Pensieri

da Monologo per anima

Non saper riconoscere l'amore... il difetto che sta facendo causando male nell'ultimo periodo. Cosa sto facendo? Possibile che non mi renda conto che sto perdendo la persona che ho più amato solo perché mi è difficile lasciarmi andare?

Conoscenza quasi nulla dei "sintomi dell'amore" e diffidenza. Due pecche mortali che si ripetono in un circolo vizioso; a volte ne sono certo: non è un'illusione; altre volte confondo i segnali e perdo la rotta credendo di essere preso in giro com'è sempre accaduto e mi ritiro in una trincea da cui difendo strenuamente questo cuore già ferito; eppure a volte ricomincio a vedere che l'interesse si manifesta troppo accentuato per essere senza una base sentimentale. Perché mi cerca in modo così insistente? Sarà che vuole mettere a nudo gli errori passati? Vuole vendicarsi? Sì, può essere: è una persona che, se ferita, ti tira uno schiaffo piuttosto che porgere l'altra guancia. Non può essere che così... in fondo sono un uomo da schifo di cui non sarebbe possibile innamorarsi né tantomeno potrebbe una donna come lei.
Allora come reagire per non essere feriti? Meglio dichiarare la verità del proprio amore da lontano, senza avvicinarsi, perché so bene che un'eventuale prezzo da pagare da lei richiesto mi ucciderebbe moralmente, perché non potrei più vederla nemmeno per pochi minuti e poi questo sarebbe indice di una totale indifferenza che addirittura preferisce un ritorno economico al mantenimento dei buoni rapporti. Per non parlare, poi, di ciò che succederebbe nella mia famiglia: perderei anche la più piccola fiducia da parte dei miei figli, degli amici che già hanno un'idea negativa quanto sbagliata di me. Non posso rischiare questo. Anche se è stato un gesto da poco, l'amore, la vergogna verso me stesso, la convinzione di non poter essere ricambiati hanno intensificato i sensi di colpa in modo atroce nemmeno avessi ammazzato qualcuno.
E' soprattutto per questo che non mi sono avvicinato nemmeno quando avevo la convinzione di essere amato. Se lei mi assicurasse con tanto di prove logiche che non mi verrà imputato nulla, supererei gli ultimi timori che sarebbero di poco rilievo rispetto al primo.
Non ho mai imparato a valorizzare i gesti motivati dal bene, forse perché la mia vita è cominciata col male ed è sempre stata caratterizzata da una prevalenza di odio, disprezzo, indifferenza, anche se rivolgevo amore e attenzioni agli autori di tale odio. Qualche ragazza mi avrà pure amato in passato, ma non vi è stato un ritorno da parte mia sia perché non ero pronto sia perché non riuscivo a fidarmi.
E' che non riesco a considerare i più come esseri capaci di debolezze e sentimenti forti, forse perché fra i tanti sono sempre stato il più debole, e allo stesso tempo quello che più dava peso ai sentimenti. Gli altri li ho sempre considerati quasi come delle fredde macchine da calcolo, perché non mi spiegavo come facessero a intravedere la soluzione migliore, a cavarsela, a sapersi comportare in modo adeguato. Non attribuivo loro la capacità di lasciarsi andare ai sentimenti, almeno non completamente. Sembrava che nulla gli interessasse davvero, che nulla fosse così importante da permettere loro di farsi quattro risate cinque minuti dopo l'accaduto. Questa idea degli altri superintelligenti, esperti e insensibili me la sono portata un pò anche adesso, anche sapendo che la differenza fra me e loro stava nell'esperienza.
Per questo tendo a vedere dietro i gesti d'amore i calcoli di una mente criminale. Non lo penso ma sta sempre di fondo questa convinzione risultante da esperienze solo nagative. Adesso vorrei spezzare la catena. Ho solo bisogno di una piccola conferma in più.

22 dicembre 2011

Categoria: Pensieri