Ricordi

da Luca

Un ultimo saluto asciutto e freddo quasi fossimo stati due semplici conoscenti e hai ripreso il cammino senza dar credito a ripensamenti. Ti guardavo andar via senza pretese e senza poter fare altro che pensare alle ragioni che ci avevano condotto fin lì. Ogni tanto, me ne accorgevo, scrutavi l'alto a cercare una risposta, un segno del destino che t'indicasse la strada. E' da tanto che la cerchi quella persona che renderà tutto chiaro e che renderà inutile ogni rivestimento di forza rovesciando meravigliosamente gli schemi, occupandosi di te per te, senza necessità di essere altro. Ti guardavo andar via e non potevo fare altro che pensare: “Cosa le passerà per la mente in questo momento? In fondo lo sappiamo entrambi, quel documento che ha segnato la fine non è che scena, un polverone a confondere la tentazione di tornare, l'istinto a svelare che non era troppo tardi per entrambi, almeno per me non lo era. Ti guardavo andar via per la prima volta impotente. Non c'è stato mai qualcosa che avessi ritenuto impossibile per quanto difficile. Eppure per la prima volta stava succedendo. Ti stavo perdendo senza far nulla. Senza forze come non mai come se in quel cammino ti stessi portando via la mia anima, cercavo le ragioni che ci avevano portato fin lì. Non ne potevo più di vederti soffrire per un reietto. Bastava guardare quel filmato che facemmo in soggiorno per capire quanto poco avevamo in comune... e le foto di quella passeggiata le ricordi? Sembravamo la coppia peggio assortita che si potesse immaginare quasi a metterci insieme fosse stato uno scherzo del destino, il beffardo... io motociclista trash quanto ribelle, tu una giovincella di famiglia tutta libri e buone maniere. Sembravamo vasco e la tipa di quella canzone tanto famosa, ricordi che ne ridevamo? Un passo verso di te quasi a vacillare: straziante il vederti andar via così piangente, ma la consapevolezza che quelle lacrime sarebbero state moltiplicate dal tempo del nostro insano stare insieme mi ha frenato. Guardo il cielo ancora stasera. Di stelle cadenti ce ne sono tante, almeno per quante volte ritorna la sensazione di aver sbagliato tutto, un vero tsunami si fa spazio fra i mille “rigor di logica” di quei perbenisti da quattro soldi che non ci vollero insieme…

10 agosto 2013

Categoria: Ricordi