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da 19enne
Non sono ricco, non sono bello, non ho particolari doti, eppure, è così, la gente si avvicina fiduciosa nei miei confronti. Mi arrivano sempre persone alla ricerca di comprensione, affetto, sostegno, riparo. Credo che un po’ sia anche normale, ma poi non sono solo le nuove conoscenze che si comportano così. Anche chi mi conosce da tempo e non solo i famigliari della cerchia più immediata mi cercano desiderosi di affetto, vedo che si trovano bene, che mi vorrebbero vedere più spesso, tant’è che un sacco di volte mi sono chiesto cos’è che realmente attraesse così tanto. E’ come se fra le maglie dell’apparenza trasparisse una sicurezza, la gente è come sicura che da me non riceverà del male e, non solo, si avvicinano proprio convinti che da me possano ricevere bontà, affetto, amore appunto. In fondo è vero perché si vede che non tutti emanano questo calore umano. Mi è successo tante volte che la gente si avvicinasse con le migliori aspettative ed io dall’altra parte ne ero felice, volevo essere presente, ma poi rimanevo intrappolato nelle mie guerre interiori. A volte perfino quando i compagni di classe m’invitavano a prendere un caffé al distributore, mi rifiutavo di seguirli perché avevo la sensazione di star tradendo qualcosa. Strano perfino a me stesso, anche se la spiegazione è ben logica per me e chi ne sa anche solo qualcosa di me. Questo è stato il mio guaio di sempre. Ma è già da un po’ che si sta facendo spazio un grande schifo del presente, sono stanco di non poter tagliare i ponti con chi non ha smesso di governare la mia vita.
24 gennaio 2012
Categoria: Pensieri
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