Mi manchi

da Rugiada

Il giorno ha sempre la fine mentre giunge inquieta la notte…i silenzi si fanno più lunghi e nel buio si riflettono i miei pensieri alimentati dalla contante mancanza e incolmabile solitudine senza te e di te. La mente si avvia in cerca di ricordi…s’appresta nello spazio dei sogni a rivivere emozioni gia consumate dall’erosione del tempo, oltrepassa il confine,
Pulsa e si riflette tra argini dipinti di colori e magia, corre come un inarrestabile fiume che scorre tra le vallate di un infinito silenzioso. Respira dal prato fiorito d’amore si culla nei giorni dove la gioia amava la vita e il dolore non aveva il colore di tuoi occhi…ogni mio piccolo gesto d’amore nasce da qualcosa di reale, da qualcosa che è custodito nel mio cuore, la vita è breve ed io ti amerò ogni istante per renderla eterna come l’amore che sento solo per te.

2 dicembre 2011

Categoria: Mi manchi

da PokerFace

Non solo la sera sei nei pensieri, ma tanto più nelle ore che restano quanto sono più forte e lotto a sangue contro le belve maledette che vorrebbero morto nei sentimenti e nella vita... fra un'imboscata e l'altra mi faccio forza dei tuoi pensieri; sei tu la forza di questo pensiero. Non è un continuo riposare la mia giornata... ma un disperato difendersi a colpi di spada contro nemici numerosi e meglio corazzati. Già metà del mio cuore è ricoperto della pietra del maleficio che mi lanciarono contro; mi vollero vivo ma schiavo; un uomo disilluso e privo di sogni. Un cuore divorato dalla pietra che si oppone con amore... questo sono grazie a te e nessun altro.. che mi fai palpitare alla luce di sentimenti che son divenuti eterni quanto le stelle. E intanto respingo, uccido, ferisco e finisco, a volte però mi assaltano all'improvviso e ne rimango ferito; ma quando, però, torna la pace basta ricordarmi di te, di quant'ero felice, sapendoti con me. Bastava sapere che t'avrei rivisto e già sorridevo, leggero e forte, nemmeno fossi diventato come un dio dell'Olimpo, a cui nulla è impossibile. Falsi consiglieri, figli di Giuda, mi cacciarono dal paradiso, dov'ero felice, conducendomi ad una landa desolata e arida, da riempire il terreno delle venature della sete d'amore. Tu sei lì, nel cuore e ti ho difeso in una lotta di anni, senza sapere che vegliavi sempre su di me. Ora basta una semplice parola e e gli occhi brillano di forza. Le ferite fanno male... mutano in lievi smorfie i sorrisi; ma se non ci fossi tu, Rugiada, che dal cielo cadi a sanarmi, sarei già a terra, senza più forze, e non tenterei nemmeno di fermare il sangue con un laccio: lì rimarrei preda di tutti. Il paradiso perduto è un ricordo, un ricordo bello da far piangere di emozione; mi manchi tantissimo, sono esausto, e la spada colpisce a volte efficace, a volte a vuoto; sono ferito, e il cielo e guardo un orizzonte di petrolio venefico fra i nemici incalzano. Sono triste è vero, urlo al cielo e mi dispero nelle lacrime che si confondono alla pioggia, mentre da una parte e dall'altra mi difendo lanciando colpi esasperati; ma la tristezza è un buon segno, che ti dice che sto ancora qui a lottare, che non sono un cuore di pietra, perché sei dentro e per te sono ancora più forte io, che non posso continuare a lungo senza vincere la guerra; perdo ogni giorno sempre più vita dalle ferite. Ma ciò che mi sorregge e il desiderio irrinunciabile di non diventare come loro, un cuore ottuso come la pietra, perché ho te nel cuore e desidero amarti. Aiutami, amore; veglia su di me; ti scriverò dei sogni di sempre, quando la notte cala e la battaglia sfuma. Ho bisogno di te per non restare inerme e tornare vincitore: chissà che il paradiso una volta perduto non venga riconquistato.

3 dicembre 2011