Pensieri

da Sognando

Alla notte, mi capita spesso di sognarla e nel fascino del buio volo lontano verso qualcosa di ispiegabile... L'altra notte ho pianto, si, ho pianto durante il sonno perchè qual'cosa mi è stato strappato, perchè ciò che "volevo" non cera più... Ma perchè quell'antico sapore mi tormenta ancora???? Non riesco a capacitarmi ciò che succede dentro alla mia testa quando la sogno... In realtà, quello che ho sempre saputo è che i sogni sono preoccupazioni, paure, desideri che vorresti realizzare, un qual'cosa in sospeso, di irrisolto che ancora vive in te e che lo farà fino a quando non metterai la parola fine... In fondo, credo di sapere qual'è la risposta a tutto questo e quale sarebbe la soluzione... Ma, a dirla tutta, mi manca tantissimo e nello stesso tempo ho paura, si, una paura così grande da non riuscire a gestirla... Non so se questo silenzio sia la scelta giusta, se questo tacere sia corretto, ma è così che vivo da molto tempo e che riesce a bloccarmi... E' come se in un buzzle mancassero dei tasselli e questa irrisolutezza mi porta a vivere alti e bassi... Non dico di essere scontento della mia vita di tutti i giorni, è solo che non so che cosa avrei vissuto con quel "sogno" che mi sconvolge ancora... Forse sarà stato solo un fuoco di paglia che però mi ha incendiato cuore e anima... O forse mi stò struggendo per qual'cosa che ho idealizzato nella mia memoria, come meraviglioso e indistruttibile... Forse ho perso ciò che più di raro possa esistere, forse... Ma non sono sicuro... So solo, che ogni tanto mi capita di sognarla e non posso fare altrimenti... La vera risposta probabilmente l'avrei con un confronto, ma solo al pensiero muoio e più passa il tempo e più mi manca... Non nascondo di temere lei a la sua imprevidibilità... Però il suo allontanamento dice tutto...

15 gennaio 2012

Categoria: Pensieri

da viki

ma non sai dove si trova adesso? prova a scrivere una lettera se non puoi dirli in faccia!

15 gennaio 2012

da richard

si e' vero anche io penso che dovresti fare qualcosa

15 gennaio 2012

da Rubinia

Dovresti concludere in qualche modo altrimenti la sensazione d'irrisolto non andrà via. Parlarne con lei sarebbe l'ideale, ma forse prima dovresti ritrovare la pace necessaria per gestire la situazione.

15 gennaio 2012

da Orchidea

Ed è così che l’amore può trasformarsi dalla più grande gioia al più grande dolore.

Vivi l’amore immensamente ed a un tratto senti una ferita al cuore perché lei ti ha detto: non ti amo più!

Piangi e pensi sempre quel momento che ti fa soffrire atrocemente, desideri non vivere più, stare da solo con te stesso. Questa è la sofferenza. Non puoi sfuggirgli perché ti segue anche se non la vedi. Puoi distrarre la tua mente ma alla prima occasione ti si ripresenta più forte di prima. L’immagine di lei è ancora più bella da quando ti ha lasciato, l’unico capace di comprenderti e di tirarti fuori da questo incubo. Ma capisci che lei non c’è più.

La mia esperienza e quella di tantissime altre persone mi posta a dirti che per superare la sofferenza in amore non devi negarla, ma viverla, attraversarla, uscirne trasformata.
Il negare, il rimuovere, il proiettare all’ esterno le cause di questa sofferenza, ed in molti casi trovare in essa una zona di comfort in quanto ci si sente al sicuro al suo interno, da eterne vittime, non fa crescere psicologicamente, né spiritualmente.
Saper soffrire per un amore significa dunque saper stare nella sofferenza per saperne uscire trasformati. Non negare o fingere di stare bene se il cuore è a pezzi. Non bisogna dimostrare a nessuno che siamo più forti di quello che loro credono, che superiamo con facilità il dolore dell’amore negato. Che vuol dire però non fingere? Semplice, se ti va di piangere…fallo! Se ti va di startene a casa solo racchiuso nei tuoi pensieri…fallo! Fai tutto ciò che ti senti di fare anche se questo significa startene rannicchiato abbracciato ad un cuscino.
So che molte persone non sono d’accordo, non vorrebbero mai soffrire, vorrebbero eliminare la sofferenza e la morte stessa.
E questa è la causa di tante nevrosi e di tanti peccati.
Saper soffrire significa saper stare nella sofferenza per poi uscirne.
Il negare, il rimuovere, il proiettare all’esterno le cause della sofferenza, soprattutto psicologica e spirituale, o, al contrario, il rimanere dentro la sofferenza, da vittime sacrificali, senza elaborarla, non fa crescere.
Non trasforma. La sofferenza appartiene alla vita.
Per definizione.
E’ meglio metterla in conto, fin da subito.
Siamo qui, sulla terra, per compiere un viaggio.
Un viaggio eroico.
Dove ci si trasforma.
Seguendo la propria vocazione, i propri carismi. Dalla sofferenza rinascerai e ti sentirai così bene…che adesso non riesci a crederci.

Allora capirai che tutto questo dolore era necessario ed è stato importante viverlo e non negarlo.

16 gennaio 2012

da Sognando

Cara e dolce Orchidea, lo so che è solo accettando la sofferenza che si cresce, ma sapessi com'è difficile... A nessuno piace soffrire e tutti vorremmo per noi una vita esente da qualsiasi tipo di "ombra"... Ma più si fa finta che la sofferenza e il dolore non esistono, più esse si sedimentano in zone sempre più oscure nella nostra anima, producendo effetti dannosi anche molto tempo dopo che essi si sono manifestati... Ma, saper affrontare la sofferenza, attraversarla e scoprirne i "frutti" a volte positivi, è assai difficile... La si nasconde come se fosse una colpa e la colpa diventa poi vergogna, essere sofferenti è come mostrare una debolezza agli altri, diventando poi recessi sempre più profondi e sempre più nascosti agli altri... Ma quando la sofferenza personale diventa insostenibile ecco che arrivano momenti che noi chiamiamo crisi, quei passaggi dolorosi nei quali spesso finiscono le cose più belle della nostra vita... Non'è assolutamente bello soffrire, ma la sofferenza è un insieme di sensazioni, una strada da percorrere per giungere spesse volte alla verità... E' qualcosa che dobbiamo vivere nel privato del nostro essere e che difficilmente può essere condiviso... Buona e serena Giornata...

17 gennaio 2012