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da Anonimo per pertutteledonne
quanto credete che il rapporto con vostro padre abbia influenzato il vostro carattere, le vostre scelte, la vostra vita? mio padre, l'ho capito oggi che ho 30 anni, mi ha distrutto la vita
7 febbraio 2013
Categoria: Domande
da giu
Non so se sei maschio o femmina ma solitamente le donne sono soggette a questo tipo di influenza..Nel mio caso purtroppo sono stata molto influenzata in negativo! E mi ha influenzato di più nei suoi gesti e atti rispetto che nei suoi pensieri
8 febbraio 2013
da vita sbagliata
A me la vita invece me l'ha rovinata mia madre, comunque anche mio padre ha contribuito. Non sono degni neanche di essere chiamati padre e madre
9 febbraio 2013
da Anonimo
vita sbagliata quanti anni hai? cosa ti è successo?
9 febbraio 2013
da Anonimo
Sono una donna di trent’anni, fino ai dodici, tredici anni il rapporto con mio padre è stato bellissimo, lui era tutto per me nonostante non ricevessi da lui una carezza, un bacio o una parola d'affetto per me era perfetto così perché, essendo molto piccola, non capivo ancora quanto invece un suo abbraccio avrebbe potuto fare bene alla donna che sarei diventata, alla donna che sono oggi. Quando il mio corpo e il mio carattere hanno cominciato a “svilupparsi” tutto è cambiato: c’è stato un distacco non cercato da nessuno dei due ma arrivato in maniera molto naturale e graduale. Da quel momento in poi il nostro è stato un rapporto freddo ma senza litigi. Poi mi sono fidanzata e sono cominciati una lunga serie di battibecchi, ho cominciato a vedere in lui un uomo che non mi piaceva nemmeno un pò, l’uomo perfetto che era esistito fino a quel momento lasciava il posto a un uomo rozzo, pesante, che voleva sempre aver ragione e che alle mie richieste stupide rispondeva sempre no e se gli chiedevo perchè no, lui mi rispondeva perchè comando io. Ho avuto forza di ribattere fino a un certo punto poi davanti alla sua ostinazione e alla sua ignoranza mi sono arresa e ho smesso di parlare con lui. Ho evitato di esporre la mia idea quando questa si contrapponeva alla sua e sono stata assente a casa nel dialogo con lui per evitare di litigare e in questo modo sono passati più di dieci anni. Mia mamma ogni tanto mi confessa il suo disappunto per la mia freddezza nei confronti di mio padre, a volte addirittura mi dice che sono una figlia ingrata perchè non apprezzo i sacrifici che lui ha fatto per la famiglia, ha sempre lavorato ed è vero non mi è mai mancato niente di materiale ma questo non è bastato a farmi essere una donna serena. Io sono stata una buona figlia, ho sempre fatto il mio dovere, ho studiato, mi sono diplomata con il massimo dei voti, mi sono laureata in matematica nei tempi giusti, non ho mai fatto casini né dentro né fuori casa, vorrei capire perché si è comportato così male al punto da farsi odiare? Io purtroppo non riesco a parlare con lui di niente, sono arrivata a un punto in cui anche se volessi recuperare il rapporto non riuscirei a farlo perché mi vergogno di dirgli cose diverse da è pronta la cena o io esco. Soffro tantissimo perchè alla fine io e mio padre siamo due estranei ma non credo si possa fare qualcosa, adesso è tardi.
9 febbraio 2013
da Max
Sarebbe per le donne la risposta, ma sono pur sempre rapporti umani, patrimonio di tutti.
Tuo padre si è distaccato al tuo farti donna, e ancor di più al tuo fidanzarti, ho un’amica con un padre simile al tuo, al suo matrimonio lui era commosso, pur non approvando secondo me le scelte di entrambe le figlie. Ci sono orsi teneri dentro e burberi fuori e quanto più lo manifestano tanto più è una difesa per il loro cuore bisognoso di affetto, hai analizzato il rapporto di tuo padre con tua madre?,, secondo me è importante capirlo per trovare una chiave di lettura, se fosse soddisfacente un padre accetterebbe serenamente il distacco della figlia, l’animo deve compensare..
Lui si è indubbiamente attaccato a te quando eri bambina e i bambini non conoscono pregiudizi o barriere danno gratuitamente e lui era felice, quindi non è come sembra ma è come l’ambiente lo ha fatto diventare, il tuo comportamento lo facilitava nell’esprimere la sua difficoltà nel dare affetto, il quale non è sempre nella forma che si vorrebbe, tuo padre sembra averlo sublimato nel lavoro, la condanna peggiore è disconoscere ciò che uno riesce a dare onestamente e sinceramente, ogni persona ha dei presunti limiti ma solo rispetto all’idea corrente di un certo concetto, la grandezza e quindi il vero amore è saper interpretare le modalità dell’espressione dell’animo umano senza paragoni con questo ideale collettivo..
Crescendo sei tu ad essere cambiata e lui lo ha percepito, ma sapeva di non poterti seguire, avrebbe dovuto essere gentile e così gli saresti stata ancora vicino, ma credo che la paura della solitudine affettiva è stata tale da impedirgli di esserlo, provaci quello che fai avrebbe un valore che capirai nel tempo.
11 febbraio 2013
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