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da Chiara

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da Chiara

Continua a vivere nel mondo delle favole. Io no! Figurati se un bambino, è felice di andare a vivere con l'amante della madre, o del padre!

17 luglio 2012 - Milano

da anonimo

Continui a non capire, non ho detto che un bambino è felice ad andar a vivere con l'amante della madre, e poi, non sarebbe amante se ci fosse un legame sincero, profondo,non basato solo sul sesso ma nella voglia di completarsi di essere felici. Ho detto che parlando con i bambini in modo chiaro e sincero si supererebbero quelle paure delle quali lei parla.Pensa davvero che i bambini siano solo degli egoisti?Pensa che solo perchè un bambino piange perchè il padre parte gli voglia più bene di chi ha la maturità, non è viziat0 e capisce che il padre non va via perchè non gli vuole bene o non sentirà anche lui la sua mancanza ma va via per lavorare?Hai poca fiducia nella capacità di comprensione dei bambini. si vedono bambini di figli separati che vivono molto meglio di bambini con genitori separati in casa che come dici tu se hanno un amante è solo per il loro sodisfacimento sessuale. Un uomo o una donna che decide di separarsi ha già metabolizzato da tempo la decisione e seè una persona intelligente ha già preparato i figli alla nuova situazione sottolineandogli chenon si separeranno loro ma il padre o la madre.In riferimento se saranno felici con il compagno/a del padre o della madre penso che sta anche all'altra persona dimostrarsi aperti ad instaurare con loro un bel rapporto senza mai sostituirsi al padre o alla madre.Il loro nuovo lui o lei si deve conquistare solo la stima e la fiducia, far capire che non hanno perso qualcosa ma hanno trovato un'altra persona che gli vorrà bene.E' realtà non favole, forse tu sei talmente convinta che i tuoi pensieri siano in assoluto la verità che non prendi neppure in considerazione che non è tutto sbagliato quello che dico.

17 luglio 2012

da Chiara

Ti rispondo così. Mi puoi dare del tu tranquillamente..visto che prima mi dai del Lei, e dopo del tu...

Elizabeth Kübler Ross, medico, psichiatra e docente di medicina comportamentale, sostiene che la separazione dei genitori è vissuta dal bambino con una miscela di emozioni che toccano il senso di abbandono, rabbia, frustrazione, sentimenti simili al dolore provato di fronte alla morte di una persona cara. Nel modello presentato dall’Autrice, si osservano cinque stadi di elaborazione del lutto che, adattati alle situazioni di divorzio e separazione, si distinguono in:

1° stadio: negazione. I bambini rifiutano di accettare la separazione dei genitori e la conseguente perdita di uno di essi, arrivando a negare la realtà della separazione.
2° stadio: rabbia. È frequente che i bambini in questo momento particolare della loro vita provino rabbia o ostilità nei confronti di uno o di entrambi i genitori, dei fratelli, delle sorelle, degli amici e persino di loro stessi, ritenendoli/ritenendosi la causa del conflitto e/o della separazione.
3° stadio: negoziazione. Alcuni figli, attraverso un cambiamento comportamentale negativo (es. ricatto emotivo) oppure positivo (es. alleanza per manipolare il fanciullo), cercano di frenare il processo di separazione genitoriale o di posticiparne il distacco.
4° stadio: depressione. Si è rilevato che i bambini in questione hanno una probabilità maggiore di sviluppare sentimenti di abbandono, di paura e si dimostrano apatici.
5° stadio: accettazione. Con il passare del tempo, diversi bambini sembrano riacquistare un loro equilibrio e sentirsi a loro agio nella nuova situazione familiare, potendo rivivere sentimenti di conferma d'amore e di accoglimento affettivo.

17 luglio 2012 - Milano

da Chiara

Dimenticavo..e poi con questo concludo..

