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da formica
Oggi è il giorno della mia morte, ancora una morte, ho avuto tante volte la morte spirituale, e mi sento distrutta. E' stata così lunga la strada fino ad ora, le fatiche di organizzare tutte gli impegni, di non mancare a nulla incastrare ogni momento, per la casa il lavoro, o la spesa. Tutto da sola, tuttocon la mia unica responsabilità di tutto. Una lotta continua nel silenzio della mia anima, da sola a fare i conti solo col mistero, un grande mistero da rincorrere, da seguire. Questo grande mistero che mi regala solo e continuamente la sua paura, la sua mancanza di coraggio continua, nonostante ciò che si prova, lui ha solo paura, tutto il resto è nulla per lui. Perchè? Perchè nascondersi anche qua? Dappertutto, ma in che senso farti del male? Come potrei fartelo dopo tanti anni che ti dimostro l'esatto contrario? Tu per questa paura me lo stai facendo da anni. Ma senti, ma ancora non ti sei stancato? Stancato di dubitare, stancato di avere paura, stancato di nasconderti dietro a tutto, lascia perdere va là. Che ne trovi mille di meglio di me. E non dirmi che sono bella che non è vero! Te lo proibisco che è una bugia, basta, guarda le altre come fai sempre la bellezza è lì. Non ci credo. Non credo a mezza parola di ciò che scrivi, e lo vedi che tu a forza di dubitare che sia vero fai diventare tutto una balla come già tutti qua vedono, vuoi che si veda questo, e questo sia, è tutto una colossale balla.Sai cosa c'è di vero? Di vero c'è una poveraccia come me che si fa prendere in giro da te e da tutte queste donne del sito che si divertono a scriverti ad innamorarsi di te bèh divertiti.E sai cosa c'è di vero? Che oggi sono morta di nuovo. Morta morta morta. Stop.
16 dicembre 2011
Categoria: Sfoghi
da Anonimo
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti..
16 dicembre 2011
da anonima
Ciao Formica, dai, rifletti, non è da te!! Si tratta soltanto di piccoli malintesi senza importanza. Ho letto una delle ultime dediche che il tuo DeboleForza ti scrive e mi chiedo come fai ad avere dubbi, i suoi sentimenti sono così belli, profondi, pieni di slancio e di attenzioni per te, che ti importa del resto, se anche, qualche volta, parla o scrive per altre e magari per errore? Se ti riconosci in ciò che scrive per te hai un tesoro fra le mani, non intristirti inutilmente!!!
16 dicembre 2011
da DeboleForza
Non ti temo più, invece. Ti sembrerà strano siccome ho usato nick diversi per raggiungerti, cosa che hai fatto anche tu in questo e in altri siti; l'ho fatto per il bisogno di te, perché non mi bastavi e non mi basterai finché saremo distanti.
Come ti dicevo, sono disponibile al confronto diretto. Che si tratti di scrivere con un solo nick, o col mio nome su questo sito o di parlarne di persona. Da quello che scrivi oggi ho avuto l'impressione che mi attendessi ieri. Non avevo captato la tua volontà di vedermi lì in quel luogo compromettente né la tua esplicita richiesta che fossi io a fare il primo passo. Anzi mi hai quasi fatto capire che volessi venirmi incontro tu, una cosa irreale, ma che comunque mi ha tolto volontà d'iniziativa. Mi sono accorto del male che ti ho causato con le mie paure; l'ho fatto involontariamente ma adesso ne prendo atto a pieno. E avrei voluto avvicinarmi già da prima. Ma ad ogni tentativo che fosse telefonico, via mail, o di persona, mi hai sempre respinto con fermezza, portandomi a credere che non fosse vero. Non ho più timori, ma nemmeno sono fatto di ferro. Insomma sono innamorato anch'io... e penso che non sia difficile percepire quanto sia brutto e doloroso tornarsene feriti proprio dalla persona a cui tieni, quella per cui ti sei fatto forza, fino ad uscire dai tuoi schemi soliti. Lo so che ci hai sofferto