tanto nobile ma non era molto apprezzato perchè lo ritenevano poco pratico. Era rimasto vedovo presto, poi ha sposato mia nonna di 10 anni più giovane di lui dalla quale ha avuto i figli. Era emigrato in america per tanti anni ed era riuscito a comprarsi una casa e a vivere dignitosamente per quello che aveva guadagnato in america, ma in Italia aveva avuto parecchi problemi per un lavoro fisso quindi lavorava cambiando datore di lavoro, e aveva un pò di vigna e piccoli animali di allevamento.Cosa ne pensi di questo racconto? Ti fa pensare vero? riconosci un percorso simile al nostro nei tuoi genitori? o Forse una storia simile nei tuoi nonni materni? Se sei tu con me dovresti avere stessa storia passata per le cose più importanti. Forse tu stai ripercorrendo il percorso del tuo nonno materno, io rivivo la vita del mio nonno paterno e ho cercato te perchè un pò gli assomigli a tua volta, c'è un rivivere la loro vita. Ecco perchè ci sentiamo che ci conoscevamo da prima, da prima di nascere, certo. Tuo padre avrebbe voluto che tu andassi all'estero vero? Mio nonno ci era effettivamente andato. Sai perchè è tornato in Italia? Per mia nonna, l'amava e non voleva starle lontano. lei non voleva andare in Ameria. Così lui è tornato a casa. E sono nati i figli. Mio padre dice sempre che mia nonna doveva andare in America non doveva lasciarlo solo, pensa che restando là avrebbero tutti avuto una vita migliore, infatti ti ho detto che mio zio è dovuto emigrare in Belgio. I miei cugini sono là. Dice mio padre che se rimanevano in America i figli sarebbero nati là avrebbero avuto lavoro sarebbero rimasti uniti e quel poveretto di mio zio non avrebbe dovuto emigrare da solo come un cane in Belgio, ha avuto una vita faticosa e triste è morto giovane a 59 anni.Se un giorno dovrai veramente andare via, io verrò con te. Ti seguirò.Farò ciò che mia nonna allora non ha potuto fare.
22 novembre 2011
da DeboleForza
In effetti ci sono parecchie coincidenze con la mia storia famigliare. Non avevo mai fatto una lettura del passato in questa chiave, cercando in esso dei significati da ricondurre al presente, anche se mi sembra che ci sia tanto di vero e di utile in questo metodo. In effetti caratteri simili vanno incontro ad esperienze simili. Sembra davvero che nel mio passato come nel tuo si sia rotto un equilibrio, si sia spezzata un'unità che aspetta di essere ricomposta al prossimo ricorso storico, ma ciò che è accaduto a me e alla mia famiglia è esattamente antitetico a ciò che accadeva nello stesso periodo nella tua vita, nemmeno i nostri mondo fossero stati fatti per completarsi. :) L'infanzia è stata per me il periodo più felice, solo perché ero inconsapevole di un sacco di cose, tra cui le particolarità che tu sai, e la solitudine, la morte, il dolore. Avevo diversi amichetti, tutti maschi, con cui giocavo dopo la scuola. Ci divertivamo un sacco insieme fino a rimanere sfiniti. Ricordo le sere d'estate in cui tornavo a casa, tutto sudato, con le ginocchia sbucciate, e a volte anche i gomiti in quella situazione, pieno di graffi, dopo un pomeriggio passato a correre per la campagna, a giocare a pallone, a scherzare, a farne di tutti i colori. Stavamo bene anche economicamente: mio padre aveva un posto degno di nota in un' azienda, ma, dopo aver perso quello, non ha più trovato un posto sicuro. Quando, poi, quella mia parente stretta si ammalò di tumore, e nello stesso momento in cui papà perse il lavoro, la mia famiglia si divise per diverse discordie fra mio padre e i nonni materni. E' da allora che i miei sono separati. Avevo otto anni e, con tutta l'ingenuità di allora, cominciai a percepire in me un senso di malessere a contatto con quella situazione. Fra gli 8 e i 13 anni ho passato l'inferno. Non ho mai percepito più forte il dolore del senso di colpa verso me stesso e della paura appunto perché allora era del tutto inerme e impreparato a gestirlo.
