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da Anonimo per stel
Chi mi conosce pensa che io sia una persona fragile. Io mi guardo così, solida e paziente, che faccio passare le peggiori giornate, senza pesare su nessuno, sempre attenta a non disturbare, e penso di essere tremendamente forte nelle piccole cose. Giornata dopo giornata. Mentre soffoco nella realtà che vivo, eppure sono in piedi. E questa per me è la grande forza. Ma non pretendo che lo capiscano. Io so che sto lasciando passare il tempo in attesa di qualcosa.Di un cambiamento, o della morte.Qualcosa che cambi lo status quo, comunque.E nel frattempo mangio, respiro, cammino. E per il momento questo basta. C'è chi dice: invece di pensare a quello che non hai, pensa a quello che hai.Allora, vediamo. Avevo un sogno e non sono riuscita a raggiungerlo, forse non meritavo di raggiungerlo.Succede. Ma sono andata oltre, me ne sono costruita un altro, meno difficile, più alla mia portata e questo mi da una parvenza di obiettivo da perseguire nella vita. Poi? ah, si. La famiglia. Famiglia sfasciata anni fa.Però alla fine anche a quello ti abitui. Certo, a Natale può far male. Ma è sopportabile. Amici? Poche amiche. Ma forse l'amicizia come quelle dei film non esiste. Se ci penso, nessuna di loro penso lo sia davvero. Gruppo di amici? Comitiva? Amici delle "amiche" e rispettivi ragazzi. E tutto gira attorno a questo. A loro, ai loro viaggi, ai loro amori. Io sono un peso morto. Un supplemento. Un'appendice. Quando ci sono bene, se non ci sono va bene uguale, hanno il loro gruppo, il loro amore, la loro vita. Questa credo sia la parte peggiore della mia realtà, quella che mi schiaccia di più. Ho tanti difetti, ma un unico grande pregio: la pazienza. E questa mi aiuta a rassegnarmi. Però ci sono momenti in cui vorrei cambiare tutto, recidere i rami secchi, ricominciare da capo. E mi divincolo tra le catene. Ma poi non so da dove iniziare, non vedo appigli, non vedo luci:smetto di ribellarmi, mi rimetto buona buona a sedere con le mie catene ai piedi. Faccio un sorriso alle amiche e loro sono contente, sono in pace con la coscienza, sanno che non sto bene ma vedono il sorriso e pensano "vedi, qui bloccati con noi, a respirare la nostra felicità, la nostra vita non si sta male evidentemente." E l'importante è questo, non sentirsi in colpa per nessuno e avere tutto quello che vogliono, qui e ora. Una bella vita, e la riverenza delle amiche meno soddisfatte, meno fortunate. Che stanno lì, perchè non sanno dove altro andare, a sbavare su quella vita che non hanno e che probabilmente non avranno mai. Questa è la mia forza, lasciare che la vita vada come deve andare, rassegnarsi al fatto di non poterla cambiare, e vivere lo stesso.
8 dicembre 2012
Categoria: Solitudine
da Anonima
Guarda che tu puoi cambiare la tua vita in qualunque momento..
8 dicembre 2012
da Valerio
Capisco quello che provi. Capisco quel senso opprimente che attanaglia l'animo al risveglio e lo perseguita nei sogni. Capisco quel senso invincibile prigionia che sai di non meritare. Capisco il senso di vuoto e miseria che una famiglia sfasciata crea: le liti, lo strazio, i natali solo e cacciato dal sangue del tuo sangue colpevole di tutto questo. Capisco lo sconforto che infesta il cuore all'incessante consapevolezza che la tua mancanza di amicizie non è meritata, che le catene che la società ha forgiato additandoti, schernendoti, non potranno essere spezzate dalle sole tue forze. Conosco gli sguardi. Conosco le parole taglienti che fanno sanguinare l'anima ed il cuore. Conosco le notti solo nella tua stanza quando spegni le luci e tutto il mondo si stringe lasciandoti solo con le tue angoscie, a sperare d' assopiti e che almeno quel sonno sia sterile, privo di incubi... Eppure, dopo 11 anni non sono ancora avezzo a tutto ciò. Le mura della mia prigione si fanno sempre più piccole ed il cuore, coperto di cicatrici, stilla sangue ad ogni stimolo. Il mio conforto in tutto questo è che non sono ancora vinto, è che non riusciranno mai a piegarmi, a conformarmi, a prostrarmi. Noi siamo vette solitarie sferzate dal vento dell'ignoranza e dell'indifferenza. La nostra è una lotta titanica contro i nostri simili che ci rinnegano e disprezzano per motivi estranei alla logica. Ma non sprofonderò nell' apatia e nell' insofferenza. Non smetterò mai di cercare la felicità. Non smetterò mai di cercare il calore di un amico. Non smetterò mai di cercare l'amore di una moglie o di un figlio. Terrò sempre gli occhi aperti e le orecchie tese, il cuore pronto e l'anima salda. Come disse Leopardi: "Difficilmente l'uomo solo è anche misantropo".
8 dicembre 2012 - Venezia
da dixy
senti che ti piangi addosso!!!! .FAI UN PO DI PALESTRA DIMAGRISCI E SAPPI CHE... LA VITA CHE VUOI è LA SOLA CHE AVRAI !!!!
9 dicembre 2012 - Pescara
da Anonimo
Ti ringrazio per il consiglio, ma cosa ti fa pensare che il mio sia un problema di peso? :)
10 dicembre 2012
da dixy
intuito... è il sapere che stai seduta a fare da spettatrice... è un insicurezza che va oltre la timidezza... trova prima di tutto una motivazione forte per reagire, come ad esempio una tua amica/nemica che a vederti svegliare e rinascere ne roderebbe immensamente.. tra amiche ci è sempre questo rapporto celato... e poi piano piano da li trovi la soddisfazione di amarti e di farlo solo per te... esci da te stessa osservati e aiutati come faresti con una sorella... ;))))... e ricordati... nessuno ti dice lavati il viso che sei migliore di me!!!!
11 dicembre 2012
da Anonimo
no, non ho problemi di peso comunque.. sono abbastanza magra.. è vero, sono una spettatrice.. perchè quelle amiche sono sempre state un'ancora..ci sono state praticamente..e io voglio loro molto bene, come sorelle..però non condivido le persone che frequentano..e loro lo sanno.. non sono una dal compromesso facile, anzi! ma per loro accetto spesso e volentieri di frequentare la loro comitiva...e questo naturalmente mi limita e mi impedisce di spaziare e di conoscere altre persone..tutto qua
17 dicembre 2012
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