anche tu, ma vedo anche che non può essere la stessa cosa, non può trattarsi della stessa sofferenza. Chi è sempre stato sano e forte non può sentirlo a pieno forse. Già quel fatto che tu dici che ti ritagliavi del tempo fra diecimila attività è sintomo di forza interiore. Chi è forte e dedica una parte del suo tempo ad inseguire l'amore non ne subisce gli effetti negativi nella stessa misura di chi è tanto debole da non riuscire a far nulla di tutto ciò. Posso dirlo adesso che mi tengo impegnato anch'io. Il dolore si subisce di meno quando hai più punti di appoggio. Per tutti questi anni sono stato talmente debole da non riuscire a scriverti, anche se non ero impegnato. Quando ti manca forza e consistenza interiore ti trascini riuscendo a fare a mala pena l'essenziale per tenerti in vita. Una come te non può non sapere questa cosa. Su quella debolezza innamorata per giunta le tue rimostranze suonavano e squarciavano come tuoni... e mi costava tantissimo scriverti ogni tanto, nella speranza di farmi capire, per poi sentirmi torturato di risentimenti, di burle, di critiche. Con tutto però ti stavo vicino ogni giorno. Ti leggevo per vivere di te, ma non scrivevo per non subirmi la tua rabbia. Non ce l'avrei fatta altrimenti. Appena ho potuto sono sceso di nuovo in campo. Sono partito svantaggiato comunque, al punto da non saper interpretare e capire cos'era conveniente e cosa no. Adesso sono più forte che all'inizio, ed è vero che mi porto i ritegni nati dalle ferite subite, ma sono disposto a scavalcarli ancora... e lo farò un sacco di volte quante volte vorrai, perché amare te conta più del dolore che mi è costato farlo.
La volontà di rivederti rimane sempre. Mi chiedo soltanto come farò adesso a rivederti. Vorrei poterti parlare prima di Natale.
Non sapevo che mi attendessi ieri. Ma ormai è andata com'è andata.
Vorrei comunque riuscire a trovarti... non so dove però...
di certo non potrei saperlo chiedendotelo su un sito pubblico.
Due sono le vie a questo punto: o ti chiamo o ti scrivo una mail.
Sono disposto a farlo in qualunque momento, ma adesso non so quanta voglia di darmi fiducia ci sia ancora da parte tua. Se devo chiamarti per sentirmi respingere ancora, forse non ne vale tanto la pena. Certo mi piacerebbe risentirti anche a costo di piangere mentre mi fascio le ferite nel post-chiamata.
Mi pare di capire però che tu non vuoi scoprirti a distanza.
Allora non c'è altra via che rimandare a dopo le feste, perché non c'è un luogo in cui potrei ritrovarti se non in quel posto o nei suoi dintorni.
Sono pronto a tirar fuori questo coraggio. Avrei intenzione di aspettarti nei dintorni per poterti parlare.
Se mi dai un piccolo spunto adesso, ci vediamo prima altrimenti non so che farci. Il piccolo spunto sarebbe assicurarmi la tua disponibilità a non arrecarmi ferite. Certo anch'io farò in modo da restare incolume, non partendo in quarta con la richiesta di vederci. L'aiuto più grande sarebbe farmi capire dove potrei trovarti.
Volevo mandarti almeno qualcosa via mail per Natale, visto che di più non posso fare. Forse però reagiresti risentita perché non ti basterebbe siccome non possiamo festeggiare insieme.
Se non vuoi sentirmi per vie indirette né puoi darmi alcuno spunto per non scoprirti, allora non posso fare altro che venirti a cercare di persona dopo le feste, sempre mantenendo la dovuta discrezione, magari attendendoti fuori alla fine dell'orario di lavoro, come suggerivi tu.
Non so però se vuoi ancora aspettare... mi hai detto che se per l'anno nuovo il conto non sarebbe stato saldato saresti andata via...
Questa è la situazione attuale. Ho fatto di tutto per venirti incontro... vorrei che almeno capissi che sono sincero...
16 dicembre 2011
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