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da A pezzi
Mi sembrava da aver raggiunto delle certezze, ma a questo punto non so più cosa pensare. Ho cercato a lungo di essere forte, di non far trasparire quanto mi facesse male starti lontano, per non farti pesare una sofferenza a cui non c'è rimedio, perché tu non puoi amarmi nella realtà. Ma adesso non posso più fingere di stare bene. A che serve? Tanto mi criticheresti comunque. Se fingo di stare bene mi dici che sono freddo, che non amo; se sto male, mi dici che sono un debole e mi devo far forza. Allora, vada come vada, ti mostro tutto, il bene e il male. Sono a pezzi, mi manchi, ho di te una nostalgia infinita, che ho sempre cercato di sopprimere davanti agli altri, perché avrebbero infierito ancora più duramente attribuendola ad una depressione e riempendomi di farmaci; mi manchi da restarci steso e senza forze con un peso sul cuore e un nodo in gola che mi soffoca; qui non posso nemmeno piangere; o meglio, se lo faccio, lo faccio di notte o comunque lontano da tutti. Queste cose non posso farle vedere a nessuno, perché, se anche ne spiegassi il motivo, non capirebbero... come faccio a dir loro che ti amo, che amo proprio te, la donna più sbagliata, di un amore grandissimo quanto inaccettabile per le loro menti piene di preconcetti; non posso farlo e, non potendolo dire, non posso nemmeno piangere altrimenti attribuirebbero questo fatto ad altre cose. Cos'è che non ti convince di me? Forse non ho saputo farmi ben capire; forse esprimo male i sentimenti. In effetti anche a me sembra di avere una scrittura simile a quella di una versione latina, ma non ci posso far nulla è il mio stile, mi piace essere preciso; ma questo non significa che sia freddo dentro. Ho visto un'anima meravigliosa e me ne sono innamorato perdutamente, senza guardare a nulla che non fosse l'essenza. Forse mi sono sbagliato... in fondo sei una donna come tutte e anche tu hai bisogno di sicurezze. In altre parole di te non me non te ne fai nulla e, anzi rischieresti. Forse, poi, ti suscito pure ripugnanza: lo credo, siccome sono anni che soffro, anni che non dormo, e ti penso sempre. Tu non ci credi perché nulla ho dato a vedere, ma sono così... devo sempre usare una maschera con tutti coloro che potrebbero farmi del male, e con te l'ho tolta almeno quassù perché mi sono fidato, ci ho creduto davvero. Non ti biasimo, se nella realtà non potresti mai amarmi, se vuoi tenerti le tue sicurezze. In fondo la vita è davvero difficile e non possiamo permetterci di andare all'avventura, nemmeno per una cosa come l'amore, che in fondo è solo un sentimento. Ma, vedi, io non riesco a vivere, senza amare, e soprattutto sapendo di non star facendo nulla per chi amo di più; ti amo per tutto ciò che mi piace di te come persona; le scelte, poi, sono condizionate anche da fattori esterni. Non credo potrò smettere di amarti come avviene da anni. Forse se ne passerà tutta la vita così, forse fra tanto tempo, quando il dolore non si farà sentire continuo come ora, mi accontenterò di un'altra donna presa fra le tante. La troverò che ti somigli almeno un pò, per non stare troppo male. Ma, ecco, basta dare un'occhiata dentro di me per sapere che non ti dimenticherò e che desidero continuare a scrivere di te, quissù, altrove, sulle pagine di carta, anche a rischio di farmi prendere in giro altre mille volte. Vorrei che ricevessi un pò di me; almeno sarò un pò contento. Se è così che posso amarti scambiandoci dei sogni, allora sono ben felice di farlo, anche a costo di soffrire più a lungo. Non mi serve a nulla una vita così, trascorsa senza l'amore più grande. Sarò pure uno sciocco, ma sono così felice di essere uno sciocco sognatore, perché vedere quanta freddezza c'è in giro mi fa male, vedere la cattiveria mi ripugna, far del male ferisce prima me che gli altri. Non diventerò mai come loro a costo di soffrire e star solo un'intera vita. Per come sono riuscirei a vivere molto meglio così, piuttosto che guardarmi dentro e vedermi le mani sporche del sangue emotivo altrui. Ti amo e, se ora non ti fidi, solo perché ti sei sentita ferita dalla diffidenza, cosa che spero, dal momento che capirti innamorata mi farebbe stare un pò meglio, allora sappi che non c'era nulla d'intenzionale nelle mie azioni. Te l'ho detto non mi piace ripagare il male. E' capitato che ti ferissi. Lo so che tu dai sempre un significato a tutto; ma io sono uno che contempla l'avvenimento casuale. Siamo sotto il cielo: possono capitare degli errori. Lo capisco che hai sofferto anche tu per la mia indifferenza; se così è, forse è giusto che soffra anch'io altrettanto per altrettanti anni, anche se ci ho già sofferto parecchio, in verità; ma per te ci rimetterei anche tutta la vita, perché sento che ne vale la pena. Se poi mi stai prendendo in giro, lascerò che tu lo faccia altre diecimila volte, manderò altre cinquantamila mail a cui non risponderai o risponderai male, perché ti amo e d'ora in poi vorrei essere solo coerente con me stesso, senza nulla omettere. Tanto la gente giudica sempre e vede il male ovunque; nemmeno io mi sottraggo dalla loro cerchia in questo. Ma a differenza di loro non voglio più aver paura di amare chi più desidero ed essere me stesso.
27 novembre 2011
Categoria: Lettere
da Rugiada
quando vedrò nel reale quello che senti quando lo dimostrerai forse ti credò fino ad allora continua a scrivere a chi vuoi, auguri
27 novembre 2011
da formca
Ti amo, e ti amerò sempre, non lasciarmi amore e troveremo tante soluzioni a tutto.
27 novembre 2011
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