Più tardi sono stato piuttosto tranquillo. Ero stressato, ma con tutto ero abbastanza forte da non soffrire più il dolore, la solitudine e rimanevo piuttosto spensierato, forse proprio perché avevo altro a cui pensare. Il dolore emotivo si è rifatto vivo solo molto più tardi in età ormai adulta. Solo allora mi sono reso conto di quanto la mia vita fosse priva di felicità, di quanto avessi bisogno di darle un senso attraverso le relazioni, e non posso fare a meno di pensare che questo sia stato un presupposto necessario che mi ha condotto poi a te. Anche per questo, infatti, chiesi all'amico in comune informazioni su di te, perché avevo voglia di conoscere più gente con cui uscire e parlare, dato che lui era sempre molto impegnato. Tutto deriva da questo bisogno di amicizia, di amore. :) Sembra che il cammino passato abbia generato con la sofferenza, con la solitudine questo forte desiderio che poi mi ha portato a te, che potresti essere la persona con cui iniziare un nuovo periodo di spensieratezza, uguale a quell'infanzia in cui mi divertivo come sentivo di fare, in cui stavo con chi mi trovavo bene, e vivevo le giornate respirando a pieni polmoni la vita fino all'ultima molecola. Già sento standoti vicino l'inizio della rinascita, perché per la prima volta posso essere me stesso in tutto e mi sento amato finalmente, senza pregiudizi. Questo mi fa sentire libero come allora, quando stavo con quei bricconcelli dei miei amichetti che innocenti come me mi volevano bene per il semplice fatto che ci divertivamo insieme.
Anche il paragone col nonno me lo ritrovo. Somiglio a lui in tutto e per tutto. La nonna invece mi somiglia poco. Lui è un uomo di una bontà unica. Mia sorella l'ha definito come "la persona più buona di questa terra" e infatti lo posso confermare dal momento che si dimostra sempre generoso: se c'è bisogno di un aiuto, è sempre il primo a proporsi; si butta a capofitto in qualsiasi cosa; è puntuale al secondo per principio, non tiene mai nulla per sé, se non è sicuro che i suoi famigliari non ne abbiano già in abbondanza. Anche lui è un tipo un pò ansioso, ma in compenso è un grande lavoratore, ha fatto dei sacrifici grandi, ha passato un periodo difficile, dacché ebbe un ictus qualche anno fa, e ancora sta lottando contro una malattia, sempre forte, sempre sorridente. Poi ha un'intelligenza acuta. In questo siamo un pò diversi :P, ma nella creatività ci somigliamo. :) Infatti, lui si costruisce un sacco di cose da sé: tavoli, sedie, mobiletti... a volte anche casupole da tenere come rifugio in campagna. Ma, a parte questo, trova le soluzioni più impensabili proprio in ogni occasione. Gli vogliono tutti un bene grandissimo appunto perché la sua qualità più bella è saper amare. L'ho sempre detto che è la cosa più grande che mi abbiano dato. La nonna invece mi somiglia di meno. Lei è più uguale a mamma: una tipa protettiva, asfissiante, permalosa, al punto da divenire insopportabile perfino per il nonno, che spesso obbedisce ai suoi ordini perché non ne può proprio di starle appresso. Sa essere meno acuta e distaccata di lui, ma con tutto anche lei ha un grande cuore. I miei nonni sono sempre stati qui in Italia, ma certo hanno dovuto affrontare un bruttissimo periodo all'inizio del loro matrimonio. Erano coi debiti fino al collo, a causa della famiglia disastrata del nonno, ma poi lavorando insieme hanno risolto in un anno. Per il resto è filato tutto liscio. Sono stati sempre felici insieme. :) Comunque anch'io ho dei cugini di mio padre all'estero, ma non in America.