I figli non arrivano ad una accettazione del divorzio dei propri genitori se prima non affrontano ed elaborano le varie fasi del dolore. L’elemento fondamentale per i bambini e per i genitori è permettersi di soffrire, poiché solo in questo modo è possibile superare il dolore della separazione, in particolare modo se conflittuale e densa di ostilità.

La separazione conflittuale
Il conflitto è una situazione che innesca emozioni forti e spesso richiede interventi, decisioni e scelte precise. Le persone coinvolte sperimentano un profondo senso di solitudine, un isolamento legato alla difficoltà di riconoscere e comunicare quanto si sta provando, ma anche alla paura di perdere posizioni nella contesa in corso. In particolar modo se i contendenti cadono nella trappola dell'evoluzione estrema del conflitto, definita “muro contro muro”. Una famiglia conflittuale non è necessariamente malata e nemmeno deviante; l’aspetto problematico non è il conflitto in sé, quanto piuttosto la sua “gestione” e l'opportunità, per i soggetti coinvolti, di affrontarlo in modo costruttivo.

Esistono segnali che evidenziano un forte disagio per i minori coinvolti nelle aspre contese tra i genitori:

Disturbi del comportamento. Tra i disturbi del comportamento più manifesti ricordiamo: l'aggressività, la crudeltà verso gli animali, l'iperattività, i comportamenti violenti contro di sé e gli altri, l'inibizione.
Disagi nell’area emotiva. Come ansia, rabbia, depressione, scarsa autostima.
Difficoltà a scuola. Le difficoltà a scuola si manifestano attraverso disturbi dell’apprendimento e scarso profitto scolastico.
Sintomi psicosomatici. La psicosomatica è una branca della psicologia medica volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico (organico) e la sua eziologia di natura psicologica.

In presenza di questi segnali, gli adulti dovrebbero riflettere sul passato, sul presente e sul futuro dei propri bambini e di se stessi.

17 luglio 2012 - Milano

da anonimo

ti risponderò presto, leggendo quello che hai scritto non riuscivo a concentrarmi perchè mi è sembrato come se mi stesse parlando una persona che conosco e stimo alla quale voglio molto bene. E' interessante quello che hai scritto e rispondero' a tutto quando saro' meno distratta dai miei pensieri.Anche se oggi sono molto triste, delusa e demoralizzata per altre cose mi permetto di risponderti per ora partendo dal tuo finale. Hai ragione i genitori dovrebbero riflettere sul presente, passato e futuro dei propri bambini e di se stessi.Questo riflettere porta in molti casi a prendere la decisione di separarsi.Detto questo ti saluto e presto quando saro' più concentrato ti rispondero' sulle altre cose anche se devo dirti che sono cose delle quali spesso mi e' capitato di discuterne con dottori e altre figure preposte per la tutela dei minori ed e' capitato che a causa di genitori che non si separavano ma facevano vivere situazioni difficili ai figli, si e' stati costretti a prendere decisioni drastiche come l'allontanamento del minore dalla famiglia. Detto ciò arrivederci e a presto.Ripeto. solo parlare, ascoltare i bambini, stare vicino ai bambini, superare insieme le varie fasi SE SI DOVESSERO PRESENTARE, preparaRLI in anticipo ALLA NUOVA SITUAZIONE FAMILIARE, SOLO COSI' POTRANNO AVERE IL tempo di "elaborare il lutto" IN ANTICIPO E TROVARSI PRONTI E FORTI PER SUPERARE QUELLO CHE ANCHE IO DEFINISCO UN FALLIMENTO MA se si dovesse presentare sarebbe meno traumatico. QUESTO LAVORO RIPETO DOVREBBERO FARLO I BAMBINI E ANCHE I GENITORI. RICORRERE A SITUAZIONI CONFLITTUALI E' DISTRUGGERE I BAMBINI E FAVORIRE L'INSORGENZA DELLE VARIE FASI CHE UNA SEPARAZIONE POTREBBE CREARE.

18 luglio 2012

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