Lettere

da Julian

Ho pensato a lungo alle vicende finora trascorse, a ciò che poteva essere utile ed è stato dimenticato portandoci per un attimo a fermarci e a confrontarci sulle vie da prendere. C’è stato un grave errore da parte mia. Ho voluto inserire questa storia in schemi appartenenti alla mia vita che non erano consoni ad accoglierla. Questo mi ha reso a tratti incapace di ascoltarmi e quindi di ascoltare. Non poteva essere altrimenti visto che certe modalità che si ripetevano nel mio quotidiano sembravano fatte apposta per non sentire. Per questo nel mezzo dello scambio non arrivavano mai cose vere, cose estrapolate e tradotte dalle sensazioni del momento, ma immagini superficiali, il ricordo sbiadito di ciò che ogni tanto saliva a galla. Certe azioni quotidiane controproducenti sabotavano in silenzio ciò che avveniva dopo e per questo, pur essendo motivato ad ascoltare, potevo ben poco contro quella parete ovattata che si frapponeva fra me e ciò che avevo da dire. Credo di avere diverse cose da esprimere e già per poter fare questo devo apportare alcune modifiche al quotidiano. Perché ciò avvenga e di conseguenza cambi anche la manifestazione dei sentimenti c’è bisogno che l’obiettivo sia ben chiaro. Ho bisogno di percepirne la verità, di crederci in maniera forte, ho bisogno della tua vicinanza, di avere risposta ad un sacco di domande. Qual è il sentimento che ci unisce, quello che possiamo trarre dalla sintesi dei due? Se c’è una cosa che ci permetterà di andare avanti è trovare un equilibrio che ci permetta di collocare questi due mondi in relazione evitando che entrino in conflitto. Ci sono un sacco di differenze nel nostro modo di vivere tanto che viene spontaneo da chiedersi cosa potremmo mai condividere. Chiunque si chiederebbe cos’è che ci porta a definirci addirittura innamorati l’uno dell’altra. Non rispondo a questa domanda per ora. Fatto sta che ci cerchiamo. Questo vuol dire che vogliamo entrambi qualcosa che ci manca dall’altro altrimenti non ci cercheremmo. Siamo però talmente diversi nelle abitudini, negli interessi, nella vita che l’unica cosa che potrebbe accomunarci è l’amore. Ma, essendo che c’è ben poco che si assomiglia nelle nostre vite, devono avere parecchio di diverso anche i motivi che ci portano ad amare. Sono forme d’amore diverse, complementari, si spera. Ora non vale la pena pensare a chi ama di più e chi meno, se è amore o meno. Lo scopriremo col tempo. Adesso è del tutto inutile chiederselo dato che non sapremmo dare una risposta. Dobbiamo conoscerci, sperimentare noi stessi in relazione all’altro per avere un’idea precisa di fin dove possono portarci i sentimenti. L’importante è che abbiamo qualcosa per cui cercarci. Anche nell’amore c’è un inizio. Ti devo dar ragione nel fatto che non è utile bruciare le tappe parlando già da ora di progetti troppo grandi. La volontà di arrivarci ci deve sempre essere. Ma, dato che ci sono troppe cose in cui dobbiamo conoscere l’altro, sarebbe meglio andarci piano. Con obiettivi troppo alti pericolosamente abbinati ad una conoscenza minima dell’altro, di sé, dei sentimenti, ci potremmo far male, rischieremmo che le ferite c’inducano a lasciare. Allora, dovremmo fare come se non avessimo sogni e partire dall’obiettivo minimo di darci semplicemente affetto. Dovremmo sfruttare l’unica cosa che ci accomuna svincolata dal resto e farlo a livelli minimi. Avevi fin troppo ragione tu quando dicevi di non avere pretese. Te lo riconosco. Partendo dalla più fondamentale forma di scambio non rischieremmo quello che è accaduto. Poi se dovrà esserci sempre di più accadrà. Ma lo sarà di pari passo con la nostra crescita insieme. Mi dispiace per quello sbaglio. Stavo rischiando di perdere qualcosa a cui tenevo tantissimo solo per non aver ascoltato. Devo ricordare sempre di non mancare in questo. Se puoi, ricordamelo anche tu.

17 febbraio 2012

Categoria: Lettere

da Rugiada

è bellissima questa lettera..sei tanto dolce, speriamo che lei la legga e sapopia capire chi sei..auguri speriamo che tu sia più fortunato di me ciao

18 febbraio 2012

da anonima

Se fossi lui ti risponderei: sono contenta, ora hai compreso, non importa ciò che è accaduto, mi fa piacere conoscerti, partiamo da questo, io ho ascoltato, invece, oltre le parole, e posso dirti che non sei solo, domani è un altro giorno!! Buonanotte!

19 febbraio 2012