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da Emanuele per lei
Non voglio che l’amore si spenga lasciando nel buio gli spettri di ciò che poteva essere. E’ vero che ho date poche dimostrazioni ma questo non vuol dire che non ci sono stato male. Forse non immagini quando i miei stati d’animo possano essere influenzati dai tuoi. Quando ti ho sentita così, mi sono sentito morire. L’amore ha preso tutto di me e quando rischia di finire non c’è una parte che tace il dolore anche se l’aspetto rimane muto. Ciò che è accaduto e la conseguente reazione mi hanno turbato. Mi sono sentito per un attimo il più sventurato dei colpevoli, quello che uccide e solo dopo si rende conto di ciò che ha fatto. La mancanza che mi assaliva, la tristezza, la colpa non mi hanno fatto chiudere occhio. Sentivo le punte del malessere che mi trafiggevano, mi sentivo soffocare, ma non avrei mai dato dimostrazione di ciò che mi stava accadendo. Meglio cercare una soluzione. Ma andavo nel panico ogni volta che sentivo l’esistenza della possibilità che sarebbe stato inutile perché non avrebbe più funzionato. Non sono abituato a dare grandi dimostrazioni. E questo non per l’orgoglio. L’orgoglio in me è solo una maschera di forza. Di certo non m’illudo di essere migliore. Mi hanno insegnato che quanto più ci si mostra deboli tanto più sono in grado di farti male. Per questo è meglio tacere piuttosto che parlare. Tuttavia credo che qui sia un errore. Deve esserti sembrato che non m’importasse, devi esserti sentita sola nella lotta. Non possiamo perderci per questo. Ciò che vidi in te mi parlava d’amore. E’ straordinario che sia accaduto: un motivo in più per non lasciar perdere. Ti ringrazio di avermi fatto notare che devo prendermi più responsabilità. Grazie di avermi ascoltato. Lo so che non potevi fare di più. Infatti adesso sono io adesso che devo salvarci dai rimpianti.
18 febbraio 2012
Categoria: Lettere
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