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da Sarah
Trentun Ottobre duemiladodici, due mesi e diciassette giorni. Cosa vuoi che sia, siamo soli tutti ma non soli quanto me. Soli con l'incapienza, soli con le bugie e la pioggia, il suono delle gocce che cadono, cadono e non si fanno male mentre io soffoco, mentre se cado io vengo sommersa da false speranze, false certezze. Rivoglio le tue mani che mi soffocano d'abbracci, le tue mani che mi accarezzano i capelli. Rivoglio il suono della tua voce, la tua voce che mi riscalda il cuore. Rivoglio l'amore, 15 anni e la paura di non saper più amare, non vedi cosa mi stai facendo, non capisci che senza la capienza dei tuoi abbracci sono vuota. La certezza di essere per te neanche un quarto di quel che tu sei per me. Dio dammi la forza di dimenticare, la forza per scappare da tutte quest'ingiustizie, da tutti questi ricordi. Dammi la forza di non amare più quello di cui ho bisogno ma di amare quello mi fa bene
31 ottobre 2012
Categoria: Sfoghi
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