Lettere

da anonimatu

Tutto posso sopportare tranne una cosa: che tu ti metta da parte, che tu non mi faccia sentire la tua presenza nei modi che puoi. Ti scongiuro convinciti che la vita è dura ma è vita con te, la vita non più vita senza te. Ti puoi convincere che non esiste il bene senza te? IO VOGLIO STARE BENE VUOL DIRE SOLO=VOGLIO STARE BENE CON TE. VOGLIO TROVARE LA VIA DELLO STARE BENE INSIEME A TE. Sto impegnandomi per trovare la via per te con te. Capisci? Convinciti per favore.Quando vedo che soffri tanto, vorrei aiutarti anche solo a capire qual'è una maniera qualsiasi per sollevarti. E ascoltami attentamente, se proprio non puoi non riesci, ok, starò male insieme a te. E' già successo infinite volte, che quando tu stavi male io soffrivo insieme a te, ricordi quando ti ho sempre detto che se tu non potevi fare una cosa avrei rinunciato anch'io? E l'ho fatto sai, di quello che ho saputo da te, ho rinunciato ogni volta a quello che tu non potevi fare, ho seguito ogni tua sofferenza. Convinta e contenta di farlo perchè ti amo e voglio condividere tutto con te.Ma ora, mi sembra che il percorso stia andando benino, allora sto già guardando il meglio, sto già guardando avanti. Forse con troppo anticipo, ho capito, esistono ancora difficoltà ardue da affrontare d'accordo io ci sono. Ma la canzone di Renato Zero " Il cielo" è chiara e coinvolge ogni persona che ama: io ti amo come un fratello aggiungendo un'altra forma particolare quindi pensa quanto sono sentite e sincere le parole che dice questa canzone per te: " piangerai e canterai insieme a me fratello mio...più su..." Piangeremo e canteremo insieme fratello-amore mio, e non può essere altrimenti.Perchè il dolore condiviso si sopporta con meno fatica e la gioia condivisa diventa più grande da diventare immensa. Vorrei sapere se ti ricordi meglio le parole di questa cnzone che mi piace tanto. Me le puoi scrivere nella prossima dedica? Grazie, ciao amore mio.

16 gennaio 2012

Categoria: Lettere

da anonimo

Mi sei stata accanto per così tanto tempo aiutandomi, soffrendo e sperando con me, anche se da parte mia non c’erano segni concreti che questo nostro sogno potesse realizzarsi. Di questo ti sono grato e non sono solo parole; sento una gratitudine che viene dal cuore e che mi spinge a restare con te. Infatti non volevo andare via. Avevo solo deciso di prendere un po’ le distanze. Di mio non ti lascerei mai perché andarmene significherebbe affondare di nuovo nelle spire della nostalgia di te. C’è un solo caso in cui prenderei una decisione definitiva ovvero se la mia presenza dovesse causarti solo dolore. Anche per me c’è una cosa totalmente insopportabile ed è quando ti vedo soffrire per causa mia. Posso tenermi tutta la sofferenza finché sono solo, ma quando di mezzo ci vai tu è come se le due cose si sommassero insieme con la colpa. Quando succede qualcosa del genere mi ritraggo d’istinto e mi chiedo cosa ho sbagliato, se sarà un bene o meno continuare a restare e se restare in che modo farlo. “Devo sfruttare i modi possibili di stare con te”…. certo che è una richiesta legittima, anzi direi che c’è la necessità di stare insieme il più possibile, e mi scuso se a volte venivo meno. Non avevo un’idea chiara di chi avessi di fronte o meglio dell’amore che c’era in te. E per quanto riguarda quest’ultimo nemmeno adesso so di cosa si tratta esattamente; ma ho preso una decisione: mostrerò amore comunque perché è questo che intendevo e comunque vada a finire non avrò poi il rimpianto di aver taciuto, rischiando poi di farti andar via con un’idea di me del tutto stravolta. Vuoi continuare ad esserci per me come hai fatto finora finché non raggiungeremo “il cielo”. Quella canzone di Renato Zero è una vera poesia. Sembra davvero che certe cose le abbia dette tu e una bella parte potrebbe applicarsi anche a me. S’incentra su un amore difficile da vivere. Mi hanno colpito quelle metafore all’inizio, quella del fiore, dell’aquila…

"Sboccia un fiore malgrado nessuno lo annaffierà,
Mentre l'aquila fiera, in segreto a morire andrà,
Il poeta si strugge al ricordo di una poesia,
Questo tempo affamato consuma la mia allegria ….
Canto e piango pensando che un uomo si butta via,
Che un drogato è soltanto un malato di nostalgia,
Che una madre si arrende ed un bambino non nascerà,
Che potremmo restare abbracciati all'eternità…."

una descrizione perfetta delle stesse circostanze, le stesse sensazioni. E poi il seguito, l’altro che fa da spettatore, la disperazione iniziale che poi si trasforma in speranza, in quel piangeremo insieme “finché ci crederò, finché ce la farò”. Tutto molto pertinente. Allora facciamo così, amore. Cercherò di essere più presente e non cercherò soltanto: voglio davvero riparare ciò che ci manca. Ce la faremo insieme a raggiungere quel cielo che è amore e consapevolezza (ho letto che si può intendere anche così il cielo nella prima canzone), due cose che sono strettamente correlate. Avrei dovuto capirlo prima, visto ciò che ho visto e letto. (Peccato che la teoria sia così distante dalla pratica. Questo è ciò che mi fa sbagliare sempre.) Collaboriamo soffrendo ora perché la gioia finale sia più grande, d’accordo con te, e ti dico la verità la tua sofferenza è un’ottima molla che mi spinge a dare l’impossibile per tornare con te. Mi fa male sentirti così. Se proprio dovesse andare male almeno saremo stati una lezione di vita per entrambi e per chi ora dice di no alla nostra storia. Per dirla con le parole della canzone “Sveleremo al nemico quel poco di lealtà, insegneremo il perdono a chi dimenticare non sa”.

17 gennaio 2012