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da Riflesso per Elle
...Ciao Elle.
Sei così vicina a me.
Sei così tremendamente lontana.
Sei vicina alla mia mente, sei sempre vicina ai miei ricordi.
Perché te ne sei andata? Forse lui aveva di più, forse lui era più attraente, forse ha saputo manipolarti meglio...ma quanto tempo è passato?
Quanti anni sono passati? Eppure io ti penso ancora, io ho nostalgia di te...
...Tutte queste righe, per niente...
Non leggerai mai le mie parole, non ti immagini neppure, quanto mi manchi, quanto ho voglia di ritrovarti, di abbracciarti di nuovo...
Anche solo per sapere che sei esistita davvero...che ci sei stata davvero...
28 novembre 2011
Categoria: Lettere
da Elle
Sarà poco vista la situazione, ma sei sempre nei miei pensieri di ogni giorno.
Non ne è passato uno in questi anni che si tingesse di te, della tua mancanza, dell'impossibilità di ritrovarti.
Per un anno e mezzo è stata un pensarti continuo, un continuo scrivere di te, a cercarti ovunque, un amore folle e fortissimo.
Poi, mi sono lasciata andare, ma solo perché non avevo più lacrime da versare; ma quelle lacrime col riflesso di te si sono portate via pure i sorrisi più veri, quelli che nascono da una gioia completa.
Ho cominciato a sorridere alle battute, a scherzare, ironizzare per avere qualcosa che mi desse l'impronta della felicità. Forse l'ho imparata un pò da te questa cosa.
Ma da quel giorno non lo sono più, e non potrò esserlo più.
Non sono solo parole, purtroppo.
Avevo bisogno di te come compagno, perché sei la persona che amo e perché ad una certa età si ha questo bisogno, si necessità di costruire una relazione stabile secondo i propri parametri e quelli della persona che si ama;
del sesso poco m'importa, anche se non ci credi.
Lui non aveva nulla di più: abitava solo più vicino e potevamo vederci più facilmente.
Per ben due anni siamo rimasti solo dei conoscenti, perché ogni volta che andavo da lui, ripensavo ai vecchi tempi, mi mancavi tu.
Poi ha insistito talmente con i suoi "convincenti modi" che ho fatto quel che diceva, come se stessi ingoiando un cucchaio di antibiotico. Forse era anche perché ritenevo il nostro amore perduto del tutto, anche se mi mancavi.
Mi sei mancato continuamente: il solo guardare indietro a questi anni mi fa risentire il senso di tutta la marea di dolore passato; un dolore che ho cercato di buttare sotto la superficie, cercando di essere felice, di godermi le giornate; rimanevo, però, serena con punte di nostalgia; la stessa che è venuta fuori in tutta la sua forza quanto sapevo ti avrei rivisto l'ultima volta.
Le tue parole le ho lette, e ho creduto in esse come si può credere in Dio, senza mai averne la concreta certezza.
Rimane sempre il dubbio di allora. Mi dispiace che senti la mancanza di questa stupida che finora non ci ha capito nulla, nemmeno parlassimo due lingue diverse.
Capisco la nostalgia perché è la stessa che sento da anni e anni e che si è riacutizzata dopo averti rivisto in una nostalgia da spezzare il fiato e riempirti di lacrime.
Ma questa distanza è l'emblema del nostro non saperci comprendere. Dentro siamo uguali, ma parliamo due lingue diverse.
Ho dovuto imparare la tua, prima di avere certezza che era proprio così.
Vorrei rivederti, almeno per toglierti il dubbio. Forse il mio resterà sempre lo stesso: come può essersi innamorato di me?
28 novembre 2011
da Anonima
Se ti firmi RIFLESSO è chiaro che non hai capito niente
Peccato
IO ti amo...
28 novembre 2011
da Riflesso
Il problema è che probabilmente, nessuna di voi due è la mia Elle...
La Elle che mi manca come il respiro
29 novembre 2011
da Rugiada
a chi lo dici a me manca da morire ciò che il cuore non vuole far morire...morirò io per l'impossibilità di averlo nella mia vita.
29 novembre 2011
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