Comunque, il fatto di andare all'estero è una mia idea. Nessuno me lo proporrebbe mai, ma rimane un fatto consequenziale alla mia situazione che conosci bene. :)
Guardando a quello che hai raccontato sembra che le nostre vite siano state costruite ad incastro, per poi ritrovarsi insieme perché sospinte dalle stesse inquietudini. Non so davvero se sia solo una tappa dei nostri destini quella che ci ha fatto incontrare oppure davvero si sta riproponendo il percorso del nonno, che tanto mi somiglia, che è riuscito a tirarsi fuori dai guai della sua famiglia di origine. Sembra, però, che molte cose ci abbiano spinto nella stessa direzione. Non so se in futuro vorrò andare all'estero, ma di certo me ne andrò da questo paesino che mi fa orrore solo a vedere di quanto vecchiume esso sia pieno sia nelle strutture che nelle anime di chi lo popola. Se vorrai, percorreremo insieme il prossimo tratto delle nostre vite. :)
24 novembre 2011
da formica
Leggendo bene il tuo racconto si evidenzia molto i problemi con la famiglia, riportati nelle generazioni, nel mio non li ho scritti, ho preferito incentrare l'attenzione sugli aspetti di vita quotidiana e di carattere delle persone. Però anche nella mia vita scontri tra parenti erano molto forti, nessuna separazione tra la mia parentela, ma per tenere questa unione allargata tra famiglie della mia parentela c'era sempre chi soffriva per tutti: mio nonno paterno, mio padre e mio zio dalla parte paterna. Mia nonna materna rimasta vedova giovane con 6 figli e mia madre la figlia più piccola dalla parte materna, con la conseguenza che quando i miei genitori si sono sposati si sono portati nella loro nuova situazine di sposati con famiglia il peso delle loro rispettive parentele da tutte e due le parti era sciacciata dai parenti e si teneva sul groppone le responsabilità che dovevano essere invece di tutti. Tante incombenze varie toccavano sempre ai miei genitori. Ecco, problemi di rapporti con le famiglie nelle generazioni, questo ci accomuna. Poi arrivando ai nostri tempi anch'io sono la più piccola e mia sorella intendeva ripercorrere la stessa strada dei miei zii e zie. Ma vedi, ora ci sei tu. E ho una forza nuova. Con caparbietà mi distacco da loro, pur volendo sempre bene a tutta la mia famiglia, capisco solo che il bene esagerato e male interpretato che tarpa le ali, che ci impedisce di realizzare la nostra personalità e se stessi, quel tipo di affetto va corretto e con fermezza cambiato reso libero. Per quanto riguarda mio figlio e la mia famiglia che è divisa perchè sono divorziata, penso che il dolore più grosso per mio figlio sia superato, certo per lui c'è una cicatrice che rimarrà indelebile, ma ora, ora che è adulto e spero tanto vivamente avrà una famiglia sua anche da compagno-convivente penso che il futuro lo ripagheà di tutto, ma il mio dolore di tutta una vita nel vedere mio padre soffrire per le incomprensioni con la sua famiglia e tra zii, questo dolore infinito che non finisce mai lui non l'avrà. La pace che seguirà il nostro divorzio, la pace tra famiglie tutte, questo voglio e lo avrò, avrò pace, e le sofferenze avranno avuto un senso. Io verrò con te, certo sarei molto più contenta di riuscire a stare quì in Italia, ma qualsiasi situazione troveremo l'importante è stare uniti io e te.
25 novembre 2011
da DeboleForza
Ora capisco il motivo per cui mi dicevi sempre che volevi che il tuo rapporto di coppia completamente sciolto dai vincoli con le famiglie di origine. :) Vieni da una storia ricca di contrasti famigliari; infatti mi dici di tua nonna, di tuo padre, e di tuo figlio. Tu e la tua famiglia dovete aver sofferto molto per questo... bene, credo di poterti assicurare una cosa del genere, anche trasferendomi all'estero. Di certo non desidero rimanere vincolato strettamente a quella famiglia di cui non condivido le idee e che tanto mi ha fatto soffrire finora. Quando dico che per loro ci sarò sempre è nel senso che ci sarò, se me lo chiederanno, se si troveranno nel bisogno. Ma non credo che ci sia tutta questa necessità, dal momento che c'è mia sorella, che è grande, che condivide le stesse idee, e dall'anno prossimo comincerà a lavorare. Poi, sono sicuro che mi lasceranno andare, anche perché ora non sarei in grado di esser loro di grande aiuto e, poi, mandarmi altrove sarebbe comodo anche per la loro tanto cara reputazione, perché spedirebbero questa vergogna di uomo altrove e allo stesso tempo avrebbero la sicurezza di non aver fallito con me, cosa non vera perché se sto ricominciando, è solo grazie a questo amore. Non intendevo un affetto morboso quando parlavo della gratitudine che ho verso i miei genitori per avermi tirato su; e sono d'accordo con te... non devono c'entrare nulla con le decisioni prese nella mia vita e nel nostro amore, perché è una cosa che riguarda me e te. Se dovessi trasferirmi prima io, allora mi seguirai; se vai prima tu in America, verrò con te... bisognerà fare un pò di pratica con l'inglese, ma vedrai che ce la farò. :)
27 novembre 2011
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