Ricordi

da DeboleForza

Uno sguardo dolce reso ancor più interessante da un velo impertinente d'arguzia, una quasi sensualità che si spicca da un sentore oscuro, un retrogusto di dolore volutamente attenuato, una stanchezza che si fa forza al meglio prendendo da risorse interiori vaste, ma non illimitate, un amaro che non diventa disillusione, ma che resta nello spirito di quello sguardo luminoso a ricoprirlo leggermente d'opaco a testimonianza della tante battaglie combattute, delle tante battaglie superate e lasciate alle spalle, ma non senza conseguenze. Un contrasto che confonde e inquieta colto in un battito di ciglia anni fa... un dubbio che sorge ogni volta che rivedo quegli occhi: una profondità senza fine in cui scendere e perdersi, uno splendore vitale posto su un'anima forte sì, ma fiaccata dalle sferzate della vita, screziata di ferite rimarginate, quasi dissacrata nella sua completezza originaria. Non c'è relazione più vera che fra sguardo e anima, anima e vita. Quali esperienze l'avranno segnata così? In tutto si mente, tranne che nello sguardo. Quel sorriso meraviglioso, poi, sapeva donarmi una tranquillità, una pace immediata solo a vederlo per un istante nel suo equilibrio perfetto, troppo perfetto per non essere controllato. Ha un sorriso bello di suo ma spesso quel sorriso è la sua maschera, lo sbarramento al vero sé, ai pensieri, all'umore del momento; questa differenza si sente, si sentiva che non era né tranquilla e nemmeno un pò felice; si sente quando l'equilibrio è un gioco di pesi dosato da una maturità formata della disciplina e del tempo, e quando è solo un'apparenza. Quando sorride di cuore come ricordo faceva, non puoi non accogliere una gioia espressa in maniera tanto bella e nobile con un altro sorriso di cuore. Tanto tempo fa, poi, quel sorriso diventava acceso di qualcosa di nuovo, di un tocco in più che parlava di una linfa nuova e forte che l'animava, un tocco fra il gioioso, l'arguto e un intrattenibile interesse... che riempiva di simpatia quel volto già attraente. Avrei dovuto capire già da allora che poche volte assume quell'espressione. Queste le cose che mi hanno fatto innamorare di più, quel sorriso vero in particolare che sapevo non poteva essere né di circostanza né dell'ordinario. Vorrei solo lucidare l'oscuro mutandolo in un'ordinaria zona d'ombra, lenire le ferite fino a renderle vecchie cicatrici che non fanno più male, ridarle vita e un pò più di completezza con un sorriso di quelli veri che risponde al sorriso e ad un gesto dal cuore di chi può fare con lei l'amore soltanto scendendo da uno sguardo nella sua essenza.

7 dicembre 2011

Categoria: Ricordi