Lettere

da Stefania

Mi dispiace per il modo in cui ho reagito davanti casa tua; ma allo stesso tempo nemmeno tu sei stato da meno. Mi hai lasciata del tutto sconvolta quando hai cominciato a urlarmi che se reagisco male è solo perché sono una persona malvagia, gelosa, invidiosa non ho capito ancora di che. Sentirmi dire questo mi ha addolorato e insieme mi ha portato a farmi delle domande. Possibile che tu pensi davvero che riesca a provare qualche forma di odio nei tuoi confronti? Non riesco a crederci. Dopo tutto quello che ci siamo detti, tu credi ancora che in qualche modo ti disprezzi. Forse, è così, mi sono spiegata malissimo, non sono riuscita a trasmetterti ciò che sentivo. E’ che a volte sembra troppo strano perfino a me stessa. Ma non voglio che tu abbia un’opinione di me tanto contorta. Ce ne fosse motivo l’accetterei, ma in questo caso non c’è nessuna base per affermare ciò che dici di me perché se ho agito in un certo modo è stato sempre per amore. Provo a spiegarti cosa è successo prima, anche se credo tu ne sia già al corrente. Prima che litigassimo, tu avevi detto delle cose che forse non era state colte nella maniera giusta da me. Parlavi giustamente in seguito a certi altri miei comportamenti d’impossibilità, di andar via, di rompere i contatti. Lì per lì ho pensato che dicessi certe cose perché ti eri stancato di me. Mi sono sentita presa in giro perché da questo sembrava che per te era stato solo un gioco senza nessun interesse. Mi sono sentita ferita. Non ce l’ho fatta più ed ecco che me ne sono uscita con certe frasi. Questo è successo anche altre volte perché non sono riuscita bene a capire le tue intenzioni. Non sapevo a cosa mirassi di preciso. Poi dopo l’hai detto chiaramente che volevi cercare di costruire qualcosa. E’ sempre questo che ci frega alla fine, la mia scarsa competenza in certi ambiti. Ti giuro che in tutto questo c’entra poco la cattiveria. Ti amo troppo per provare qualcosa di negativo nei tuoi confronti. Ne avrei di cose da invidiarti perché hai più di me ma ti giuro che prima che tirassi in ballo il discorso dell’invidia non ci avevo nemmeno pensato alla possibilità di poter provare una cosa del genere, proprio non mi viene naturale nei tuoi confronti. Nemmeno agire in modo cattivo lo è. Ovviamente, se mi sento ferita, rispondo in automatico, ma nemmeno in quel momento ti odio. Lo so che è una ca**ata, che è successo il finimondo per una cosa che non valeva nulla, ma proprio di cattiveria lì non ce n’era. Per il resto non so cosa dirti. Forse è così, avrò un caratteraccio o meglio un carattere non abituato a certe forme di relazione, ma non un carattere cattivo, di quelli che sanno provare odio. Mi dispiace, i miei sentimenti partono minimo dall’indifferenza. Tu non mi sei indifferente. Quindi sta certo che non si tratta di negatività. Per il resto non posso dirti nulla perché di certo non puoi soffrire così. Mi dicevi che dovevo mostrarti qualcosa e, anche se in un certo arco di tempo forse non l’ho fatto, ciò non vuol dire che non senta nulla. E’ come se fossi sempre perfettamente bilanciata, imperturbabile nelle dimostrazioni. Ma questo non va bene, dovrei far trasparire e farmi trasportare in una data direzione. Spero di tenerlo presente, se non in questa, nella prossima possibile esperienza, anche se di certo non volevo perderti così.

16 febbraio 2012

Categoria: Lettere

da polly

ma perchè noi donne dobbiamo sempre colpevolizzarci???ti ha trattata molto male, ma tu riesci a dare la colpa solo a te stessa. Quando ci si ama può succedere di avere incomprensioni, di non capire l'altro, ma ci si viene incontro : si dialoga, ci si confronta. Non accetto che l'altro scarichi tutta la "colpa" su l'altro, è un modo solo per pulirsi la coscienza..
Ti consiglio di smetterla di colpevolizzarti e di tirare fuori il carattere...Affrontalo, discutine e poi decidi, ma non con l'atteggiamento di chi pensa di stare sempre nel torto..

16 febbraio 2012 - Roma

da Stefania

Eh già... mi sa che un pò hai ragione. :/

16 febbraio 2012