Lettere

da TI TI per PRINCIPESSA

principessa, ti prego su con la vita oggi ti ho visto parecchio giu',tu lo sai che non ti posso vedere in questo stato, la tua tristezza e anche la mia poi quando vai via mi sento male perche' non ti posso parlare non ti posso coccolare non ti posso proteggere e mi fai stare in pensiero tutta la notte, posso capire che la vita non e stata tenera con te' ma sei giovane, le cose miglioreranno anche per te, vedi anche aver conosciuto me gia'e una piccolo miracolo io ci sono sono presente ti rispetto ti voglio bene ti amo ti ho messo a disposizione tutto me stesso senza chiedere nulla in cambio, io ti ascolto, ti capisco, posso asciugare le tue lacrime, alla fine mi basta un tuo sorriso una tua carezza per essere felice, sei una bravissima ragazza, la vita non sempre ci ripaga della nostra bonta'ma io cerchero' sempre di smentire questi luoghi comuni.non finiro' mai di dirti che noi due siamo diventati una sola persona oramai non serve neanche che ci diciamo le cose perche' il pensiero e unico e basta lo sguardo per capire tutta la magia che ci circonda. ti ringrazio ti voglio un mondo di bene ti auguro una buona nottatta.

28 novembre 2011

Categoria: Lettere

da Principessa

Non è una minaccia né un volerti far sentire in colpa. E' proprio così. La forza di far le cose non ce l'ho più. Ho vagato in mezzo ad una tormenta di neve con un piccolo lume che mi ha riscaldato in questi anni finora e mi ha dato luce. Con lume non intendo amore, ma la vita dell'anima, quella base innata che ci rende capaci di sopportare anche quando non abbiamo nessuno. L'ho tenuto vivo quel lume in ogni modo, cercando di ridurre al minimo le correnti che lo facevano bruciare più in fretta. Ho cercato di non osare mai di più; non ho preteso mai la felicità, perché sapevo bene di non potermela permettere. Non dire che non è così. Lo hai visto tu stesso con quanta difficoltà mi capisco con gli altri. Ed ora ho fatto un bel pò di pratica con te. Quindi figurati in che stato potevo essere prima. Cercavo di non pensare, di non guardare le vite altrui che scorrevano tanto leggere e felici. Ho dato di tutto nella speranza di un futuro migliore, fatto almeno di solo lavoro. Ed avevo abbastanza lume da poter tirare in quel modo fino alla fine. Ma poi le correnti si sono fatte intense, insopportabili. Prese in giro perché mi adeguassi, critiche, un continuo farti sentire diversa, scema, incapace, anche se stavi dando tutto. Pochissima forza da rinfocolare un pò con un autocontrollo fortissimo per cercare di concentrarla allo scopo. Giorno e notte per 5 anni. Ho vissuto l'inferno per poi scoprire che era stato la parte più bella della mia vita. Al quinto mi sono guardata intorno e ho davvero creduto di poter pretendere di più, di poter aspirare ad una giornata passata al sole, ad un uscita con gli amici, all'amore. Ho tolto la mano dal lume, speranzosa, ed esso ha cominciato a bruciare come non mai dei primi amori, ovviamente mai corrisposti. Niente che desse un pò di forza, niente che desse una base per dire:"E' accaduto oggi; potrebbe accadere anche domani". Con te quel lume ha bruciato più di una stella morente fino ad esplodere. Non mi rimane più nulla: la forza di prima non c'è più, perché se anche lavoro, comincio a piangere la mancanza atroce e la vita che verrà, una vita senza amore, e non riesco a fare nemmeno più una semplice attività.
Non avessi mai capito che la vita poteva essere anche gioia e amore, oltre che sofferenza e fatica. Forse a quest'ora sarei ancora lì fuori a conservare il mio lume. Ma poi mi chiedo che senso avrebbe avuto continuare più a lungo, escludendo le cose più belle...
Allora prendo ciò che rimane. A lume spento mi rifugio in una grotta per stare almeno al sicuro e serena. E' freddo (le stalattiti ne sono evidente testimonianza) e resisto per istinto di sopravvivenza ma sento il freddo invadermi invincibile. Non rimane che chiudere gli occhi e regalare gli ultimi sogni alla persona che amo, perché non posso fare di più.
Vorrei solo dormire e sognare fino alla fine. Non serve che cerchi di riscaldarmi con una coperta, mettendola e togliendola, oppure coprendomi con una talmente sottile che prolungherà solo il tempo passato verso lo stesso risultato. Renderesti la sofferenza più acuta. Perciò va pure... doveva andare così.

28 novembre 2011

da Principessa

Questo era il motivo della disperazione di oggi. Ciò non toglie però che ti sono grata tantissimo, che sei una persona straordinaria, ovvero una che non s'incontra tutti i giorni. Ti ringrazio che mi scrivi, che mi ami in qualche modo. Ma ho comunque delle ragioni vere e forti che non riesco ad ignorare, e che mi fanno disperare...

28 novembre 2011